Stordimento, calo della concentrazione ed attenzione giorni dopo assunzione cannabis
Buongiorno. In merito al titolo della mia richiesta di consulto, preciso che ho letto varie risposte inerenti a questo argomento ma lo scopo è di avere un Vs suggerimento circa il modo di approcciarmi al problema e a quale professionista rivolgermi in concreto.
Sono cosciente di avere qualche "problematica" relativa all'ansia, al rimuginamento ed in generale alla "paura di", che ho sempre cercato di tenere sotto controllo autonomamente, tentando di vivere una vita "normale". Ammettere di avere un problema e di non poterlo controllare è difficile per chi crede (o pensa di credere) in se stesso e pensa di farcela da solo. Ho avuto diversi episodi che hanno scatenato dei periodi di rimuginamento, in cui mi sentivo depresso e non avevo la forza di condurre la mia vita appieno. Nonostante ciò sono riuscito a raggiungere alcuni degli obiettivi che mi ero prefissato, anche se non rispettando le mie aspettative e con maggiori difficoltà. Preciso che sono un ragazzo di 30 anni, lavoro, convivo con la mia ragazza, pratico sport. Fatta questa premessa racconto l'episodio che ha scatenato questo ennesimo periodo di flessione e che probabilmente sento di non poter superare da solo.
Durante lo scorso weekend sono stato in viaggio con la mia ragazza ad Amsterdam e tra le varie cose, stupidamente ho assunto cannabis fumando presso uno dei tanti coffeshop lì presenti. Io non sono un fumatore e non assumo altre droghe e prima di questo episodio avrò fumato cannabis 4/5 volte nella mia vita. In tre giorni ho utilizzato in media metà al giorno, o anche meno, di quegli spinelli preconfezionati che vendono in questi bar. L'ultimo giorno ho voluto provare ancora questa esperienza utilizzando uno spinello di media intensità (più forte rispetto agli altri che avevo provato), che credo mi abbia causato un vero e proprio attacco di panico. Avevo perso lucidità e non provavo alcuna sensazione positiva, avevo paura di non essere in grado di tornare a casa e di non poter essere d'aiuto alla mia ragazza. Ciò che ha iniziato a preoccuparmi fin da subito e che non sarei più riuscito a ritornare in me. Se questo potrebbe essere l'effetto immediato dello spinello, accuso però a distanza di giorni ancora un senso di stordimento, una mancanza di concentrazione ed attenzione. Non riesco a svolgere la mia attività lavorativa e sono a tratti lucido ed a tratti confuso. Ricordo le cose come fosse un sogno ed anche scrivere queste righe mi è stato difficoltoso. Come leggevo in altri consulti, l'utilizzo di cannabis potrebbe aver manifestato in maniera più evidente il mio stato psicologico. Il mio dubbio però è che possa aver creato un danno organico irreversibile o comunque scatenato una reazione patologica. Non sono informato se a distanza di giorni ci possano ancora essere effetti dovuti alla presenza di THC e quindi ricadere nel normale periodo di smaltimento di queste sostanze o se il mio stato confusionale sia dovuto ad una patologia che si è scatenata a seguito dell'episodio.
Resto in attesa di un Vs parere.
Grazie
Sono cosciente di avere qualche "problematica" relativa all'ansia, al rimuginamento ed in generale alla "paura di", che ho sempre cercato di tenere sotto controllo autonomamente, tentando di vivere una vita "normale". Ammettere di avere un problema e di non poterlo controllare è difficile per chi crede (o pensa di credere) in se stesso e pensa di farcela da solo. Ho avuto diversi episodi che hanno scatenato dei periodi di rimuginamento, in cui mi sentivo depresso e non avevo la forza di condurre la mia vita appieno. Nonostante ciò sono riuscito a raggiungere alcuni degli obiettivi che mi ero prefissato, anche se non rispettando le mie aspettative e con maggiori difficoltà. Preciso che sono un ragazzo di 30 anni, lavoro, convivo con la mia ragazza, pratico sport. Fatta questa premessa racconto l'episodio che ha scatenato questo ennesimo periodo di flessione e che probabilmente sento di non poter superare da solo.
Durante lo scorso weekend sono stato in viaggio con la mia ragazza ad Amsterdam e tra le varie cose, stupidamente ho assunto cannabis fumando presso uno dei tanti coffeshop lì presenti. Io non sono un fumatore e non assumo altre droghe e prima di questo episodio avrò fumato cannabis 4/5 volte nella mia vita. In tre giorni ho utilizzato in media metà al giorno, o anche meno, di quegli spinelli preconfezionati che vendono in questi bar. L'ultimo giorno ho voluto provare ancora questa esperienza utilizzando uno spinello di media intensità (più forte rispetto agli altri che avevo provato), che credo mi abbia causato un vero e proprio attacco di panico. Avevo perso lucidità e non provavo alcuna sensazione positiva, avevo paura di non essere in grado di tornare a casa e di non poter essere d'aiuto alla mia ragazza. Ciò che ha iniziato a preoccuparmi fin da subito e che non sarei più riuscito a ritornare in me. Se questo potrebbe essere l'effetto immediato dello spinello, accuso però a distanza di giorni ancora un senso di stordimento, una mancanza di concentrazione ed attenzione. Non riesco a svolgere la mia attività lavorativa e sono a tratti lucido ed a tratti confuso. Ricordo le cose come fosse un sogno ed anche scrivere queste righe mi è stato difficoltoso. Come leggevo in altri consulti, l'utilizzo di cannabis potrebbe aver manifestato in maniera più evidente il mio stato psicologico. Il mio dubbio però è che possa aver creato un danno organico irreversibile o comunque scatenato una reazione patologica. Non sono informato se a distanza di giorni ci possano ancora essere effetti dovuti alla presenza di THC e quindi ricadere nel normale periodo di smaltimento di queste sostanze o se il mio stato confusionale sia dovuto ad una patologia che si è scatenata a seguito dell'episodio.
Resto in attesa di un Vs parere.
Grazie
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Gentile utente, le rispondo ma poi sposto nel settore psichiatria perché come psicologa la mia competenza non si spinge oltre quanto sto per dirle. La cannabis non è la sostanza innocua che molti raccontano. Alcuni hanno conseguenze blande, altri effetti tossici. L'ansia e l'attitudine a dominare fin troppo la realtà, a non chiedere mai aiuto, etc., si aggiungono ad incrementare il disagio. Ha pensato di chiedere intanto l'aiuto del suo medico di base? Per parte mia, è la prima cosa che consiglierei. Con molti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 02/02/2018.
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