Per il dottor pacini

Gentile dottore
ho letto molte delle risposte che lei ha gentilmente dato in merito alla sua specialità e le ho trovate sempre puntuali e interessanti.
Ho descritto la mia situazione nel post dal titolo depresso da 10 anni.
le sarei veramente grato se volesse darmi la sua opinione.
Mi scusi per il disturbo.
La ringrazio.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

scusi ma cosi' toglie la possibilita' di fare richieste ad altri utenti, puo' chiedere nello stesso post la risposta del collega.

Grazie

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Se si cura da un anno e l'effetto sulla componente ossessiva è stato soddisfacente, questo è un risultato non trascurabile. Se l'umore subisce ancora oscillazioni brevi che si riassorbono da sole ma nel tempo si riducono di frequenza, è una risposta che si sta completando lentamente.
Se invece intende dire che la parte di apatia e mancanza di slancio persiste, questo può essere in parte dovuto ad un effetto per così dire collaterale dell'effetto terapeutico, nel senso che spesso accade che vi sia questo stato di limbo, di quiete ma con relativa indifferenza e senza spunti di entusiasmo o staticità.
Vi sono strategie di miglioramento per questo tipo di decorso, senza compromettere naturalmente la risposta del disturbo ossessivo, che consistono sia nell'aggiunta di farmaci complementari, sia nell'associazione di psicoterapie comportamentali.
D'altronde, un sistema cerebrale abituato per anni alla depressione fatica a riprendere un funzionamento normale. E' come - per spiegarla in termini semplici - se il cervello avesse imparato a fare la depressione, per cui la manda in onda anche adesso che lei si sta curando per farla scomparire, perché è diventata una corsia preferenziale. Il tempo e il lavoro psicoterapico, così come un assetto neurochimico più volto alla stimolazione dell'iniziativa possono essere un passo fondamentale verso la completa ripresa. Ovviamente l'interazione con l'ambiente ci deve essere e non deve mai essere abbandonata.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie della risposta dottor Pacini.la risposta che mi ha dato è stata chiarificatrice. Sapevo che non mi avrebbe deluso :)
Mi pemetto di farle qualche altra domanda.
Che cosa intende quando dice che l' interazione con l' ambiente ci deve sempre essere e non deve essere abbandonata ??
le oscillazioni dell' uomore avvengono sempre durante i fine settimana e durante le vacanze, periodi in cui non riesco a fare nulla. cosa potrei fare ???.Come è possibile dottore che sia passato dal non riuscire a fare neanche un esame a farli e con il massimo dei voti come una volta ?? Sinceramente è l' idea di poter ricadere in depressione vera come anni fa che mi spaventa maggiormante.Non ho mai intrapreso la strada del lavoro psicoterapico ne' il mio psichiatra me lo ha mai indicato.Di fatto lo incontro una volta al mese per discutere della terapia e del mio stato di salute.Parliamo per 1 ora e mezza pero' non mi ha mai indicato strategie comportamentali da seguire.
Da quello che ho capito lei dice che il mio cervello si è abituato alla depressione e che ovviamente ci vuole del tempo prima che ritorni sulla retta via, ma cosa posso fare oltre che curarmi con le medicine per riprendere la vita sociale ?? Quali strategie potrei intraprendere??
la ringrazio del tempo che mi ha dedicato.
Chiedo cusa al dottor Ruggiero.L' appunto che mi ha fatto è certamente condivisibile.
cordialmente, giulio.
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Intendo che proprio nei momenti in cui non ha stimoli il cervello "non sa che fare" perché prende la piega della depressione in assenza di sollecitazioni. Il lavoro glielo organizza qualcun'altro, per cui va da sé, ed è la prima cosa che in genere si recupera nelle depressioni, se è eterodiretto. Il tempo libero rimane "senza senso" più a lungo. Non deve succedere che si attenda da fuori un segnale di ripresa, che si aspetti che qualcuno bussi alla porta, è necessario concepire anche la vita sociale come ri-allentamento, altrimenti il cervello è lento nel riprendersi, e in questa lentezza lei si demoralizza.
[#5]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
" Il lavoro glielo organizza qualcun'altro, per cui va da sé, ed è la prima cosa che in genere si recupera nelle depressioni, se è eterodiretto. "

Nel caso specifico il lavoro non è eterodiretto ( ne' il lavoro ne' lo studio ), cosa fare??

Lavoro part time come disegnatore CAD e proseguo i miei studi per ingegneria meccanica.

Sinceramente ho il terrore che le crisi depressive possano ritornare anche quando saro' stabilmente nel mondo del lavoro.
In più il fatto di essere così indietro negli studi è per me fonte di soffferenza non fosse altro per il fatto di aver sempre dimostrato buone qualità.
Non riesco ad accettare il fatto di essere stato depresso, vivo questo ricordo come fosse stato debolezza caratteriale.Il mio psichiatra dice che la depressione è semplicemnte una malattia,che si puo' curare , ma da accettare come tale.Sinceramente non riesco ad accetarlo.
E' come fossi arrabbiato con me stesso.Non riesco ad accettare il fatto di essere stato cosi' debole.
Lei cosa ne pensa ??
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Sì ma il lavoro esiste perché comunque c'è uno scopo materiale, quindi va da sé in quel senso.
Che c'entra la depressione con il carattere ? Niente. Ma comunque questo concetto di forza/debolezza è fasullo, chi sta bene purtroppo tende a giudicare chi sta male come debole, perché conviene pensare così.
Lei non farebbe questo discorso se avesse avuto un'altra malattia comune, è che il cervello non riesce a vedere se stesso come un organo, si vede "altro" rispetto al corpo.
Ma queste cose in genere sono materia di discussione con lo psichiatra, anche perché tutti i depressi si danno addosso da soli con queste autocritiche.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
" Vi sono strategie di miglioramento per questo tipo di decorso, senza compromettere naturalmente la risposta del disturbo ossessivo, che consistono sia nell'aggiunta di farmaci complementari, sia nell'associazione di psicoterapie comportamentali. "

Scusi se la disturbo ancora dottor. Pacini
Ma quando parla di aggiungere dei farmaci complementari che possano migliorare il decorso si riferisce per caso al litio?
In ultimo che tipo di psicoterapia crede mi gioverebbe??
dovrei avvalermi sempre dello stesso psichiatra o affidarmi ad un' altra figura professionale.

La ringrazio e spero di non averla disturbata.
Lei ha un metodo quasi logico-matematico di affrontare i problemi e di risolverli e cio' è molto interessante soprattutto per chi come me vive e lavora nel mondo dell' ingegneria.
Cordialmente.
Giulio
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

non ho menzionato farmaci particolari perché non avrebbe senso non conoscendo direttamente il tipo di situazione.
Ci sono varie categorie di farmaci possibili, ma dipende dal substrato, cioè (per rimanere in termini matematici) dalla funzione che si deve controllare, che può essere lineare o sinusoide. Il che darebbe risultati completamente diversi se cambiassimo un parametro variabile (farmaco) soltanto sulla base del valore attuale della funzione (umore depresso).