Disturbo di personalità, doc o che altro??

Mi chiamo Danilo, ho 35 anni.
In terapia da quasi un anno, psichiatra e psicologo. Inquadrato nel dpts con episodi di allucinazioni/illusioni e curato fino ad ora con 5 mg di Zyprexa.
Ho sempre sentito di essere diverso dagli altri, sin dai 4/5 anni di età. Come se vivessi sotto a una campana. Nell'adolescenza i primi pensieri ossessivi che sono variati di volta in volta e mi hanno accompagnato tutta la vita. E notevoli sbalzi di umore dall'entusiasmo euforico alla tristezza profonda. Il panico, le illusioni o allucinazioni fin dai 15 anni. Da lì ho cominciato a scindermi in due parti conflittuali diciamo. Una che viveva tutto questo e magari provava a parlarne, una che stava bene e viveva come se nulla accadesse. Fino all'estremo, fino all'omissione, nel senso che non lo faccio per mia volontà razionale ma semplicemente se non ho un particolarissimo stato d'animo, che mi fa venire voglia di confessare tutto, non dico quasi niente a proposito di tutto questo. Nel frattempo alcuni episodi negativi hanno caratterizzato la mia vita, inquadrati dal mio psicologo come traumi. Tutte le ossessioni che ho omesso, forti e persistenti, e il fatto di avere un meccanismo interno che le nasconde possono aver sottratto qualcosa alla diagnosi? Aggiungo che le mie oscillazioni fanno sì che per lunghi periodi mi fidi dei miei curanti quasi idealizzandoli, poi di colpo sono sospettoso e diffidente. Per un pensiero valutato in seduta un giorno quasi mi commuovo e la volta dopo non riesco a trattenere una risata. La mia instabilità non si nota molto all'esterno, dai miei familiari. Avviene tutto dentro. Sempre per il solito meccanismo. Sembra che una parte di me non voglia far vedere. Aggiungo la mia tendenza all'isolamento sociale con ansia di avere a che fare con gli altri. A volte ne ho il desiderio altre non voglio per niente. Idem per altri aspetti della mia vita. Sempre diviso in due. Alla ricerca di un parere oggi mi sono finalmente aperto dopo una notte insonne a tirare faticosamente fuori tutte queste cose. Ma mi condiziona al punto da non sapere chi sono. Oltre alle ossessioni, alla sensazione di diversità, all'ansia, al panico, alla derealizzazione, agli episodi di illusioni o altro, agli sbalzi d'umore ecc., non so che altro io sia. Pensate che oltre al dpts possa esserci anche dell'altro?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
la presenza di allucinazioni va inquadrata al di fuori dell'evidenza di un disturbo post traumatico da stress.

Il dosaggio di farmaco può essere considerato basso.

Dr. F. S. Ruggiero

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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Grazie per avermi risposto dr.Ruggiero.
I miei curanti per quanto concerne le allucinazioni non mi hanno detto nulla se non "ansia". Potrebbe essere che io possa sia inquadrabile in più di un disturbo e non solo nel dpts?
Un'ultima cosa.. Molti curanti nel settore della psicologia tendono a tenere per sè la diagnosi, per stabilire un intervento. Ma si mostrano reticenti a parlarne con il paziente. Come mai? Io ho dovuto insistere per avere la mia diagnosi, talmente tanto (l'ho chiesto ben due volte) che sono diventato diffidente. Perchè non dirlo?
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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Vorrei anche aggiungere una cosa molto personale.. Ho sempre amato la solitudine. Ho avuto delle relazioni ma questo significava permettere ad una sola persona di entrare nella mia vita. O una compagna o un amico alla volta, mai di più, da sempre. Per giorni e giorni preferisco chiudermi in casa (non ho un lavoro in questo momento). Più sto in casa più non ne uscirei mai. Nonostante sia qui che si manifestano le mie visioni io non vorrei più uscire. Il mio desiderio sarebbe vivere per sempre in una stanza chiusa, senza vie d'uscita.
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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Mi sono provocato delle bruciature. Come mai quando le guardo provo un senso di soddisfazione? Farlo può essere piacevole ma ho una soglia del dolore molto molto alta al calore intenso. Mi guardo il braccio e le bollicine mi danno un perverso orgoglio.. forse questi segni faranno capire ai miei curanti quanto sto male. Tutti sottovalutano la mia sofferenza.. perfino mio padre che scherza sui miei sbalzi d'umore. E io mi chiudo sempre di più in me stesso.. forse un giorno da me stesso non ci uscirò più..