Sindrome ansioso depressiva
Gent.mo dottore gradirei avere un consiglio circa la situazione di salute di mio padre.Inoltre allego copia della terapia in corso , in atto dal 05/01/2009.
Vorrei sapere se secondo Lei la terapia è adeguata per il suo problema e soprattutto se ci sono possibilità di guarigione. Il problema più grande che mio padre avverte è quello che si presenta al momento in cui deve mangiare, cioè:
- bolle d’aria a livello dello stomaco;
- reflusso esofageo;
- bisogno continuo di ruttare;
- difficoltà nel digerire, anche avendo introdotto piccole quantità di cibo.
Inoltre si presenta molto apatico e pensieroso.
La terapia in corso è la seguente:
Xeristar 60: 1 cp ore 8 a dì alterni dispari
Xanax 0.50: 1 cp tre volte al dì
Remeron 30: metà cp ore 20
Lexotan: 15 gtt due volte al dì
Tavor 2.5: metà cp ore 22 al bisogno
Benexol B12: 1 fl i.m. 3 volte a settimana
Folina: 1 fl i.m. 3 volte a settimana
Normase: 1 mis. la sera
Peptazol 40: 1 cp ore 7
Domperidone: 1 cp prima dei pasti principali.
Ha effettuato gastroscopie, risonanza magnetica, ecografie, ecg, ecc., inoltre nell'Agosto 2008 ha tolto dei calcoli alla colecisti.
I vari dottori che lo hanno visitato assicurano che il suo problema inerente lo stomaco e la difficoltà nel mangiare è tutto da ricollegarsi alla sindrome ansioso-depressiva di cui soffre.
Vorrei quindi avere un consiglio medico da parte Vostra , affinché possa sapere se fare affidamento su questa terapia oppure se dobbiamo andare avanti con altre visite presso altre strutture.
Vi ringrazio anticipatamente della Vostra risposta porgendo distinti saluti.
La mia e-mail è: itroilo@inwind.it
Vorrei sapere se secondo Lei la terapia è adeguata per il suo problema e soprattutto se ci sono possibilità di guarigione. Il problema più grande che mio padre avverte è quello che si presenta al momento in cui deve mangiare, cioè:
- bolle d’aria a livello dello stomaco;
- reflusso esofageo;
- bisogno continuo di ruttare;
- difficoltà nel digerire, anche avendo introdotto piccole quantità di cibo.
Inoltre si presenta molto apatico e pensieroso.
La terapia in corso è la seguente:
Xeristar 60: 1 cp ore 8 a dì alterni dispari
Xanax 0.50: 1 cp tre volte al dì
Remeron 30: metà cp ore 20
Lexotan: 15 gtt due volte al dì
Tavor 2.5: metà cp ore 22 al bisogno
Benexol B12: 1 fl i.m. 3 volte a settimana
Folina: 1 fl i.m. 3 volte a settimana
Normase: 1 mis. la sera
Peptazol 40: 1 cp ore 7
Domperidone: 1 cp prima dei pasti principali.
Ha effettuato gastroscopie, risonanza magnetica, ecografie, ecg, ecc., inoltre nell'Agosto 2008 ha tolto dei calcoli alla colecisti.
I vari dottori che lo hanno visitato assicurano che il suo problema inerente lo stomaco e la difficoltà nel mangiare è tutto da ricollegarsi alla sindrome ansioso-depressiva di cui soffre.
Vorrei quindi avere un consiglio medico da parte Vostra , affinché possa sapere se fare affidamento su questa terapia oppure se dobbiamo andare avanti con altre visite presso altre strutture.
Vi ringrazio anticipatamente della Vostra risposta porgendo distinti saluti.
La mia e-mail è: itroilo@inwind.it
[#1]
Gentile utente,
non specifica l'eta' di suo padre, cosa piuttosto importante anche per le decisioni in merito ai trattamenti.
Dal trattamento psichiatrico in atto, probabilmente e' stato prescritto da un medico non specialista in psichiatria?
Comunque, per quanto mi riguarda non sono in accordo con tale trattamento che non ha un razionale clinico e soprattutto sintomatologico.
Infatti, sono in commercio numerosi altri farmaci che possono essere anche essere somministrati a dose piena con minimi effetti collaterali.
Oltretutto mi pare che la quantita' di benzodiazepine non puo' certo essere mantenuta per un tempo indefinito nel trattamento.
Se la diagnosi e' quella indicata, lo specialista di riferimento e' lo psichiatra.
non specifica l'eta' di suo padre, cosa piuttosto importante anche per le decisioni in merito ai trattamenti.
Dal trattamento psichiatrico in atto, probabilmente e' stato prescritto da un medico non specialista in psichiatria?
Comunque, per quanto mi riguarda non sono in accordo con tale trattamento che non ha un razionale clinico e soprattutto sintomatologico.
Infatti, sono in commercio numerosi altri farmaci che possono essere anche essere somministrati a dose piena con minimi effetti collaterali.
Oltretutto mi pare che la quantita' di benzodiazepine non puo' certo essere mantenuta per un tempo indefinito nel trattamento.
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
presumendo che suo padre sia sopra i 70, indipendentemente dalla diagnosi precisa (sindrome ansioso-depressiva è un termine vago), nella terapia una cosa criticabile c'è:
prende tre farmaci xanax lexotan e tavor che hanno lo stesso meccanismo d'azione, che non ha senso associare perché competono tra di loro, e non dovrebbero essere mantenuti a lungo, pena l'assuefazione e quindi la necessità di una sospensione molto graduale, e in secondo luogo gli effetti collaterali su memoria, equilibrio, forza muscolare e umore.
