Disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione (HIV)
Gentili Dottori,
vi chiedo questo consulto perchè ho bisogno di capire come muovermi e che soluzioni posso trovare al mio problema. Come avrete intuito dal titolo, soffro ormai da quasi due anni di una fobia esagerata ed ossessiva per l'hiv. Per tale ragione, nel corso dell'ultimo anno mi sono sottoposta per ben 5 volte a test specifici (comprensivi anche di epatiti e sifilide), che sono risultati - per fortuna! - sempre negativi. Il problema è che gli eventi per i quali io vado in paranoia e corro a fare il test, sono eventi insignificanti e banali per la maggior parte delle persone e che non rientrano assolutamente tra i cd. comportamenti a rischio. Una volta ho avuto paura di essermi contagiata ad un prelievo del sangue perchè il medico non aveva usato i guanti, un'altra in un bagno pubblico perchè temevo di essermi pulita con un fazzolettino sporco ed un'altra ancora (l'ultima) perchè mentre camminavo per strada ho notato con la coda dell'occhio un uomo che sputava per terra e ho avuto paura che il suo sputo con sangue mi fosse arrivato negli occhi. E' proprio a causa di quest'ultimo episodio che ho deciso di rivolgermi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, il quale mi ha da poco diagnosticato un serio disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione. Io ora vorrei chiedervi: come se ne esce? E soprattutto, se ne esce? Io mi sto facendo forza per non correre di nuovo a fare il test perchè tutti quelli con cui parlo mi rassicurano sull'assenza di rischi (rispetto all'episodio dello sputo) e mi rendo conto da sola che così facendo la darei nuovamente vinta al mio disturbo, ingigantendolo ancora di più e restando sempre più imprigionata nel circolo vizioso: ansia-test-ansia-test. La cosa assurda di tutta questa situazione è che io NON ho sentito NIENTE arrivarmi nè in faccia nè tantomeno negli occhi, anche perchè l'uomo in questione ha voltato la testa per sputare e ovviamente so che uno sputo non può rimbalzare da terra fino ai miei occhi. Ma il mio cervello mette in dubbio qualsiasi cosa, non si fida della mia memoria e delle mie percezioni. Continuo a pensare ad impercettibili goccioline che volano nei miei occhi e mi arrabbio con me stessa perchè fino a due anni fa, un pensiero del genere non lo avrei nemmeno avuto. Sono stanca di pensarmi sempre a rischio e malata, di passare ore su internet a cercare informazioni sull'hiv e a chiamare numeri verdi per farmi ripetere che devo stare tranquilla. All'Istituto Superiore di Sanità ormai mi riconoscono dalla voce e sono stati proprio loro a consigliarmi di rivolgermi ad uno psicoterapeuta. Cosa devo fare secondo voi? Perchè io a volte non riesco nemmeno a fidarmi dei medici e dello psicoterapeuta, penso che sottovalutino i miei rischi e che mentano quando dicono che non ci si contagia con impercettibili goccioline che volano ad altezza occhi per la strada. Aiutatemi, per favore. Sono giovane e non voglio più stare male. Grazie per la vostra disponibilità.
