Ansia,attacchi di panico,qualche consiglio?

Salve a tutti e Buon Natale!Sono un ragazzo di 22 anni,a febbraio del 2006,dopo una operazione alla spalla,ho iniziato ad avere attacchi di panico(se torno indietro con la mente ne trovo altri ma all'epoca erano stati scambiati per malesseri fisici),per un anno ho provato a combatterli con alcune tecniche di rilassamento ma senza nessun risultato,poi ho deciso di consultare uno psicologo.Dopo qualche mese di psicoterapia la situazione è migliorata e fino a questa estate sono stato abbastanza bene(non sono mai tornato alla normalità,però facevo una buona percentuale delle cose che avrei voluto fare).Da questa estate però ho avuto alcuni segni di lieve peggioramento che gradualmente è andato ad aumentare,non ho avuto attacchi di panico veri e propri ma grossi picchi di ansia e in alcune giornate precedenti o in seguito a questi picchi d'ansia,una grande irrequietezza e agitazione,soprattutto con nausea,tachicardia,a volte mal di testa o bruciori di stomaco(la cosa che mi da più fastidio negli attacchi è la nausea,poi tachicardia,mal di testa,a volte annebbiamenti della vista).Nonostante questo però sono sempre riuscito a fare una vita abbastanza normale,giocavo a calcio,uscivo,andavo nei locali la sera(magari ero agitato ma facendo una buona respirazione diaframmatica e cercando di pensare nel giusto modo dopo un pò tutto passava).Ad ottobre poi mi sono rotto il legamento crociato e mi sono operato,dopo l'operazione quando poi cominciavo a potermi muovere ero restio ad uscire ed andare in giro,ma pian piano mi sono ripreso.Da qualche settimana il peggioramento però è ricominciato,quando vado a fare riabilitazione mi prende sempre questo senso di nausea insopportabile,accompagnato da palpitazioni e dai soliti sintomi che descrivevo prima,di andare a cena in qualche ristorante non se ne parla,addirittura ieri sera sono andato a cena dai genitori della mia ragazza e sono dovuto scappare a casa dopo due bocconi con la scusa di un virus intestinale,avevo lo stomaco chiuso e non riuscivo proprio a mangiare!Prima di vedere lo psicologo la situazione era molto peggiore,però anche così non sono soddisfatto perchè non posso fare una vita normale,non posso portare a cena la mia ragazza,se devo fare viaggi lunghi ho sempre paura,preferisco stare in casa e come già ho detto la cosa peggiore e insopportabile è quel senso di nause che non riesco proprio a controllare,di conseguenza la paura di vomitare,fare figuracce o non farcela a tornare a casa quando sono in giro!Premetto che a livello fisico sto benissimo,faccio sport e il cuore è a posto,ho solo un piccolo soffio,le analisi che ho fatto prima dell'operazione erano perfette,sia sangue che urine,ossigenazione 100%,mi sono fatto fare la richiesta dal dottore per controllare la tiroide(mia zia,mio cugino e mia nonna ne soffrono,a mia zia dava proprio attacchi di panico).Cmq se quasi sicuramente non sarà la tiroide,avevo pensato di rivolgermi ad un bravo psichiatra,solo che ho un pò paura dell'effetto che potrebbero avere queste medicine su di me(le leggende sono tante),creano dipendenza?Ho possibilità di guarire in maniera definitiva,tornando a vivere come una persona normale?Dovrò prendere farmaci per tutta la vita?Quale sarà la probabile terapia (anche a livello farmacologico) che più si adatta a me?E in ultimo,se sapete consigliarmi un bravo psicologo ad Arezzo e provincia ve ne sarei molto grato.
Spero di non aver fatto troppa confusione,se avete qualcosa da chiedere sono qui!Ancora Buon Natale!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Per il panico ci sono terapie dall'efficacia ormai assordata, che migliorano anche i risultati delle psicoterapia (anche se non specifica di quale tipo di psicoterapia si tratta). Le domande che lei pone sono una percezione ansiosa del problema "farmaco", che non si porrebbe se prendesse un farmaco per un'altra qualsiasi malattia. La paura della dipendenza è un sintomo ansioso fondamentalmente, perché la questione in sé non sussiste. Le terapie non creano dipendenza con l'eccezione di alcuni tranquillanti, nel tempo, ma il problema che le sta a cure credo sia sapere se prendendo medicine crea una malattia ansiosa che prima non c'era a causa dell'aver preso farmaci, il che mi sembra un'assurdo. La dipendenza la crea la malattia innanzitutto, magari tutti potesse dipendere da qualche cura efficace per risolvere la malattia che li ha colpiti. Il decorso del panico è in genere quello che ha avuto lei. Per le domande sul futuro non lo sappiamo, e ci si regola in base all'evoluzione del singolo caso.
Quello di cui ha bisogno è uno psichiatra medico che gestica in collaborazione con il suo psicologo una terapia antipanico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
inizi a consultare uno specialista in psichiatria. Dopo le opportune valutazioni saprà indicarle il trattamento più adatto al suo caso e chiarire i dubbi e lepaure sulla terapia farmacologica; non si preoccupi non è solo lei ad aver timore di iniziare un trattamento, ma le posso assicurare che si tratta quasi sempre di paure immotivate o dettate dalla disinformazione dilagante.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Innanzitutto grazie per la risposta Dr.Pacini.
La psicoterapia che ho effettuato è di tipo cognitivo comportamentale,la mia paura è quella di dover "dipendere" da farmaci per tutta la vita,comunque se servissero a farmi stare bene come una persona normale sarebbe un rischio da correre!
Grazie ancora!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Appunto. Se lei avesse una di quelle forme di panico che per sfortuna è sempre attiva e si tiene buona soltanto mantenendo una cura efficace, questa sarebbe la migliore soluzione possibile, sempre meglio che essere in balia della malattia. Il panico tipicamente ha un decorso fluttuante o persistente, attenuandosi negli attacchi ma continuando a dar fastidio sulle limitazioni o l'ansia che accompagna alcuni comuni eventi della vita.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Mi state dando informazioni molto utili e che sicuramente mi tranquillizzano.Generalmente dopo quanto una terapia ben mirata comincia ad essere efficace?Ancora non ho ben compreso come agiscono i farmaci,se eliminano i sintomi oppure se vanno ad agire sui processi biologici del mio cervello,quello che ho capito è che se non abbino una buona psicoterapia il tutto può essere vano...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
