Ansia e paroxetina
Salve,
Soffro da sempre di problematiche legate all'ansia. Ansia anticipatoria, ansia nelle relazioni sociali, ansia nella gestione generale delle emozioni. Non è presente 24 ore su 24, si scatena solo in determinate situazioni.
Non ho mai fatto niente per curarla, nè con farmaci nè con psicoterapia; ma da un anno e mezzo circa, assumo (prescritto dal mio medico di base, non dallo psichiatra) paroxetina.
Per due mesi ho assunto 20 mg al giorno. I benefici furono straordinari. I sintomi di cui avevo sempre sofferto erano quasi totalmente scomparsi, per non dire scomparsi. Il problema è che iniziai ad avere tutta una serie di effetti collaterali. Decidemmo quindi col medico di scendere (dopo due mesi, ripeto) a 10 mg. Con questa dose, i sintomi erano ancora tenuti bene sotto controllo. Ma, nei mesi a venire continuavo ad avere grossi problemi di insonnia. Non c'era verso di dormire la notte (avevo frequenti risvegli) e avevo come la sensazione (giusta o sbagliata che fosse) che il farmaco mi "attivasse" troppo a livello mentale. E che quindi mi impedisse di rilassarmi e dormire bene.
Dopo 7 mesi di dosaggio a 10 mg, sempre col mio medico decidiamo di scendere alla dose di 5 mg. E, dopo qualche mese, a questo dosaggio, i sintomi sono ritornati tutti. Come prima. Con tale dosaggio ho fatto un anno di terapia.
L'ultima cosa: soffro anche di "somatizzazioni".
Ho avuto problemi di neurodermite a causa dello stress che somatizzo. Di aerofagia, di episodi di "pressione alta", di tachicardia, a volte mi è persino salita la febbre a causa dello stress. Quando deglutisco, sento un gorgoglio in gola, ma lo sento anche quando ho un sussulto, un momento in cui mi allarmo o mi spavento per qualcosa.
Da circa due anni ho un altro problema: una sensazione di intorpidimento in tutto il corpo. Come una tensione costante. Questo si ripercuote nella vita di tutti i giorni, perché mi sento sempre stanco. Stanco, attenzione, non debole, che è cosa completamente diversa. Anche senza lavorare o affaticarmi. Anche rimanendo a letto tutto il giorno. E parlo sia fisicamente che mentalmente.
Tra poco avrò la visita psichiatrica per ridiscutere il tutto, ma chiedo queste cose:
1) A 5 mg ci sono/possono essere dei benefici comunque, o è una dose completamente inefficace?
2) Mi è stata consigliata anche una psicoterapia, ma, mi consenta la domanda: più indicata intraprenderla, se così si può dire, con la presenza costante dei sintomi, oppure col farmaco presente nell'organismo che tende sostanzialmente a nascondere i sintomi stessi?
Ho sentito a tal riguardo uno psicoterapeuta, e sosteneva che fosse decisamente meglio intervenire senza l'assunzione dei farmaci.
3) Da alcuni giorni ho totalmente smesso di prendere paroxetina e ho degli strani disturbi: confusione, ansia immotivata, instabilità dell'umore e da questa notte uno strana sensazione di "fiato corto". Possono essere sintomi da astinenza?
Grazie!
Soffro da sempre di problematiche legate all'ansia. Ansia anticipatoria, ansia nelle relazioni sociali, ansia nella gestione generale delle emozioni. Non è presente 24 ore su 24, si scatena solo in determinate situazioni.
Non ho mai fatto niente per curarla, nè con farmaci nè con psicoterapia; ma da un anno e mezzo circa, assumo (prescritto dal mio medico di base, non dallo psichiatra) paroxetina.
Per due mesi ho assunto 20 mg al giorno. I benefici furono straordinari. I sintomi di cui avevo sempre sofferto erano quasi totalmente scomparsi, per non dire scomparsi. Il problema è che iniziai ad avere tutta una serie di effetti collaterali. Decidemmo quindi col medico di scendere (dopo due mesi, ripeto) a 10 mg. Con questa dose, i sintomi erano ancora tenuti bene sotto controllo. Ma, nei mesi a venire continuavo ad avere grossi problemi di insonnia. Non c'era verso di dormire la notte (avevo frequenti risvegli) e avevo come la sensazione (giusta o sbagliata che fosse) che il farmaco mi "attivasse" troppo a livello mentale. E che quindi mi impedisse di rilassarmi e dormire bene.
Dopo 7 mesi di dosaggio a 10 mg, sempre col mio medico decidiamo di scendere alla dose di 5 mg. E, dopo qualche mese, a questo dosaggio, i sintomi sono ritornati tutti. Come prima. Con tale dosaggio ho fatto un anno di terapia.
L'ultima cosa: soffro anche di "somatizzazioni".
Ho avuto problemi di neurodermite a causa dello stress che somatizzo. Di aerofagia, di episodi di "pressione alta", di tachicardia, a volte mi è persino salita la febbre a causa dello stress. Quando deglutisco, sento un gorgoglio in gola, ma lo sento anche quando ho un sussulto, un momento in cui mi allarmo o mi spavento per qualcosa.
Da circa due anni ho un altro problema: una sensazione di intorpidimento in tutto il corpo. Come una tensione costante. Questo si ripercuote nella vita di tutti i giorni, perché mi sento sempre stanco. Stanco, attenzione, non debole, che è cosa completamente diversa. Anche senza lavorare o affaticarmi. Anche rimanendo a letto tutto il giorno. E parlo sia fisicamente che mentalmente.
Tra poco avrò la visita psichiatrica per ridiscutere il tutto, ma chiedo queste cose:
1) A 5 mg ci sono/possono essere dei benefici comunque, o è una dose completamente inefficace?
2) Mi è stata consigliata anche una psicoterapia, ma, mi consenta la domanda: più indicata intraprenderla, se così si può dire, con la presenza costante dei sintomi, oppure col farmaco presente nell'organismo che tende sostanzialmente a nascondere i sintomi stessi?
Ho sentito a tal riguardo uno psicoterapeuta, e sosteneva che fosse decisamente meglio intervenire senza l'assunzione dei farmaci.
3) Da alcuni giorni ho totalmente smesso di prendere paroxetina e ho degli strani disturbi: confusione, ansia immotivata, instabilità dell'umore e da questa notte uno strana sensazione di "fiato corto". Possono essere sintomi da astinenza?
Grazie!
[#1]
Il farmaco è inefficace a quel dosaggio. La psicoterapia se indicata può essere sostenuta anche con i farmaci.
Lei non ha astinenza ma ricadute.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Lei non ha astinenza ma ricadute.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ex utente
Capisco.
Riguardo al problema dell'intorpidimento/stanchezza, è presumibile sia stress/ansia?
Il mio medico non ha mai preso in considerazione altre strade. Il problema è che sono ormai passati due anni e questo sintomo fisico non recede ed è ormai diventato invalidante. Come si trattano questo tipo di disturbi?
Riguardo al problema dell'intorpidimento/stanchezza, è presumibile sia stress/ansia?
Il mio medico non ha mai preso in considerazione altre strade. Il problema è che sono ormai passati due anni e questo sintomo fisico non recede ed è ormai diventato invalidante. Come si trattano questo tipo di disturbi?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 28/04/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.