Disturbo?
Buonasera,
vi scrivo perché ultimamente ho un pensiero che mi tormenta: vorrei andare da uno psicologo o eventualmente psichiatra, ma ho il timore che nel caso in cui mi venga diagnosticato qualcosa, ciò possa andare ad intaccare il mio lavoro, che in qualche modo è legato all'ambito psichiatrico. (Tra CSM e Servizi le informazioni circolano )
A parte questo, parto dal fatto che sin da quando ero adolescente ho sempre vissuto in una sorta di malinconia, talvolta particolarmente forte e senza ragione apparente, tale da portarmi ad assumere comportamenti non propriamente benevoli nei miei confronti.
A fasi simili si alternavano fasi di felicità immotivata. Fin qui, pensavo fosse tutta colpa dell'adolescenza e nient'altro.
Il problema è che nel frattempo, piu tardi, ho avuto una relazione particolarmente travagliata, che mi ha portato a soffrire di insonnia, a vivere esperienze di estraneità rispetto a me stessa e agli avvenimenti importanti che riguardassero la mia vita. In questo contesto ho pensato di elaborare con grande entusiasmo, progetti di esperienze estere per cui ho poi abbandonato interesse e non ho mai realizzato. Una volta conclusa la relazione deleteria, ho attraversato momenti di alti e bassi. Ho incontrato una nuova persona, su cui non ho assolutamente niente di cui lamentarmi. Nonostante la mia vita sia quasi perfetta (anche se con grandi momenti di stress per le molteplici cose da fare), sono ricaduta in pensieri molto molto negativi, anche suicidi. Ed è questo che mi ha preoccupata. Avete consigli da darmi?
vi scrivo perché ultimamente ho un pensiero che mi tormenta: vorrei andare da uno psicologo o eventualmente psichiatra, ma ho il timore che nel caso in cui mi venga diagnosticato qualcosa, ciò possa andare ad intaccare il mio lavoro, che in qualche modo è legato all'ambito psichiatrico. (Tra CSM e Servizi le informazioni circolano )
A parte questo, parto dal fatto che sin da quando ero adolescente ho sempre vissuto in una sorta di malinconia, talvolta particolarmente forte e senza ragione apparente, tale da portarmi ad assumere comportamenti non propriamente benevoli nei miei confronti.
A fasi simili si alternavano fasi di felicità immotivata. Fin qui, pensavo fosse tutta colpa dell'adolescenza e nient'altro.
Il problema è che nel frattempo, piu tardi, ho avuto una relazione particolarmente travagliata, che mi ha portato a soffrire di insonnia, a vivere esperienze di estraneità rispetto a me stessa e agli avvenimenti importanti che riguardassero la mia vita. In questo contesto ho pensato di elaborare con grande entusiasmo, progetti di esperienze estere per cui ho poi abbandonato interesse e non ho mai realizzato. Una volta conclusa la relazione deleteria, ho attraversato momenti di alti e bassi. Ho incontrato una nuova persona, su cui non ho assolutamente niente di cui lamentarmi. Nonostante la mia vita sia quasi perfetta (anche se con grandi momenti di stress per le molteplici cose da fare), sono ricaduta in pensieri molto molto negativi, anche suicidi. Ed è questo che mi ha preoccupata. Avete consigli da darmi?
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Utente
Posso rivolgermi ad un professionista privato avendo la certezza che il mio problema non venga divulgato neanche all'interno dei servizi territoriali? So che sembra assurdo che io mi stia preoccupando più del mio lavoro che della mia condizione psicologica, ma non vorrei fare danni su altri fronti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 867 visite dal 14/02/2018.
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