Dizziness persistente scaturita da disturbo di panico
Salve,
durante l'ultimo anno ho sofferto di attacchi di panico sporadici e conseguente ansia anticipatoria che mi ha indirizzato a rivolgermi ad uno psicologo con cui sto affrontando dei colloqui di sostegno. Durante le sedute parliamo di come va la vita in generale, degli affetti, delle relazioni, delle amicizie e della sfera lavorativa. Anche se in alcune di queste sfere ci sono delle mancanze oggettive, ad esempio non ho attualmente un lavoro e non ho relazioni amorose, l'origine del mio disturbo da panico è legato alla paura delle sensazioni corporee che avverto e a cui pongo eccessiva attenzione ritenendole pericolose (tachicardia, sudorazione eccessiva, peso sullo stomaco o sul petto, formicolii, fitte alla testa). Insomma un quadro ipocondriaco scaturito dalla paura di morire avvertita nel primo attacco di panico in assoluto, Novembre 2017. Quello che mi rimane nonostante l'intervento dello psicologo, che mi ha rassicurato circa la non pericolosità degli attacchi di panico per la salute, è un fastidioso senso di testa vuota, sensazione di ubriachezza, sensazione di camminare su un pavimento non in piano che avverto specialmente, ma non solo, quando sono fuori casa e in situazioni pubbliche (negozi, passeggiate per la strada, uscite serali con gli amici). La sensazione che avverto sparisce da seduto e da sdraiato, e mi provoca fastidio sia in posizione ferma eretta sia durante la marcia. Insomma dovrei avere quella che in gergo tecnico si chiama "dizziness". Provare questa sensazione aumenta la mia ansia e la mia preoccupazione che mi stia per "prendere un colpo". Inoltre, vivo ogni impegno della giornata come se fosse un ostacolo da superare, proprio perchè già so a priori che si presenterà quel malessere fastidioso che non mi permette di godermi al meglio la mia quotidianità, che sia un impegno o un'attività di svago. Per questo, ho pensato che forse sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psichiatra. Che ne pensate, sarebbe la strada giusta per questo tipo di problema? Ovvero, risolvere la mia ansia da ipocondria e il conseguente senso di dizziness? E nel caso dovessi prendere degli antidepressivi, il problema si ripresenterebbe una volta sospesi? Cioè sono curativi o sintomatici? Grazie a chi vorrà rispondere!
Marco
durante l'ultimo anno ho sofferto di attacchi di panico sporadici e conseguente ansia anticipatoria che mi ha indirizzato a rivolgermi ad uno psicologo con cui sto affrontando dei colloqui di sostegno. Durante le sedute parliamo di come va la vita in generale, degli affetti, delle relazioni, delle amicizie e della sfera lavorativa. Anche se in alcune di queste sfere ci sono delle mancanze oggettive, ad esempio non ho attualmente un lavoro e non ho relazioni amorose, l'origine del mio disturbo da panico è legato alla paura delle sensazioni corporee che avverto e a cui pongo eccessiva attenzione ritenendole pericolose (tachicardia, sudorazione eccessiva, peso sullo stomaco o sul petto, formicolii, fitte alla testa). Insomma un quadro ipocondriaco scaturito dalla paura di morire avvertita nel primo attacco di panico in assoluto, Novembre 2017. Quello che mi rimane nonostante l'intervento dello psicologo, che mi ha rassicurato circa la non pericolosità degli attacchi di panico per la salute, è un fastidioso senso di testa vuota, sensazione di ubriachezza, sensazione di camminare su un pavimento non in piano che avverto specialmente, ma non solo, quando sono fuori casa e in situazioni pubbliche (negozi, passeggiate per la strada, uscite serali con gli amici). La sensazione che avverto sparisce da seduto e da sdraiato, e mi provoca fastidio sia in posizione ferma eretta sia durante la marcia. Insomma dovrei avere quella che in gergo tecnico si chiama "dizziness". Provare questa sensazione aumenta la mia ansia e la mia preoccupazione che mi stia per "prendere un colpo". Inoltre, vivo ogni impegno della giornata come se fosse un ostacolo da superare, proprio perchè già so a priori che si presenterà quel malessere fastidioso che non mi permette di godermi al meglio la mia quotidianità, che sia un impegno o un'attività di svago. Per questo, ho pensato che forse sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psichiatra. Che ne pensate, sarebbe la strada giusta per questo tipo di problema? Ovvero, risolvere la mia ansia da ipocondria e il conseguente senso di dizziness? E nel caso dovessi prendere degli antidepressivi, il problema si ripresenterebbe una volta sospesi? Cioè sono curativi o sintomatici? Grazie a chi vorrà rispondere!
Marco
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Gentile utente,
La cura per il disturbo di panico è sostanzialmente farmacologica. Prima ovviamente va confermata la diagnosi etc, ma mi pare che già sia stata impostata.
Il decorso del panico dopo la cura è variabile, in una parte dei casi la terapia è curativa, in altri il disturbo assume un decorso a intermittenza, e in altri ancora può essere neutralizzato dalla cura, ma quando la si sospende dopo un po' tende a riproporsi.
E' comunque un disturbo ad alto indice di curabilità.
La cura per il disturbo di panico è sostanzialmente farmacologica. Prima ovviamente va confermata la diagnosi etc, ma mi pare che già sia stata impostata.
Il decorso del panico dopo la cura è variabile, in una parte dei casi la terapia è curativa, in altri il disturbo assume un decorso a intermittenza, e in altri ancora può essere neutralizzato dalla cura, ma quando la si sospende dopo un po' tende a riproporsi.
E' comunque un disturbo ad alto indice di curabilità.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 15/03/2018.
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