No. Le terapie funzionano anche da sole, ma meglio se abbinate. Almeno in alcuni casi. Interferire coi sintomi è già agire sui processi biologici del cervello. Poi si può interferire con il potenziamento che questi processi hanno in natura, e questo i farmaci lo fanno. Si può indurre una diversa organizzazione dei circuiti cerebrali, opposta quella che indurrebbero le malattie. Caso per caso, e malattia per malattia, si vede nel tempo fino a che punto si può arrivare.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Capisco,credevo che non esistesse il modo per agire sui processi biologici del cervello(quindi sulla produzione della serotonina?),spero vivamente di riuscire a migliorare,secondo me questo però può dipendere anche da chi mi farò vedere,come potrei informarmi sulla persona migliore da scegliere?Oppure uno psichiatra vale l'altro?Mi scusi per il disturbo che le creo,soprattutto a Natale ma sono inpaziente di dare una svolta...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Beh, altrimenti farmaci, elettroshock, elettrostimolazione cerebrale e psicoterapia come potrebbero sortire effetti anche solo sintomatici ? Ogni trattamento che modifichi i sintomi in maniera non casuale interferisce e condiziona i processi cerebrali, e quindi i processi mentali che ne sono la manifestazione.
Per quanto riguarda gli psichiatri, non credo esista modo migliore se non quello di informarsi per vie diverse. Può trovare ottimi psichiatri anche nel pubblico e verificare se le sono utili senza spendere niente o quasi. Se mi dice di dove è posso darle eventualmente un consiglio su colleghi che conosco.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Io abito in provincia di Arezzo,per me uno vale l'altro,perchè non li conosco,l'ideale sarebbe trovare una persona in Valdichiana(zona dove abito)o Arezzo città e dintorni,in altre zone comincerebbe ad essere lontano.Se c'è qualcuno di sua conoscenza le sarei enormemente grato se mi volesse indicare chi è.Grazie ancora,è veramente molto gentile!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
In Montevarchi ci sarebbe Ribechini che vedo iscritto su questo sito, ma vedo anche che non ci sono contatti se non la mail. Altrimenti in provincia di Siena c'è il collega Ruffolo, o altrimenti in Firenze lo studio Psichiatrico Associato di Perugi-Mignani-Musetti-Nisita.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Sono tutti un pò distanti...Con quale frequenza di norma va incontrato il proprio psichiatra?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Per un disturbi di panico una volta al mese, e poi se va bene meno spesso.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Allora si potrebbe fare anche con uno dei medici che mi ha consigliato lei.Vedrò di trovare i vari contatti.
Grazie.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Posso chiederle un'altra cosa,a lei oppure agli altri medici?Conosce qualche buona lettura inerente all'argomento?Qualcosa che consiglierebbe ad un suo paziente magari.
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Purtroppo i libri più corretti sono anche più noiosi. Per il resto buone descrizioni del disturbo di panico può trovarle anche sul sito. Diffidi da quei trattati che usano espressioni tipo uscire dal tunnel / guarire con la forza di volontà / o che si occupano di un tipo di approccio tagliandone fuori un altro (per esempio "senza farmaci", o che raccontano la propria storia (tipo io ce l'ho fatta etc) o che espongono tecniche interessantissime ma non dicono se e come sono state sperimentate.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Anche perchè senza farmaci ho visto che si può migliorare molto ma ci vuole una forza di volontà fuori dalla norma e i sintomi non è che se ne vanno,vengono solo "controllati",si è più consapevoli di quello che si ha e di conseguenza più tranquilli,però non è il massimo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
No, intendevo di lasciar perdere concetti come quello perché sono degli assurdi: è come dire che per guarire da una frattura ci vuole la forza nelle gambe.
Quando la situazione è controllata significa che i sintomi sono sufficientemente controllati di per sé. Che poi si impari a gestirne la fluttuazione è un possibile lavoro da fare, ma in presenza di sintomi gravi non riesce. Si controllano altri aspetti della malattia (ipocondria per esempio) magari, ma non quelli critici.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Buongiorno,ho preso un appuntamento per giovedì 8 gennaio ad Arezzo,poi le farò sapere la diagnosi.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Salve,
questa sera ho avuto il primo incontro.Il medico che mi ha visitato è specializzato in neurologia e psichiatria.Gli ho raccontato un pò la mia storia e lui ha detto che il mio è uno stato di forti picchi di anzia e angoscia,però attacchi di panico veri e propri ultimamente non ne ho avuti,quindi ha deciso di trattarmi con sedute di riflessoterapia agopunturale.Per il momento non mi ha prescritto farmaci,anche perchè dice che la mia situazione non è gravissima e casi anche molto più gravi del mio è riuscito a risolverli solo con questa tecnica(che dice essere risolutiva) e senza farmaci.Praticamente applica gli aghi nei punti dove si manifestano i sintomi dell'ansia e sopra questi aghi passa con una specie di pistola che non so che tipo di onde emette.Lei cosa mi dice?Mi consiglia di abbinare qualche farmaco,magari per energizzare i miei livelli di serotonina?Cosa mi consiglia di fare?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

