Vomito e Ansia

Buonasera,

Sono un ragazzo di 23 anni, ho un lavoro full time a tempo indeterminato il quale nell'ultimo periodo mi da molte soddisfazioni; purtroppo da Marzo dello scorso anno soffro di una forte ansia che molto spesso si trasforma in attacchi di panico.

A Novembre dello scorso anno mi sono rivolto, dopo un periodo esasperante, al mio medico di base il quale mi ha prescritto Lorazepam 1mg.

Da Novembre dello scorso anno assumo giornalmente questo medicinale, la cui dose è stata valutata insieme ad uno Psichiatra di fiducia in 5.5-7 mg/giorno variabili a seconda del grado di ansia, assumendo 2.5-3mg la mattina, ed il restante subito dopo cena.
So che quanto scritto sopra può sembrare un'alta dose, ma è stata calcolata anche in base alla mia massa corporea e peso che non sono diciamo piccoli.

Devo dire che con questa terapia il livello di ansia si è notevolmente abbassato fino a risultare quasi fisiologico.

Da un periodo il cui inizio fisserei a Gennaio dell'anno corrente però, tutte le volte che l'ansia aumenta e si presentano i sintomi iniziali dell'attacco di panico ho una fortissima nausea che nel 90% dei casi si tramuta in vomito.

La cosa curiosa è che, immediatamente dopo aver rigettato, ma sono sufficienti anche dei semplici conati senza rigetto, l'attacco di panico termina e l'ansia scompare immediatamente lasciando spazio ad un senso di tranquillità; nelle volte in cui non rigetto o comunque mi rifiuto anche di avere un conato l'attacco continua, anche se ormai ho imparato diverse tecniche per cercare di evitarlo e quindi si tramuta solo in un alto grado di ansia con sudorazione profusa e tachicardia senza gli altri caratteristici effetti.

E' da aggiungere anche che la mia alimentazione non è propriamente corretta e bilanciata.

La domanda è come mai l'ansia che provo nel momento dell'attacco si calma immediatamente dopo aver rigettato?

Grazie a chi risponderà.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
La attuale terapia non è risolutiva per tutti i suoi sintomi.

La terapia va rivista con una terapia che non dia dipendenza e che possa portare ad un miglioramento deciso dei sintomi.

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta e per il prezioso consiglio che seguirò chiedendo come poter integrare tale terapia al prossimo incontro con lo Psichiatra che si svolgerà dopo il 1°maggio.

Se posso gentilmente però ripeterle la domanda, giusto per capire, come mai l'ansia che provo nel momento dell'attacco si calma immediatamente dopo aver rigettato?

Grazie
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