Ottundimento emotivo con ssris
Gentili Dottori,
Sono in cura con escitalopram e delorazepam per disturbi d'ansia (ossessioni) e demotivazione, forte senso di vuoto e malessere. In passato, ne avevo già parlato in un altro consulto, assunsi sertralina 200 mg/die per un anno e mezzo. Ossessioni quasi azzerate e un senso di felicità puttroppo non genuino.
Arrivo subito al dunque: il grosso problema che mi causano queste molecole è un ottundimento emotivo, mi tolgono la capacità di provare una genuina passione, mi allontanano dalla malinconia (la dolce malinconia) e dal pensiero introspettivo che invece negli anni ho imparato a coltivare e apprezzare profondamente, arrivando ad andarne fiero.
Vi prego di leggere chiaramente la seguente frase: io non amo me stesso, ma io amo la Vita, amo contemplarne la bellezza e il tragico, le sue fragilità. Amo la natura, amo la città, amo perdermi nei ricordi di eventi passati e perduti ed è vero, le emozioni negative pervadono la mia mente, ma proprio esse mi cullano e accendono la mia fantasia, mi spingono infine a creare.
Sotto SSRIs Egregi Dottori, ho visto questa fiamma spegnersi, in favore di una apparente pragmatico umore positivo (piattume umorale tendente al sorriso) ma fine a se stesso.
Ora, capisco che migliorare il mio umore sia l'aspetto clinicamente più rilevante. Ma mi chiedo: io sono solo, non ho che un paio di amici, non ho che dolci ricordi come bene più prezioso e personale. Perchè dovrei sentirmi "felice"?
Discorso a parte merita la componente ansiosa che mi crea notevoli blocchi e preoccupazioni, pensieri e ossessioni e sensazioni orribili.
Questa parte vorrei curarla, ed è per questo che sono sempre ben disposto a farmi seguire dalla mia psichiatra e psicoterapeuta.
Ho provato a parlarle numerose volte ma la psichiatra sostiene che i farmaci non facciano questo effetto; le ho proposto eventualmente un cambio di terapia ma ha ritenuto continuare con questa molecola; e la psicoterapeuta mi dice: ma se ti piace essere così oscuro, malinconico e spirituale cosa vieni qua a fare?
Non so cosa fare, io cmq mi fido di loro e della loro bravura, seguo e porto avanti la terapia; ma questo aspetto mi ferisce molto.
Ripeto il mio unico problema è l'ansia!
Sono in cura con escitalopram e delorazepam per disturbi d'ansia (ossessioni) e demotivazione, forte senso di vuoto e malessere. In passato, ne avevo già parlato in un altro consulto, assunsi sertralina 200 mg/die per un anno e mezzo. Ossessioni quasi azzerate e un senso di felicità puttroppo non genuino.
Arrivo subito al dunque: il grosso problema che mi causano queste molecole è un ottundimento emotivo, mi tolgono la capacità di provare una genuina passione, mi allontanano dalla malinconia (la dolce malinconia) e dal pensiero introspettivo che invece negli anni ho imparato a coltivare e apprezzare profondamente, arrivando ad andarne fiero.
Vi prego di leggere chiaramente la seguente frase: io non amo me stesso, ma io amo la Vita, amo contemplarne la bellezza e il tragico, le sue fragilità. Amo la natura, amo la città, amo perdermi nei ricordi di eventi passati e perduti ed è vero, le emozioni negative pervadono la mia mente, ma proprio esse mi cullano e accendono la mia fantasia, mi spingono infine a creare.
Sotto SSRIs Egregi Dottori, ho visto questa fiamma spegnersi, in favore di una apparente pragmatico umore positivo (piattume umorale tendente al sorriso) ma fine a se stesso.
Ora, capisco che migliorare il mio umore sia l'aspetto clinicamente più rilevante. Ma mi chiedo: io sono solo, non ho che un paio di amici, non ho che dolci ricordi come bene più prezioso e personale. Perchè dovrei sentirmi "felice"?
Discorso a parte merita la componente ansiosa che mi crea notevoli blocchi e preoccupazioni, pensieri e ossessioni e sensazioni orribili.
Questa parte vorrei curarla, ed è per questo che sono sempre ben disposto a farmi seguire dalla mia psichiatra e psicoterapeuta.
