Depressione, patente e CSM
Salve,
Spero di aver azzeccato la sessione.
Sono una studentessa di 23 anni,
qualche settimana fa mi sono recata da uno psichiatra che mi ha diagnosticato la depressione.
Nessuno sa che ci sono andata, quindi non risultano richieste né ci sono diagnosi scritte da nessuna parte.
Sto cercando di fare psicoterapia, ma le mie entrate settimanali non me lo permettono.
Non sono costretta a prendere psicofarmaci, ma secondo lo psichiatra farei bene a riflettere sull'idea di iniziare una terapia farmacologica, volendo anche solo per dormire la notte (cosa che a me non dispiacerebbe affatto).
Dalla seduta ad oggi ho fatto un colloquio di lavoro e l'ho superato, quindi ora passerei ad avere 45€ a settimana (non abbastanza per una psicoterapia settimanale ma sufficienti a potermi pagare saltuariamente lo psichiatra, anche una volta al mese volendo).
Questo lavoro insulso potrebbe diventare un serio part time entro il prossimo anno, ma per far sì che ciò accada devo prendere la patente (cosa che ho già tentato di fare senza successo poiché non riesco a studiare e non mi sento minimamente in grado di guidare).
Nella mia ingenuità speravo che la psicoterapia e gli psicofarmaci potessero aiutarmi in questo senso, ma leggendo su internet mi sono resa conto che una diagnosi di depressione e una terapia potrebbero impedirmi di prendere la patente o rendermi rivedibile ad un anno. Anche se credo di essere in grado di falsare un test psicodiagnostico, l'idea non mi va affatto giù... Anche perché non mi va che si sappia in giro che soffro di depressione e l'idea di dover rinnovare ogni anno la patente col rischio di vedermela ritirare mi angoscia già da ora che la patente neanche ce l'ho.
Siccome la crisi acuta sta passando, speravo di prendere la patente prima del sopraggiungere di una crisi nuova, e di iniziare qualsiasi terapia dopo, di modo da non avere diagnosi né prendere farmaci al momento del rilascio dell'anamnestico. Tanto non intendo prendere più la macchina dopo (ergo non guiderei sotto farmaci), mi serve solo la patente per il curriculum.
Però mi sorge un dubbio, se dopo aver preso la patente io andassi al CSM per intraprendere una psicoterapia gratuita, loro mi segnalerebbero alla motorizzazione? Dovrei per forza rinunciare ad affiancare una terapia farmacologica? Potrei seguire la psicoterapia nel pubblico e avere lo psichiatra privato? Oppure mi conviene aspettare altri 6 mesi sperando di avere finalmente uno stipendio e fare tutto privatamente? 6 mesi sono lunghi... Inoltre è possibile andare ad un CSM non di zona? Preferirei un quartiere dove non mi conoscono. Si può andare senza richiesta del medico di base? Se così non fosse posso farmela fare invece direttamente dallo psichiatra? Non trovo nessuna informazione decente sul sito del CSM.
Grazie in anticipo a tutti per le risposte.
Spero di aver azzeccato la sessione.
Sono una studentessa di 23 anni,
qualche settimana fa mi sono recata da uno psichiatra che mi ha diagnosticato la depressione.
Nessuno sa che ci sono andata, quindi non risultano richieste né ci sono diagnosi scritte da nessuna parte.
Sto cercando di fare psicoterapia, ma le mie entrate settimanali non me lo permettono.
Non sono costretta a prendere psicofarmaci, ma secondo lo psichiatra farei bene a riflettere sull'idea di iniziare una terapia farmacologica, volendo anche solo per dormire la notte (cosa che a me non dispiacerebbe affatto).
Dalla seduta ad oggi ho fatto un colloquio di lavoro e l'ho superato, quindi ora passerei ad avere 45€ a settimana (non abbastanza per una psicoterapia settimanale ma sufficienti a potermi pagare saltuariamente lo psichiatra, anche una volta al mese volendo).