vi chiedo questo consulto perchè ho bisogno di capire come muovermi e che soluzioni posso trovare al mio problema. Come avrete intuito dal titolo, soffro ormai da quasi due anni di una fobia esagerata ed ossessiva per l'hiv. Per tale ragione, nel corso dell'ultimo anno mi sono sottoposta per ben 5 volte a test specifici (comprensivi anche di epatiti e sifilide), che sono risultati - per fortuna! - sempre negativi. Il problema è che gli eventi per i quali io vado in paranoia e corro a fare il test, sono eventi insignificanti e banali per la maggior parte delle persone e che non rientrano assolutamente tra i cd. comportamenti a rischio. Una volta ho avuto paura di essermi contagiata ad un prelievo del sangue perchè il medico non aveva usato i guanti, un'altra in un bagno pubblico perchè temevo di essermi pulita con un fazzolettino sporco ed un'altra ancora (l'ultima) perchè mentre camminavo per strada ho notato con la coda dell'occhio un uomo che sputava per terra e ho avuto paura che il suo sputo con sangue mi fosse arrivato negli occhi. E' proprio a causa di quest'ultimo episodio che ho deciso di rivolgermi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, il quale mi ha da poco diagnosticato un serio disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione. Io ora vorrei chiedervi: come se ne esce? E soprattutto, se ne esce? Io mi sto facendo forza per non correre di nuovo a fare il test perchè tutti quelli con cui parlo mi rassicurano sull'assenza di rischi (rispetto all'episodio dello sputo) e mi rendo conto da sola che così facendo la darei nuovamente vinta al mio disturbo, ingigantendolo ancora di più e restando sempre più imprigionata nel circolo vizioso: ansia-test-ansia-test. La cosa assurda di tutta questa situazione è che io NON ho sentito NIENTE arrivarmi nè in faccia nè tantomeno negli occhi, anche perchè l'uomo in questione ha voltato la testa per sputare e ovviamente so che uno sputo non può rimbalzare da terra fino ai miei occhi. Ma il mio cervello mette in dubbio qualsiasi cosa, non si fida della mia memoria e delle mie percezioni. Continuo a pensare ad impercettibili goccioline che volano nei miei occhi e mi arrabbio con me stessa perchè fino a due anni fa, un pensiero del genere non lo avrei nemmeno avuto. Sono stanca di pensarmi sempre a rischio e malata, di passare ore su internet a cercare informazioni sull'hiv e a chiamare numeri verdi per farmi ripetere che devo stare tranquilla. All'Istituto Superiore di Sanità ormai mi riconoscono dalla voce e sono stati proprio loro a consigliarmi di rivolgermi ad uno psicoterapeuta. Cosa devo fare secondo voi? Perchè io a volte non riesco nemmeno a fidarmi dei medici e dello psicoterapeuta, penso che sottovalutino i miei rischi e che mentano quando dicono che non ci si contagia con impercettibili goccioline che volano ad altezza occhi per la strada. Aiutatemi, per favore. Sono giovane e non voglio più stare male. Grazie per la vostra disponibilità.
[#1]
una visita psichiatrica ed un trattamento farmacologico conseguente consentono di ridurre la sintomatologia in modo consistente così da poter ragionare anche su tutto il resto in modo più sereno.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie Dottore per la sua celere risposta.
Quindi secondo lei non è possibile superare il disturbo ossessivo compulsivo senza l'uso di farmaci? Per il momento, il mio medico curante non mi ha prescritto alcunché ed ha preferito adottare un approccio di tipo cognitivo-comportamentale. In ogni caso gliene parlerò, perchè ci sono giorni in cui l'ansia scende e mi rendo conto da sola dell'assurdità dei miei pensieri e che sto esagerando, ma appena l'ansia ritorna ho come la sensazione che il mio cervello perda la lucidità e la capacità di ragionare. E' come se si annebbiasse o si bloccasse su un pensiero fisso, non so se ho reso l'idea.
Posso chiederle, se possibile, che tipo di farmaci si usano in presenza di un simile disturbo? Ansiolitici? Grazie ancora
Quindi secondo lei non è possibile superare il disturbo ossessivo compulsivo senza l'uso di farmaci? Per il momento, il mio medico curante non mi ha prescritto alcunché ed ha preferito adottare un approccio di tipo cognitivo-comportamentale. In ogni caso gliene parlerò, perchè ci sono giorni in cui l'ansia scende e mi rendo conto da sola dell'assurdità dei miei pensieri e che sto esagerando, ma appena l'ansia ritorna ho come la sensazione che il mio cervello perda la lucidità e la capacità di ragionare. E' come se si annebbiasse o si bloccasse su un pensiero fisso, non so se ho reso l'idea.
Posso chiederle, se possibile, che tipo di farmaci si usano in presenza di un simile disturbo? Ansiolitici? Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.6k visite dal 13/03/2018.
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