Distimia, clomipramina, effetti collaterali, stanchezza, tolleranza recettoriale,

Qualche mese fa mi hanno diagnosticato una distimia, una depressione lieve e costante che praticamente ho da quando ero bambino. Mia madre è schizofrenica (violenta,anaffettiva, fino a 3 anni fa non si è praticamente mai curata con costanza) e mio padre è stato un tipo border-line (violento, anaffettivo, assente e alcolizzato). Durante il giorno ho sonnolenza (mi sento stonato, rimbambito, e senza l'uso di caffè, tè e taurina non riuscirei a stare sveglio), non riesco a concentrarmi (quando guardo un film devo farlo al PC così posso continuamente mettere pausa e tornare indietro), faccio molta fatica a fare qualsiasi cosa perché mi sento privo di energie. La sera e la notte sono i momenti in cui posso godere di maggiore energia e concentrazione. Il 22 dicembre 2017 vengo visitato da una dottoressa psichiatra che mi diagnostica la distimia e mi prescrive 25 mg di clomipramina.
Immediatamente si verificano effetti collaterali devastanti, alcuni di questi sono spariti col tempo(tremori durante gli sbadigli,nausea, sudorazione di giorno delle mani, difficoltà ad urinare, sentire sapori di pane e pasta diversi dal solito), altri no. Ogni notte continuo a svegliarmi sudato fradicio anche se ho molto freddo, spesso non riesco a portare a termine i rapporti sessuali che possono durare anche più di un'ora (senza peraltro provare molto piacere), mi sono accorto di avere ogni 2-3 settimane mal di gola ed una sensazione di febbre (che prima non avevo, e che oggi non posso trattare con l'aspirina perché sto prendendo un triciclico), la mia fame è aumentata (è come se avessi una fame chimica) ed ho messo su 7 kg. La difficoltà di concentrazione e la fatica sono rimaste e continuo a procrastinare. Sono sparite le crisi di disperazione e di pianto e quella piccola ansia che avevo. La domanda delle domande è, premesso che ho una leggera depressione e che non sono a rischio suicidio (anche se prima di iniziare a prendere l'anafranil ci pensavo tante volte al giorno), quella che la dottoressa mi sta facendo seguire è una buona cura? Lei dice che gli effetti collaterali andranno via col tempo (grazie alla tolleranza recettoriale, che non so cosa sia), ma tra un po' saranno passati 3 mesi ed io sto continuando a prendere 25 mg di clomipramina (quando, leggendo il bugiardino la dose minima è 75 mg). Insomma in quanto tempo ci sarà questa tolleranza recettoriale? Nel caso, durante la prossima visita, la dottoressa decida di aumentare la dose del farmaco , aumenterebbero anche gli effetti collaterali?
Ps1: 6 anni fa sono stato in cura per lo stesso problema con citalopram (6 mesi) e con escitalopram (8 mesi), sono ingrassato 17 kg, risolvendo la depressione ma non il problema della cattiva concentrazione.
Ps2: non credo nelle pseudoscienze, ma vorrei provare lo stesso a seguire la terapia cognitivo comportamentale (per disperazione), ovviamente i tempi di attesa nel servizio pubblico sono infiniti, e nel privato in questo momento proprio non posso permettermelo.
[#1]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 221
L'Anafranil continua ad essere uno degli antidepressivi più efficaci. Se usato per via parenterale (intramuscolare o intravenosa) è il più efficace.
La dose che lei assume , 25 mg, è molto bassa. Di regola non dà né benefici né effetti collaterali. Lei ha entrambi: evidentemente, per peculiarità genetiche, è molto sensibile.
Temo che l'aumento della dose non possa portare a miglioramento degli effetti collaterali, ma deciderà la sua dottoressa.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
L'anafranil è un ottimo farmaco ma sembra che lei lo tolleri davvero male, ha praticamente quasi tutti gli effetti collaterali con soli 25mg e che possano sparire del tutto è improbabile.
La terapia cognitivo-comportamentale è efficace e non la definirei "pseudo scienza" :).
Detto questo per la distimia i farmaci di prima scelta sono i serotonergici (e pochi altri), se con il citalopram aumenta di peso ve ne sono altri che solitamente non lo provocano, ne parli con la sua psichiatra.

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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