Questo lavoro insulso potrebbe diventare un serio part time entro il prossimo anno, ma per far sì che ciò accada devo prendere la patente (cosa che ho già tentato di fare senza successo poiché non riesco a studiare e non mi sento minimamente in grado di guidare).
Nella mia ingenuità speravo che la psicoterapia e gli psicofarmaci potessero aiutarmi in questo senso, ma leggendo su internet mi sono resa conto che una diagnosi di depressione e una terapia potrebbero impedirmi di prendere la patente o rendermi rivedibile ad un anno. Anche se credo di essere in grado di falsare un test psicodiagnostico, l'idea non mi va affatto giù... Anche perché non mi va che si sappia in giro che soffro di depressione e l'idea di dover rinnovare ogni anno la patente col rischio di vedermela ritirare mi angoscia già da ora che la patente neanche ce l'ho.
Siccome la crisi acuta sta passando, speravo di prendere la patente prima del sopraggiungere di una crisi nuova, e di iniziare qualsiasi terapia dopo, di modo da non avere diagnosi né prendere farmaci al momento del rilascio dell'anamnestico. Tanto non intendo prendere più la macchina dopo (ergo non guiderei sotto farmaci), mi serve solo la patente per il curriculum.
Però mi sorge un dubbio, se dopo aver preso la patente io andassi al CSM per intraprendere una psicoterapia gratuita, loro mi segnalerebbero alla motorizzazione? Dovrei per forza rinunciare ad affiancare una terapia farmacologica? Potrei seguire la psicoterapia nel pubblico e avere lo psichiatra privato? Oppure mi conviene aspettare altri 6 mesi sperando di avere finalmente uno stipendio e fare tutto privatamente? 6 mesi sono lunghi... Inoltre è possibile andare ad un CSM non di zona? Preferirei un quartiere dove non mi conoscono. Si può andare senza richiesta del medico di base? Se così non fosse posso farmela fare invece direttamente dallo psichiatra? Non trovo nessuna informazione decente sul sito del CSM.
Grazie in anticipo a tutti per le risposte.
[#1]
Se iniziasse la terapia farmacologica senza troppi giri otterrebbe dei risultati veloci che le consentirebbero di gestire le situazioni in modo più pratico.
Invece, vuole perseguire una strada più complessa e si creano situazioni che appaiono insormontabili.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Invece, vuole perseguire una strada più complessa e si creano situazioni che appaiono insormontabili.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Non mi è chiaro come questo possa risolvere il mio problema se l'articolo 187 del Codice della Strada prevede che non si possa guidare sotto antidepressivi e io debba prendere la patente categoricamente entro settembre.
Se iniziassi una terapia farmacologica, per avere il tempo di superare il test di teoria e soprattutto la pratica (dato che il foglio rosa lo rilasciano unicamente dopo il superamento dell'esame di teoria allungando i tempi), essa dovrebbe risolvere magicamente i miei problemi entro e non oltre un mese...
Io potrei anche iniziare senza dichiarare nulla, ma se poi mi fermano, che faccio? A meno che gli psicofarmaci non vengano rilevati dai normali controlli, ma solo con test del capello o urine in caso di sinistro stradale... Ma questo a quanto pare non è dato sapere.
A me questo non sembra un problema interno al mio cervello, come quando ciò che faccio mi sembra inadeguato o quando mi sento sempre impreparata... Insomma a me viene il dubbio che riuscirei a pendere la patente pur non sentendomi in grado di guidare, dato che ho imparato a non fidarmi della mia percezione (a volte supero cose per cui non mi sento preparata oppure altre questioni che io reputo essere andate male poi risultano invece dei successi...), ma non sul fatto che l'articolo 187 in teoria mi precluderebbe la guida.
Quindi mi sento più orientata verso una psicoterapia (che tra l'altro mi è stata presentata, al contrario della terapia farmacologica, come imprescindibile per risolvere definitivamente il problema).
