E' giusto assecondare ossessione/delirio?
Gentili dottori, avrei bisogno di un consiglio. Ho già scritto in merito alla problematica di mia zia di 40 anni con ritardo mentale e psicosi ma ho bisogno di una risposta specifica che non mi è stata data. La sua psicosi si è manifestata una decina di anni fa insieme all'ossessione verso un ragazzo, con cui lei è convinta di avere una relazione complicata. Lo avrà visto poche volte in vita sua mentre lui probabilemte non sa neanche della sua esistenza. Lei dice che le manca, che non ce la fa più a non vederlo, dice che è gelosa perchè viene a sapere da altre persone che lui esce con i suoi amici... Insomma si crea delle storie in testa e la sua stabilità dipende da questo (ci sono periodi in cui è depressa o violenta e i familiari e il medico non sanno che dipende proprio da questo che è il suo unico pensiero). Io sono l'unica persona con cui parla di questa cosa, la sua neurologa non ne è a conoscenza e le altre persone della famiglia non l'hanno mai assecondata quindi lei si "confida" solo con me, ma in modo ossessivo, chiamandomi anche più volte al giorno. Prima che lei abbia il prossimo controllo dal neurologo (tra 6 mesi) al quale vorrei recarmi anche io per spiegare al suo medico questa cosa, volevo sapere se secondo voi è giusto che io continui ad assecondarla su questa ossessione/delirio. Ci sono giorni in cui è così ossessiva che le faccio notare in modo anche brusco che mi ha detto già quelle cose, altre volte in cui provo pena e la assecondo nonostante mi abbia già parlato di questa persona per la millesima volta. Cosa è più giusto fare quindi?
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Non è facile avere il giusto atteggiamento con persone deliranti. Nel suo caso poi c'è l'aggravante della marginalità intellettiva. Le assicuro che cercare di far opera di convinzione è del tutto inutile. E' lei che deve decidere se continuare o no ad avere un atteggiamento comprensivo, utile (forse) per la malata, ma per lei molto costoso. Non è pensabile che sua zia debba aspettare ancora sei mesi per un controllo specialistico. Sarebbe forse utile per tutti se lei ne parlasse anticipatamente con lo psichiatra, facendosi consigliare sul migliore atteggiamento da tenere. E' inoltre fondamentale che lui sia messo al corrente di questa sintomatologia psicotica.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 16/04/2018.
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