Ansia, attacchi di panico e depressione
Buonasera, chiedo un consulto a voi perché sono veramente in difficoltà. Sono quasi 4 anni che assumo antidepressivi (Sereupin, Amisulpride e Xanax a rilascio prolungato) a causa di ansia ed attacchi di panico. I primi due anni mi aiutarono moltissimo, poi decisi col medico di scalarli ed i problemi si ripresentarono, quindi dovemmo aumentare nuovamente il dosaggio. Ad oggi sono in cura con 30mg di Sereupin, 50mg di Amisulpride e 0,5mg di Xanax al giorno. Il fatto è che da circa sei mesi sono completamente intontito, ho una fortissima depersonalizzazione e fatico pure ad uscire di casa (il mio luogo sicuro). Sono completamente assuefatto dagli psicofarmaci, non mi sento più padrone della mia mente né del mio corpo, e mi è stata diagnosticata pure una lieve depressione. La psichiatra mi consiglia di continuare con i farmaci, mentre lo psicologo mi consiglia di eliminarli definitivamente, perché ultimamente mi hanno portato solo problemi, e di affrontare ansia ed attacchi di panico con le tecniche che mi ha insegnato. Io chiedo aiuto a voi perché non so che fare, non riesco più a vivere, dormo 10-12 ore al giorno ed ho una costante astenia. Vorrei eliminare i medicinali e ricominciare ad essere padrone di me stesso, essere finalmente lucido.
Grazie dell'aiuto.
Grazie dell'aiuto.
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Che intende per assuefatto? L'assuefazione è quella condizione in cui un farmaco non fa più effetto.
La depersonalizzazione è un sintomo che spesso rientra nella sindrome del Disturbo da Attacchi di Panico, così come la difficoltà a lasciare il luogo sicuro.
In più c'è l"intontimento", che lei non approfondisce: è sonnolenza?
Se, come sembra di capire, lei sta seguendo questa terapia dopo sei mesi, non comprendo la posizione del suo psichiatra. Se una cura non dà risultati soddisfacenti entro 40-60 giorni va dichiarata inefficace e va modificata o cambiata.
Il consiglio invece dello psicologo è imprudente. Togliere i farmaci senza guida di uno psichiatra potrebbe farla stare ancora peggio.
Tra l'altro psichiatra e psicoterapeuta dovrebbero lavorare di concerto.
La depersonalizzazione è un sintomo che spesso rientra nella sindrome del Disturbo da Attacchi di Panico, così come la difficoltà a lasciare il luogo sicuro.
In più c'è l"intontimento", che lei non approfondisce: è sonnolenza?
Se, come sembra di capire, lei sta seguendo questa terapia dopo sei mesi, non comprendo la posizione del suo psichiatra. Se una cura non dà risultati soddisfacenti entro 40-60 giorni va dichiarata inefficace e va modificata o cambiata.
Il consiglio invece dello psicologo è imprudente. Togliere i farmaci senza guida di uno psichiatra potrebbe farla stare ancora peggio.
Tra l'altro psichiatra e psicoterapeuta dovrebbero lavorare di concerto.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Utente
Salve dottor Carbonetti. Sì, io ho ansia ed attacchi di panico anche prendendo i suddetti farmaci, abbiamo provato anche con Cymbalta ed Efexor, ma nulla, stavo ancora peggio. L'intontimento è sì sonnolenza, ma anche difficoltà a definirsi nello spazio/tempo (cioè fatico a rendermi conto di essere quì ed ora), ed in più ho un forte calo di energie.
Il problema è che i due terapeuti sono in forte disaccordo. Ovviamente lo psicologo intende farmeli togliere progressivamente, in modo da non creare situazioni spiacevoli. Il succo del discorso è che io ansia ed attacchi di panico li ho sia con antidepressivi che senza, quindi non vedo il senso di prenderli, dato che l'unico effetto che noto è appunto l'intontimento.
Il problema è che i due terapeuti sono in forte disaccordo. Ovviamente lo psicologo intende farmeli togliere progressivamente, in modo da non creare situazioni spiacevoli. Il succo del discorso è che io ansia ed attacchi di panico li ho sia con antidepressivi che senza, quindi non vedo il senso di prenderli, dato che l'unico effetto che noto è appunto l'intontimento.
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Resta da vedere se l' "intontimento" non sia un altro sintomo di depersonalizzazione. Che ne pensa il suo psichiatra?
La riflessione che lei fa, cioè di interrompere una cura che non funziona, è ineccepibile. Tenga comunque conto, questo per sua conoscenza, che lei non ha provato una categoria di antidepressivi-antiansia molto efficace, quella dei triciclici.
La riflessione che lei fa, cioè di interrompere una cura che non funziona, è ineccepibile. Tenga comunque conto, questo per sua conoscenza, che lei non ha provato una categoria di antidepressivi-antiansia molto efficace, quella dei triciclici.
[#4]
Utente
La psichiatra sostiene che "l'intontimento" sia sicuramente dato dalla paroxetina, ma forse anche dall'evitamento, fenomeno che inconsciamente metto in atto per non incappare in situazioni simili a quelle che mi hanno generato il panico. I primi due mesi, quando iniziai a soffrire di questa patologia, conducevo una vita normale, è da quando ho iniziato ad assumere antidepressivi che se non dormo almeno 10 ore a notte sono completamente privo di energie. Ma negli ultimi mesi la situazione è peggiorata notevolmente.
Sono disposto anche a provare con antidepressivi triciclici, purchè mi consentano di vivere una vita normale e di poter lavorare, altrimenti preferisco gestire solo ansia ed attacchi di panico, altri effetti dei farmaci, se posso evitarli, lo faccio volentieri.
Sono disposto anche a provare con antidepressivi triciclici, purchè mi consentano di vivere una vita normale e di poter lavorare, altrimenti preferisco gestire solo ansia ed attacchi di panico, altri effetti dei farmaci, se posso evitarli, lo faccio volentieri.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.2k visite dal 17/03/2018.
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