Da un anno sono in terapia ma continuo lo stesso a soffrire delle ossessioni di omosessualità
Gentili dottori
Sono una ragazza di 22 anni. Da un anno sono in terapia ma continuo lo stesso a soffrire delle ossessioni di omosessualità.
Sono cresciuta con una madre severa e proibitiva ( per cui covo una rabbia repressa, secondo la psicologa) che litigava spesso con mio padre, molto assente ( è deceduto anche da qualche mese). Secondo la mia psicoterapeuta mi identifico troppo con mia madre, andando addirittura a provare rabbia verso mio padre solo perché la provava lei.
Nella mia infanzia e preadolescenza ho sempre avuto "cotte " per ragazzi ( sia in televisione che "dal vivo"). Ma invidiavo le mie amiche che riuscivano a conquistare la stima e la simpatia di tutti e piacevano ai ragazzi, mentre non ero considerafa.
Tutte le mie amiche facevano le loro prime esperienze e io ero sempre più frustrata perché con il sesso opposto ero estremamente timida. C'è da dire che mi sono lasciata influenzare anche molto nel corso degli anni da alcune mie amiche, che si ritenevano sempre superiori a qualsiasi ragazzo, mai abbastanza per loro. Questo ho capito che ha contagiato anche me, tanto è vero che sono così selettiva da non farmi piacere nessuno. Sono stata inoltre sempre influenzata da alcune credenze su pratiche sessuali ( che dovevano compiersi con persone che si ama,altrimenti si è una poco di buono).
Passiamo alle mie relazioni: ho avuto alcune relazioni puramente platoniche ( tramite messaggi), il cui solo messaggiare a volte, mi eccitava tanto. Ho dato pochissimi baci in vita mia a ragazzi e, non provando nulla in quel momento,lasciavo perdere prima ancora di dar loro una possibilità. Con i ragazzi di cui ero "incuriosita" dal vivo o sui social e da cui avrei voluto farmi notare, non succedeva mai nulla, per mia timidezza o perché altre arrivavano prima di me, con mia grande frustrazione anche perché sono veramente pochi i ragazzi di cui mi interesso( C'è anche da dire che sono fermamente convinta che se qualcuno non mi attira a prima vista da un punto di vista fisico, difficilmente mi susciterà qualcosa dopo). A volte i ragazzi mi scocciando e questo mi fa percepire come lesbica.
Ma la cosa più grave è avvevenuta quando vidi un ragazzi in giacca, capelli corti rasati, belle movenze.. purtroppo era invece una lesbica ( in seguito seppi che avrebbe provveduto ad un intervento). Rimasi traumatizzata dall'aver scambiato una donna per un uomo ed esserne rimasta attratta. Da quel momento, qualsiasi ragazza con queste caratteristiche da maschio o con anche solo un tatuaggio o altre "stranezze " fisiche, mi spaventano a morte perché so che sono lesbiche. Appena vedo una donna maschiaccio la vedo come uomo.
La mia psicoterapeuta non mi da risposte e io non riesco a capire se sono lesbica. Da qualche mese ho iniziato anche una relazione con un ragazzo. A queste ossessioni si sono aggiunte altre sulla relazione in generale, sui miei sentimenti per lui e ansia da prestazione per gli atti sessuali. Non ce la faccio più a controllare ogni situazione
Sono una ragazza di 22 anni. Da un anno sono in terapia ma continuo lo stesso a soffrire delle ossessioni di omosessualità.
Sono cresciuta con una madre severa e proibitiva ( per cui covo una rabbia repressa, secondo la psicologa) che litigava spesso con mio padre, molto assente ( è deceduto anche da qualche mese). Secondo la mia psicoterapeuta mi identifico troppo con mia madre, andando addirittura a provare rabbia verso mio padre solo perché la provava lei.
Nella mia infanzia e preadolescenza ho sempre avuto "cotte " per ragazzi ( sia in televisione che "dal vivo"). Ma invidiavo le mie amiche che riuscivano a conquistare la stima e la simpatia di tutti e piacevano ai ragazzi, mentre non ero considerafa.
Tutte le mie amiche facevano le loro prime esperienze e io ero sempre più frustrata perché con il sesso opposto ero estremamente timida. C'è da dire che mi sono lasciata influenzare anche molto nel corso degli anni da alcune mie amiche, che si ritenevano sempre superiori a qualsiasi ragazzo, mai abbastanza per loro. Questo ho capito che ha contagiato anche me, tanto è vero che sono così selettiva da non farmi piacere nessuno. Sono stata inoltre sempre influenzata da alcune credenze su pratiche sessuali ( che dovevano compiersi con persone che si ama,altrimenti si è una poco di buono).
Passiamo alle mie relazioni: ho avuto alcune relazioni puramente platoniche ( tramite messaggi), il cui solo messaggiare a volte, mi eccitava tanto. Ho dato pochissimi baci in vita mia a ragazzi e, non provando nulla in quel momento,lasciavo perdere prima ancora di dar loro una possibilità. Con i ragazzi di cui ero "incuriosita" dal vivo o sui social e da cui avrei voluto farmi notare, non succedeva mai nulla, per mia timidezza o perché altre arrivavano prima di me, con mia grande frustrazione anche perché sono veramente pochi i ragazzi di cui mi interesso( C'è anche da dire che sono fermamente convinta che se qualcuno non mi attira a prima vista da un punto di vista fisico, difficilmente mi susciterà qualcosa dopo). A volte i ragazzi mi scocciando e questo mi fa percepire come lesbica.