Ho provato a parlarle numerose volte ma la psichiatra sostiene che i farmaci non facciano questo effetto; le ho proposto eventualmente un cambio di terapia ma ha ritenuto continuare con questa molecola; e la psicoterapeuta mi dice: ma se ti piace essere così oscuro, malinconico e spirituale cosa vieni qua a fare?
Non so cosa fare, io cmq mi fido di loro e della loro bravura, seguo e porto avanti la terapia; ma questo aspetto mi ferisce molto.
Ripeto il mio unico problema è l'ansia!
[#1]
La sua lettera affronta dei temi molto ampi. Ora, ovviamente lo scopo di una terapia farmacologica non è quello di appiattire il paziente in un buonumore artefatto. Io penso che si tratti la depressione quando ci impedisce di coinvolgerci nel mondo esteriore, ma anche nel mondo interiore, quando viene meno la spinta a rivolgersi alle cose che amiamo.
Personalmente ho osservato in molti casi che un paziente depresso riusciva a parlare dei fatti tragici che avevano precipitato la sua depressione, solo una volta che i farmaci avevano iniziato a fare effetto.
Ovviamente queste ( o altre ) considerazioni, e le sue osservazioni, possono essere integrate in una terapia solo all' interno di un rapporto integrato psichiatrico psicoterapeutico.
In margine vorrei segnalarle che la sertralina a 200 mg è a dosaggio elevato, giustificato, penso dalla concomitante sintomatologia ossessiva. Potrebbe essere per questo motivo che lei abbia trovato l' azione sul suo umore "eccessiva".
Personalmente ho osservato in molti casi che un paziente depresso riusciva a parlare dei fatti tragici che avevano precipitato la sua depressione, solo una volta che i farmaci avevano iniziato a fare effetto.
Ovviamente queste ( o altre ) considerazioni, e le sue osservazioni, possono essere integrate in una terapia solo all' interno di un rapporto integrato psichiatrico psicoterapeutico.
In margine vorrei segnalarle che la sertralina a 200 mg è a dosaggio elevato, giustificato, penso dalla concomitante sintomatologia ossessiva. Potrebbe essere per questo motivo che lei abbia trovato l' azione sul suo umore "eccessiva".
Dr Giovanni Portuesi
[#2]
Utente
Gentile Dr. Portuesi
Della sua risposta mi hanno colpito due parti in particolare:
"quando viene meno la spinta a rivolgersi alle cose che amiamo. "
Io personalmente traggo energia emozionale (termine al limite dell'assurdo me ne rendo ben conto) proprio dalla profonda introspezione e visione malinconica del vissuto, creare storie, sviluppare riflessioni e immagini; in fondo non è forse questa parte di noi che ci rende attratti dalla notte, nell'oscurità?
viceversa è l'ansia a bloccarmi, intesa come emozione di paura, senso di colpa e conseguente impossibilità di concretizzare questa mia visione (come avrà intuito vorrei lavorare nell'ambito artistico/del design).
"un paziente depresso riusciva a parlare dei fatti tragici che avevano precipitato la sua depressione, solo una volta che i farmaci avevano iniziato a fare effetto."
Non mi è ben chiara purtroppo, ma io stesso ho sempre avuto una forte capacità di autoanalisi, so bene cosa potrebbe essere la causa di tali malesseri.
Della sua risposta mi hanno colpito due parti in particolare:
"quando viene meno la spinta a rivolgersi alle cose che amiamo. "
Io personalmente traggo energia emozionale (termine al limite dell'assurdo me ne rendo ben conto) proprio dalla profonda introspezione e visione malinconica del vissuto, creare storie, sviluppare riflessioni e immagini; in fondo non è forse questa parte di noi che ci rende attratti dalla notte, nell'oscurità?
viceversa è l'ansia a bloccarmi, intesa come emozione di paura, senso di colpa e conseguente impossibilità di concretizzare questa mia visione (come avrà intuito vorrei lavorare nell'ambito artistico/del design).
"un paziente depresso riusciva a parlare dei fatti tragici che avevano precipitato la sua depressione, solo una volta che i farmaci avevano iniziato a fare effetto."
Non mi è ben chiara purtroppo, ma io stesso ho sempre avuto una forte capacità di autoanalisi, so bene cosa potrebbe essere la causa di tali malesseri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.8k visite dal 21/03/2018.
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