Possibile atteggiamento vessatorio del terapeuta
Senza entrare nei dettagli della terapia che è una psicoterapia condotta da uno psichiatra abilitato perché all’epoca della sua laurea a detta sua era abilitante alla psicoterapia mi trovo di fronte ad una problematica. Mettendo da parte l’ipotesi che sia una strategia per far fronte alle mie resistenze è etico o legale dire ad un paziente che se abbandona una terapia e poi per caso ha dei problemi e decide di tornare dopo tre o quattro mesi debba pagare le sedute bi settimanali dei mesi in cui non è venuto?
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Gentile Utente,
non entro nel merito di un rapporto di cui non sono a conoscenza e che non posso commentare.
Personalmente in qualunque seduta un paziente decida di terminare la psicoterapia quello che faccio è cercare di comprenderne le motivazioni, poi la seduta e la terapia cessano. E ognuno libera l’altro dall’impegno preso insieme. Se lo stesso paziente, in un tempo successivo, mi richiama fisso un colloquio con lui/lei per valutare le motivazioni e l’opportunità di iniziare un nuovo successivo ciclo di psicoterapia.
Con questo, non pretendo affatto ovviamente che il mio modo di procedere sia l’unico giusto.
Cordialità
non entro nel merito di un rapporto di cui non sono a conoscenza e che non posso commentare.
Personalmente in qualunque seduta un paziente decida di terminare la psicoterapia quello che faccio è cercare di comprenderne le motivazioni, poi la seduta e la terapia cessano. E ognuno libera l’altro dall’impegno preso insieme. Se lo stesso paziente, in un tempo successivo, mi richiama fisso un colloquio con lui/lei per valutare le motivazioni e l’opportunità di iniziare un nuovo successivo ciclo di psicoterapia.
Con questo, non pretendo affatto ovviamente che il mio modo di procedere sia l’unico giusto.
Cordialità
Dr. Roberto Di Rubbo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 855 visite dal 12/04/2018.
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