Credo sia il caso di far rivedere la terapia da uno spcialista.
presumendo che suo padre sia sopra i 70, indipendentemente dalla diagnosi precisa (sindrome ansioso-depressiva è un termine vago), nella terapia una cosa criticabile c'è:
prende tre farmaci xanax lexotan e tavor che hanno lo stesso meccanismo d'azione, che non ha senso associare perché competono tra di loro, e non dovrebbero essere mantenuti a lungo, pena l'assuefazione e quindi la necessità di una sospensione molto graduale, e in secondo luogo gli effetti collaterali su memoria, equilibrio, forza muscolare e umore.
Credo sia il caso di far rivedere la terapia da uno spcialista.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Utente
Dottore la ringrazio per la sua risposta.
Dato che nella mia e-mail non sono stato molto preciso, vorrei aggiungere quanto segue:
l'età di mio padre è di 58 anni;
è stato ricoverato nel reparto di medicina generale della casa di cura "Villa Pini d'Abruzzo" (Chieti);
la diagnosi con cui è stato in seguito trasferito nel reparto di riabilitazione dello stesso centro è "astenia marcata e malessere generale in paziente con esofagite terminale da reflusso in ernia iatale da scivolamento e dispepsia funzionale in sindrome ansioso-depressiva";
tra gli esami di laboratorio che gli hanno effettuato vi è anche la consulenza psichiatrica.
Inoltre aggiungo che i vari medici che lo hanno visitato affermano che i suoi problemi di stomaco e quindi di poter mangiare in modo normale, senza fastidi, scompariranno al momento che i farmaci antidepressivi faranno il loro effetto.
A questo punto mi chiedo se è possibile che un uomo di 58 anni alto 1,80 mt possa stare giorni e giorni senza nutrirsi? Io noto che mio padre deperisce sempre più, quindi vorrei sapere quale strada prendere affinchè il problema possa essere risolto per davvero.
Sperando di ottenere delle indicazioni in merito, ringrazio anticipatamente.
Dato che nella mia e-mail non sono stato molto preciso, vorrei aggiungere quanto segue:
l'età di mio padre è di 58 anni;
è stato ricoverato nel reparto di medicina generale della casa di cura "Villa Pini d'Abruzzo" (Chieti);
la diagnosi con cui è stato in seguito trasferito nel reparto di riabilitazione dello stesso centro è "astenia marcata e malessere generale in paziente con esofagite terminale da reflusso in ernia iatale da scivolamento e dispepsia funzionale in sindrome ansioso-depressiva";
tra gli esami di laboratorio che gli hanno effettuato vi è anche la consulenza psichiatrica.
Inoltre aggiungo che i vari medici che lo hanno visitato affermano che i suoi problemi di stomaco e quindi di poter mangiare in modo normale, senza fastidi, scompariranno al momento che i farmaci antidepressivi faranno il loro effetto.
A questo punto mi chiedo se è possibile che un uomo di 58 anni alto 1,80 mt possa stare giorni e giorni senza nutrirsi? Io noto che mio padre deperisce sempre più, quindi vorrei sapere quale strada prendere affinchè il problema possa essere risolto per davvero.
Sperando di ottenere delle indicazioni in merito, ringrazio anticipatamente.
[#4]
Gentile utente,
per avere beneficio dal trattamento devono passare almeno 3 settimane a dosaggio pieno.
Attualmente, ritengo che il trattamento di suo padre non sia adeguato alla sintomatologia lamentata.
Sarebbe opportuna una nuova visita psichiatrica.
per avere beneficio dal trattamento devono passare almeno 3 settimane a dosaggio pieno.
Attualmente, ritengo che il trattamento di suo padre non sia adeguato alla sintomatologia lamentata.
Sarebbe opportuna una nuova visita psichiatrica.
[#5]
Gentile utente,
le osservazioni circa il fatto che i sintomi somatici associati alla depressione migliorano insieme agli altri sintomi può essere corretta. Lo è in generale parlando di depressione.
Rimane il fatto che tre tranquillanti con lo stesso meccanismo d'azione non hanno un ruolo antidepressivo specifico né possono essere mantenuti indefinitamente.
La terapia andrebbe rivista da uno specialista in farmacoterapia dei disturbi affettivi, perché le premesse possono essere ottime, ma la composizione della cura non è completamente comprensibile.
le osservazioni circa il fatto che i sintomi somatici associati alla depressione migliorano insieme agli altri sintomi può essere corretta. Lo è in generale parlando di depressione.
Rimane il fatto che tre tranquillanti con lo stesso meccanismo d'azione non hanno un ruolo antidepressivo specifico né possono essere mantenuti indefinitamente.
La terapia andrebbe rivista da uno specialista in farmacoterapia dei disturbi affettivi, perché le premesse possono essere ottime, ma la composizione della cura non è completamente comprensibile.
[#6]
Gentile utente,
a parte la consulenza psichiatrica effettuata in sede di ricovero, suo padre è seguito da uno psichiatra?
La terapia attuale, oltre alla già citata conpresenza di tre benzodiazepine, vede la presenza di 2 antidpressivi, che per quanto possa trovare un razionale nel loro diverso meccanismo d'azione, non lo trova affatto nella posologia e nella modalità di somministrazione (non vedo il senso di assumere xeristar a giorni alterni, se non in un lento scalaggio).
Cordiali saluti
a parte la consulenza psichiatrica effettuata in sede di ricovero, suo padre è seguito da uno psichiatra?
La terapia attuale, oltre alla già citata conpresenza di tre benzodiazepine, vede la presenza di 2 antidpressivi, che per quanto possa trovare un razionale nel loro diverso meccanismo d'azione, non lo trova affatto nella posologia e nella modalità di somministrazione (non vedo il senso di assumere xeristar a giorni alterni, se non in un lento scalaggio).
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.7k visite dal 08/01/2009.
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