Ma la cosa più grave è avvevenuta quando vidi un ragazzi in giacca, capelli corti rasati, belle movenze.. purtroppo era invece una lesbica ( in seguito seppi che avrebbe provveduto ad un intervento). Rimasi traumatizzata dall'aver scambiato una donna per un uomo ed esserne rimasta attratta. Da quel momento, qualsiasi ragazza con queste caratteristiche da maschio o con anche solo un tatuaggio o altre "stranezze " fisiche, mi spaventano a morte perché so che sono lesbiche. Appena vedo una donna maschiaccio la vedo come uomo.
La mia psicoterapeuta non mi da risposte e io non riesco a capire se sono lesbica. Da qualche mese ho iniziato anche una relazione con un ragazzo. A queste ossessioni si sono aggiunte altre sulla relazione in generale, sui miei sentimenti per lui e ansia da prestazione per gli atti sessuali. Non ce la faccio più a controllare ogni situazione
[#1]
Il dubbio ossessivo di essere omosessuale è uno dei più frequenti ma non indica necessariamente una tendenza più o meno conscia.
E' difficile, quindi, che lei sia omosessuale ma il disagio che questi dubbi comportano può essere notevole e va eliminato.
Se la diagnosi è di disturbo ossessivo compulsivo la sua psicoterapeuta dovrebbe farle presente che, perlomeno in fase iniziale, deve associare un farmaco specifico antiossessivo alla terapia in corso, altrimenti la cosa rischia di trascinarsi e di continuare a farla soffrire.
E' difficile, quindi, che lei sia omosessuale ma il disagio che questi dubbi comportano può essere notevole e va eliminato.
Se la diagnosi è di disturbo ossessivo compulsivo la sua psicoterapeuta dovrebbe farle presente che, perlomeno in fase iniziale, deve associare un farmaco specifico antiossessivo alla terapia in corso, altrimenti la cosa rischia di trascinarsi e di continuare a farla soffrire.
Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria
[#2]
Ex utente
La ringrazio per La risposta!!
La mia psicoterapeuta mi ha già detto ho una mentalità estremamente stereotipata e soffro di tendenze ossessive che hanno coinvolto anche altri vari aspetti della mia vita fin da piccola. Il punto è che per quanto riguarda l'omosessualità, non mi da certezze. Il fatto di non essere attratta da molti maschi ( quando meno me lo aspetti poi, mi colpisce qualcuno) e il fatto che mi sono fissata su una mia amica ( dai modi di fare leggermente a maschio e che ho sempre ritenuto lesbica per non so quale motivo) con cui secondo me ho un rapporto ambiguo Non aiuta. Non saprei neanche dire in che senso ambiguo perché non facciamo nulla di particolare, ma sento che è così e basta. C'è da dire che quando C'è qualche ragazzo di mezzo, a lei non penso e questo mi tranquillizza. Ma ho comunque tanta paura di essere lesbica, visto che non si spiega il perché da quando ho avuto sull'evento traumatico a 17 anni,mi sembra di essere attratta da quelle che possiamo definire ragazze stereotipamente lesbiche. Non riesco a capire se questa mia attrazione sia reale o sintomo di un processo mentale di associazione a quell' evento Che va ormai avanti da anni. Lei che ne pensa?
La mia psicoterapeuta mi ha già detto ho una mentalità estremamente stereotipata e soffro di tendenze ossessive che hanno coinvolto anche altri vari aspetti della mia vita fin da piccola. Il punto è che per quanto riguarda l'omosessualità, non mi da certezze. Il fatto di non essere attratta da molti maschi ( quando meno me lo aspetti poi, mi colpisce qualcuno) e il fatto che mi sono fissata su una mia amica ( dai modi di fare leggermente a maschio e che ho sempre ritenuto lesbica per non so quale motivo) con cui secondo me ho un rapporto ambiguo Non aiuta. Non saprei neanche dire in che senso ambiguo perché non facciamo nulla di particolare, ma sento che è così e basta. C'è da dire che quando C'è qualche ragazzo di mezzo, a lei non penso e questo mi tranquillizza. Ma ho comunque tanta paura di essere lesbica, visto che non si spiega il perché da quando ho avuto sull'evento traumatico a 17 anni,mi sembra di essere attratta da quelle che possiamo definire ragazze stereotipamente lesbiche. Non riesco a capire se questa mia attrazione sia reale o sintomo di un processo mentale di associazione a quell' evento Che va ormai avanti da anni. Lei che ne pensa?
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Se tutte le ragazze con "traumi" simili diventassero omosessuali si tratterebbe di una popolazione enorme. Personalmente non vedo questo come causa unica e sufficiente. L'ossessività, invece, partorisce dubbi del genere, i maschi temono di essere gay e le femmine lesbiche ma raramente questi dubbi sono legati ad un reale orientamento sessuale verso individui dello stesso sesso.
Se continua ad avere simili perplessità si rivolga alla sezione di Psicologia, magari saranno più esaustivi di me.
Cordialità
Se continua ad avere simili perplessità si rivolga alla sezione di Psicologia, magari saranno più esaustivi di me.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.4k visite dal 10/02/2018.
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