Ritardo mentale con psicosi e ossessioni
Salve, vi scrivo in merito alla problematica di mia zia che ha 40 anni e un ritardo mentale con psicosi (mi scuso in anticipo per la lunghezza del post ma la situazione è complessa e non semplice da riassumere). Di aspetto non le si darebbero 30 anni e non sa leggere ne scrivere (ha imparato solo a fare la sua firma). Il suo problema principale è sempre stato solo il ritardo mentale ma da una decina di anni è in cura con il neurologo dell'ASL e terapia farmacologica perché ha alternato periodi di profonda depressione (passava giornate intere a dormire e piangere) a periodi in cui era aggressiva, sempre arrabbiata e con comportamenti strani come lavarsi di continuo, andare continuamente al bagno anche se non doveva urinare (cosa che fa sempre), aprire tutti i rubinetti di casa ed avere una fissazione con i topi (o che fossero in casa o che qualcuno li mettesse nel cibo). Trovo che ne il neurologo ne la famiglia purtroppo sappiano aiutarla nella maniera adeguata perché si limitano a imbottirla di farmaci che per un periodo la fanno stare meglio fino a quando queste fasi tornano di nuovo. Un altro suo problema che mi preoccupa molto è la sua ossessione verso un ragazzo (figlio di un'amica di famiglia) che avrà visto 5 o 6 volte in tutta la sua vita (senza parlarci o avere alcun tipo di rapporto con lui) e che è diventato una vera ossessione per lei da una decina di anni, proprio da quando ha cominciato ad "impazzire" e questa sua ossessione la condivide solo con me che forse mi vede come la sua "confidente". Mi chiama più volte al giorno, parlandomi di questo ragazzo come se fosse il suo fidanzato, o meglio un fidanzato con cui ha un rapporto complicato proprio perché non lo vede mai. Mi dice che non ce la fa più a vivere questa situazione, che ha paura di perderlo, che lui esce con gli amici e a lei da fastidio, insomma ha tutte delle convinzioni verso di lui e prova rabbia verso mia nonna (sua madre) perché avendo litigato con la madre di questo ragazzo non frequentano più casa loro quindi lei non lo vede (da anni ormai). Quello che mi preoccupa è il modo in cui i suoi medici sottovalutino questa ossessione verso questo ragazzo perché è proprio a causa di questa cosa che lei comincia a state peggio, a piangere sempre, a diventare depressa e aggressiva. In che modo è giusto aiutarla? Dovrei assecondalla quando mi parla di lui? Ringrazio in anticipo per l'attenzione
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Che cure sta facendo ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Questa è una cura coerente con la diagnosi di psicosi, non c'è una cura antiossessiva, ammesso che appunto si tratti di ossessioni e non sia un delirio. Se però fosse un delirio, evidentemente l'antipsicotico non lo sta contenendo molto bene.
La carbamazepina, cioè il tegretol, andrebbe dosato nel sangue per controllare che sia a dose adeguata, altrimenti può non funzionare bene,
Strana la distribuzione del risperidone in 4 dosi da 1 mg esistendo le compresse da 4 mg.
La carbamazepina, cioè il tegretol, andrebbe dosato nel sangue per controllare che sia a dose adeguata, altrimenti può non funzionare bene,
Strana la distribuzione del risperidone in 4 dosi da 1 mg esistendo le compresse da 4 mg.
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Ex utente
La ringrazio per il suo intervento dr. Pacini. Le vorrei chiedere in ultimo: cosa fare dunque per capire se si tratta di ossessione o delirio? È corretto che io la asseconda quando mi parla di questo ragazzo più e più volte al giorno? Dovrei mettermi in contatto io con il suo neurologo per spiegare quanto questa sua ossessione influisca sui suoi stati d'animo e comportamenti (essendo per lei un pallino fisso)? Ad esempio durante la giornata lei piange molto spesso ma ne sua madre né gli altri sanno o capiscono che piange a causa di questo ragazzo, pensano che lo faccia semplicemente perché è instabile. Perdoni l'insistenza ma la cosa mi preoccupa perché la sua psicosi sembra essere cominciata proprio insieme a questa ossessione verso questa persona e la cosa mi sembra sia sottovalutata da chi la segue.
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Il delirio è una convinzione, la persona lo sa e non lo mette in discussione, non vuole conferme, vuole solo andare avanti e si arrabbia magari perché la persona in realtà non c'è, o rifiuta, perché crede di essere presa in giro, o che neghi per vergogna, o per altri motivi.
Se una persona ha un'ossessione si comporta come uno che vuole conferme, non è sicuro, chiede agli altri ma perché in realtà non sa se è corrisposta o meno, se fa bene a dirlo, a parlarne etc.
Se una persona ha un'ossessione si comporta come uno che vuole conferme, non è sicuro, chiede agli altri ma perché in realtà non sa se è corrisposta o meno, se fa bene a dirlo, a parlarne etc.
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Ex utente
Credo che il suo potrebbe essere più un delirio allora perchè quando ne parla dice che questa persona le manca, che ha paura di perderla, che non ce la fa più a non vederlo e a vivere in questa situazione (in cui le rispettive madri non si parlano), ha paura che si fidanzi con un'altra e si sente presa in giro mentre questa persona neanche sa della sua esistenza. Lei non chiede conferme, è convinta di se stessa, come se loro avessero una relazione tormentata e se io cerco di assecondarla, rincuorandola e dandole un consiglio lei neanche mi ascolta e riparte col dire sempre le stesse cose come un disco rotto. Quindi potrebbe trattarsi di delirio? Crede sia opportuno che al prossimo controllo neurologico faccia presente al medico le mie preoccupazioni verso questa cosa che non è trattata abbastanza? Grazie per la cortese attenzione
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5.3k visite dal 14/04/2018.
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