Problemi a capirsi con il medico di base

Salve,
come da titolo sto avendo problemi ad ottenere una terapia valida dal mio medico di base, che si limita a darmi lo xanax sempre allo stesso dosaggio. Alle mie proposte di cambiare con il delorazepam (o una molecola equivalente a lunga emivita) o un ssri mi sento rispondere cose tipo "con gli psicofarmaci bisogna andarci piano" e "lei non è laureato in medicina", e ancora "lo xanax è quello più conosciuto e più sicuro", e "è meglio non cambiare e continuare con lo xanax che ha già provato e sa che effetto le fa". Ora, ditemi voi un paziente cosa può opporre ad un atteggiamento di questo tipo. Datemi un consiglio. Non ci sono obblighi di sorta per il medico?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
Per molti versi il suo medico ha ragione, tranne quando dice che lo Xanax è l'ansiolitico più conosciuto e più sicuro. Ma è lui che deve decidere.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Dottore,
ma è risaputo che lo xanax non fa più effetto dopo alcune settimane, a meno di non aumentare il dosaggio. E in ogni caso, l'ansia cronica si cura in altro modo. È il medico che deve decidere, ma di fatto non sta decidendo niente, non mi sta aiutando. Che dovrei fare?
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Dr.ssa Nicole Romeo Psichiatra, Medico estetico, Psicoterapeuta 326 28
Si deve rivolgere a un medico specialista in psichiatria. ..sia per la diagnosi che per l'eventuale scelta terapeutica che potrebbe essere solo farmacologica , solo psicoterapeutica, o mista.
Perché invece d'insistere col medico di base per farsi prescrivere questo o quello psicofarmaco non affronta il problema reale rivolgendosi a chi ha competenza specialistica?
S'interroghi....e affronti il problema reale (che non è il medico di base).
Cordiali saluti

Dr.ssa Nicole Romeo
Medico Chirurgo
Specializzata in Psichiatria
Specialista Psicoterapeuta
Medicina Estetica
(Iscritta Registro Med.Estet)

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Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Dottoressa, io m'interrogo costantemente su quale sia il problema reale. Ma i miei non sono stati costanti, sarebbe più facile se ci fosse un'entità definita e precisa da trattare, ammesso che si possa. Invece in queste condizioni mi torna sempre il dubbio che non ci sia niente di pertinenza medica da curare. Di oggettivo ci sono solo gli effetti negativi pratici, la disoccupazione, la mancanza d'iniziativa in quasi tutti gli ambiti, l'isolamento a parte i famigliari e i pochi amici intimi, le limitazioni date dall'ansia e dalla paura e l'autostima gravemente intaccata.
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Dr.ssa Nicole Romeo Psichiatra, Medico estetico, Psicoterapeuta 326 28
Bravo si è interrogato e compreso che il problema non si risolve chiedendo al medico di base benzodiazepine .
Le problematiche sociali economiche culturali condizionano l'esistenza di ciascuno....
Bisogna decidersi all'azione darsi degli obiettivi nuovi essere disponibili al cambiamento. ...e non restare nell'acqua stagnante. ...
Saluti cordiali
[#6]
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Secondo Lei è un vero e proprio disturbo psichiatrico? Se sì, quale? Depressione? Di che tipo?
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Dr.ssa Nicole Romeo Psichiatra, Medico estetico, Psicoterapeuta 326 28
Per fare una diagnosi bisogna fare dei colloqui...
Ciò che emerge da quanto riferito in questi scritti mi fanno pensare a una vulnerabilità per disturbi d'ansia. ..secondari a fattori ambientali....ma forse anche a fattori inconsci e di personalità.
Per cui le consiglio nella sua città di rivolgersi a un medico specialista psichiatra psicoterapeuta che valuterà conoscendola .

Saluti
Dr.ssa Nicole Romeo
Medico Chirurgo
Specializzata in Psichiatria Psicoterapeuta
[#8]
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Dottoressa, come ho spiegato diffusamente anche in altri consulti ciò che mi blocca a parte l'imbarazzo di rivolgermi a un medico per un problema che neanche io riesco ad individuare con precisione e che mi suscita vergogna e senso di colpa, è la paura che possa trattarsi di bipolarismo, più o meno attenuato (il che include anche la possibilità di un disturbo di personalità del cluster b), che comporterebbe cure infinite, pesanti e pericolose (stabilizzatori, antipsicotici), o psicoterapie lunghissime e dal costo astronomico. Insomma, non se ne vede la fine.
Io devo stare bene subito, devo ricominciare a lavorare, ma purtroppo sto constatando che l'ansiolitico non mette a tacere i pensieri negativi e autodistruttivi, e neanche l'angoscia di fondo e le paure. Mi calma un po', ma l'iniziativa è sempre bloccata. Scusi se divago, ma è per farmi capire.
[#9]
Dr.ssa Nicole Romeo Psichiatra, Medico estetico, Psicoterapeuta 326 28
I disturbi di personalità sono una "cosa "
I disturbi clinici sono una cosa differente .
Nei disturbi clinici vi sono i disturbi dell'umore è nei disturbi dell'umore i disturbi bipolari (tipo I ,II ,ciclotimico, ecc ecc)
Poi c'è il temperamento (che non è un disturbo )

Non esiste un disturbo di personalità bipolare
Esiste il temperamento ciclotimico
Esiste il disturbo bipolare

Se lei non fa chiarezza rivolgendosi a specialista psichiatra. ...rischia o di tormentarsi inutilmente per una autodiagnosi inesistente o dì aggravare un disturbo esistente. ....
Quindi come trova la necessità di scrivere qui...passi all'azione e vada da specialista.
Cordiali saluti
[#10]
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Dottoressa,
ma io non so perché sto male e non so come spiegarlo al medico. Sono anni che vivo come in una trappola. Lei parlava di darsi nuovi obiettivi e di essere disponibili al cambiamento, ma esistono davvero degli obiettivi? Io non vedo nessuna via di uscita, solo strade chiuse e vicoli ciechi. Mi sento troppo vecchio e ormai disadattato, non riesco più ad adempiere neanche agli obblighi e alle necessità più basilari, trovare e mantenere un lavoro, riuscire ad organizzare e vivere la giornata in maniera normale, riuscire a concepire il minimo programma o progetto, anche il più stupido, se ci provo vengo assalito da un senso di futilità, di angoscia, di ridicolo, di vergogna e di senso di colpa. Nessuna speranza, solo bugie e illusioni. Non mi vedo davvero da nessuna parte nel futuro, sento che per me non c'è posto, che sono nato per sbaglio, e che sono sempre stato predestinato alla distruzione e all'autodistruzione. Mi è sempre mancato qualcosa, forse l'intelligenza evolutiva, emotiva, forse la capacità. Come si può curare questo? Cosa c'è da curare?
[#11]
Dr.ssa Nicole Romeo Psichiatra, Medico estetico, Psicoterapeuta 326 28
Le ho già risposto. ..più volte (dal 23 marzo ...)
Sento il disagio e la invito nuovamente a rivolgersi, il prima possibile , a un/a specialista psichiatra /psicoterapeuta . Ci sono per esempio i servizi pubblici di igiene e salute mentale dove può recarsi.
Il consulto online non può sostitursi alla visita diretta, all'esame obiettivo, alla relazione terapeutica ...necessari per inquadrare i problemi ,fare diagnosi, intraprendere percorsi terapeutici eventuali.
La saluto cordialmente.
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