Quindi ripeto le mie domande, che sono oggettive: accedendo al CSM, mi segnalerebbero alla motorizzazione? Potrei seguire la psicoterapia nel pubblico e avere lo psichiatra privato? È possibile andare ad un CSM non di zona? Si può andare senza richiesta del medico di base? Se così non fosse posso farmela fare invece direttamente dallo psichiatra?
E già che ci sono né aggiungo anche altre tre: voi come vi regolate con i pazienti che prendono psicofarmaci ma hanno la necessità di guidare? Se il CIM necessitasse di una diagnosi chi potrebbe vederla (datori di lavoro, il medico di base, etc.)? Se serve, basta quella del mio psichiatra o devo per forza averla presso di loro? Io preferirei che non ci fosse nulla di scritto...
Io lo capisco che questo è un servizio gratuito e che nessuno vi obbliga a rispondere e che insistendo qui mi sto approfittando del tempo altrui senza dare nulla in cambio.
Chiederei al mio psichiatra (che, essendo pagato, dà risposte molto meno sibilline e striminzite) ma si prende 80€ per una seduta di 40 minuti. Io, per pagarmi quei 40 minuti, di ore ne devo fare 16... Mi sembra uno spreco buttarle per avere solo qualche informazione che in teoria dovrei trovare sui siti ufficiali, considerato che non è la mia unica spesa.
Io riscrivo nella speranza che qualche anima pia abbia voglia di rispondermi...
Se iniziassi una terapia farmacologica, per avere il tempo di superare il test di teoria e soprattutto la pratica (dato che il foglio rosa lo rilasciano unicamente dopo il superamento dell'esame di teoria allungando i tempi), essa dovrebbe risolvere magicamente i miei problemi entro e non oltre un mese...
Io potrei anche iniziare senza dichiarare nulla, ma se poi mi fermano, che faccio? A meno che gli psicofarmaci non vengano rilevati dai normali controlli, ma solo con test del capello o urine in caso di sinistro stradale... Ma questo a quanto pare non è dato sapere.
A me questo non sembra un problema interno al mio cervello, come quando ciò che faccio mi sembra inadeguato o quando mi sento sempre impreparata... Insomma a me viene il dubbio che riuscirei a pendere la patente pur non sentendomi in grado di guidare, dato che ho imparato a non fidarmi della mia percezione (a volte supero cose per cui non mi sento preparata oppure altre questioni che io reputo essere andate male poi risultano invece dei successi...), ma non sul fatto che l'articolo 187 in teoria mi precluderebbe la guida.
Quindi mi sento più orientata verso una psicoterapia (che tra l'altro mi è stata presentata, al contrario della terapia farmacologica, come imprescindibile per risolvere definitivamente il problema).
Quindi ripeto le mie domande, che sono oggettive: accedendo al CSM, mi segnalerebbero alla motorizzazione? Potrei seguire la psicoterapia nel pubblico e avere lo psichiatra privato? È possibile andare ad un CSM non di zona? Si può andare senza richiesta del medico di base? Se così non fosse posso farmela fare invece direttamente dallo psichiatra?
E già che ci sono né aggiungo anche altre tre: voi come vi regolate con i pazienti che prendono psicofarmaci ma hanno la necessità di guidare? Se il CIM necessitasse di una diagnosi chi potrebbe vederla (datori di lavoro, il medico di base, etc.)? Se serve, basta quella del mio psichiatra o devo per forza averla presso di loro? Io preferirei che non ci fosse nulla di scritto...
Io lo capisco che questo è un servizio gratuito e che nessuno vi obbliga a rispondere e che insistendo qui mi sto approfittando del tempo altrui senza dare nulla in cambio.
Chiederei al mio psichiatra (che, essendo pagato, dà risposte molto meno sibilline e striminzite) ma si prende 80€ per una seduta di 40 minuti. Io, per pagarmi quei 40 minuti, di ore ne devo fare 16... Mi sembra uno spreco buttarle per avere solo qualche informazione che in teoria dovrei trovare sui siti ufficiali, considerato che non è la mia unica spesa.
Io riscrivo nella speranza che qualche anima pia abbia voglia di rispondermi...
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.1k visite dal 03/04/2018.
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