il medico in questione certamente non è tra quelli che avevo menzionato, a giudicare dal tipo di approccio.
Il quale approccio ha dei punti oscuri:
- la diagnosi ?
- se il disturbo è presente ma non grave si cura con una tecnica diversa ? Non mi risulta.
-il disturbo come lo ha riferito con sintomi e comportamenti sembra essere "nel pieno" di una fase di ricaduta (ha i sintomi corporei e soprattutto ha l'evitamento, cioè scappa dalle situazioni in cui si trova quando le viene quello che appunto è il panico)
- qualsiasi terapia sia, non mi risulta ne esista una "risolutiva" e questo è l'aspetto più criticabile.

I consigli glielo ho ampiamente dato, ma non mi sembra abbia tenuto conto delle indicazioni. Dopodiché fa riferimento alla serotonina e poi afferma di avere reticenze proprio nei confronti della terapia a base di questi "mostruosi" farmaci che secondo i suoi timori produrrebbero dipendenza (mentre dovrebbe aver ormai chiaro che il disturbo tende a persistere e a recidivare almeno per un po').
Io sentirei un'altra campana, tantopiù che le terapie non sono quasi mai incompatibili l'una con l'altra.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Sinceramente ero partito con la consapevolezza che mi venissero prescritti dei farmaci,questo non è accaduto ma non per volontà mia,non ho certo chiesto io come essere curato.
Comunque è mia intenzione sentire un altro psichiatra e continuare parallelamente con questo tipo di trattamento,sicuramente con l'aiuto dei farmaci starò ancora meglio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
I farmaci non aiutano. Curano. L'aiuto si può ottenere in forme più "naturali", sono le cure che necessitano di artifici.
Di questo tipo di trattamento si faccia bene spiegare i parametri di efficacia: tempi e documentazione sulla risolutività presunta, così possiamo eventualmente verificarne le fonti.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Praticamente mi ha detto che farà un ciclo di 7 terapie,a cadenza settimanale,poi due mesi di interruzzione e alla fine altre due terapie.Ha detto che i miglioramenti si vedono a seconda del soggetto,chi da subito,chi alla fine.
Comunque per il 20 gennaio ho preso appuntamento dal Dr. Bandecchi Alessandro,psichiatra e psicoterapeuta.Sono anch'io rimasto un pò deluso quando non mi sono stati segnati farmaci perchè ormai lo so che con le soluzioni naturali al massimo si migliora ma non si guarisce,però continuerò parallelamente anche questa agopuntura perchè in effetti mi fa sentire maggiormente rilassato.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Cioè i miglioramenti ci sono sempre ?
Il problema delle tecniche non è che debbanno essere farmaoclogiche per forza, ma che la metodologia non abbia delle caratteristiche "miracolistiche".
In ogni tecnica c'è sempre qualcuno a cui non si può applicare, una parte che non risponde, e tempi medi di risposta, dosi medie etc.
Comunque ha preso appuntamento con lo psichiatra e le darà un parere.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Buongiorno!Stamattina ho avuto la visita dal Dr Bandecchi(me l'ha anticipata).
Per prima cosa ha fatto una indagine approfondita sulle malattie che ho avuto(nessuna)e sul mio stato fisico(buono),per poi indagare sui miei attacchi,i primi che ho avuto,dove,quali sono i sintomi che provo,su che scala ecc.Poi ha fatto lo stesso lavoro con il mio stato di ansia che provo giornalmente,quindi mi è stato detto di soffrire di attacchi di panico con agorafobia,anche se in maniera più lieve questa è una ricaduta perchè come lei mi ha già detto con la sola psicoterapia riesco solo a controllarli al momento ma i sintomi ci sono sempre.
Mi è stata prescritta una terapia farmacologica:

-Rivotril 8 gocce prima di dormire per 3-4 settimane poi diminuire(me lo indicherà lui come nel momento in cui ci rivedremo)

-Eutimil compresse 20 mg mezza compressa dopo colazione per 8 giorni poi intera,sempre per 3-4 settimane

Passate queste 3-4 settimane ci rivedremo e a detta sua i sintomi dovrebbero essere migliorati,a quel punto dovrò iniziare gli esercizi di psicoterapia e lui ridurrà il dosaggio dei farmaci(sempre se ci sarà stato miglioramento).Questo avverrà gradualmente per 3-4 mesi.

Dice che eutimil mi potra dare qualche sensazione di quelle che provo durante gli attacchi,per uesto la sera dovrò prendere le gocce(che non sono curative),per neutralizzare questi sintomi.Mi ha anche detto che le gocce posso tenerle sempre dietro nell'eventualità di forte ansia,anche se per molti anche solo l'averle appresso è sufficente.
Con questa terapia dice che migliorerò sicuramente e se per i primi giorni avrò un pò di acidità di stomaco di prendere malox(mi pare) o liquirizia.Mi è stato anche detto che i primi giorni queste hanno anche un effetto un pò sedativo che dopo passerà.
Volevo chiederle,quesi farmaci hanno anche altri effetti collaterali?Poi causano dipendenza?(il Dottore ha detto che devo solo seguire i suoi modi per ridurre e non dovrebbe esserci dipendenza).
Poi mi è anche stato consigliato di svolgere insieme a tutto questo,un pò di lavoro aerobico come corsa o ciclette ma quello ne faccio già abbastanza.
Mi faccia sapere.
Saluti!
[#26]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

L'approccio mi sembra corretto.
mi rendo conto che però non tiene conto delle domande, ritorniamo "alla carica" con la questione "i farmaci danno dipendenza" che non si capisce cosa voglia dire. La rimando all'articolo su MinForma relativo alla Dipendenza da psicofarmaci e alla mia precedente risposta in questo post.

[#27]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Ma quella della "dipendenza" è una cosa che mi ha detto lui,nel senso che se interrompo bruscamente,senza seguire le sue indicazioni,si presenteranno dei sintomi e quindi sentirò il bisogno di assumere nuovamente il farmaco,devo quindi calare gradualmente(del tipo una goccia ogni tot giorni e cose simili),la prima cosa che mi ha detto è "Non causano dipendenza ma vanno diminuiti gradualmente".
Non si preoccupi,ormai sono tranquillo,non ho remore ad assumere farmaci anche perchè in tanti mi avete tranquillizzato in merito all'efficacia della terapia e alla "non malvagità" di questi farmaci.
Comunque continuerò a tenerla aggiornato(se non le creo disturbo),poi sono fiducioso perchè mi ha detto che la prognosi è favorevole nel mio caso,e che già dopo 3 settimane starò meglio e potrò cominciare la psicoterapia,anche se all'inizio mi sembrerà strano non provare sintomi acuti come prima ma anche molto piacevole.
Speriamo bene!
[#28]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Questo si riferisce all'assuefazione al tranquillante. Se per dipendenza intende questo va bene, calerà gradualmente, sì, è corretto.
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Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Un'ultima cosa,siccome ho un pò di influenza,ci sono controindicazioni se assumo i farmaci e durante il giorno prendo un'aspirina o tachipirina?(o Aulin)
[#30]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Salve,volevo darle qualche aggiornamento,da Sabato mattina ho iniziato a prendere la compressa di Eutimil intera,come da programma e la sera sto continuando a prendere 8 gocce di Rivotril.Praticamente la cura è all'undicesimo giorno,da quando ho iniziato a prendere la compressa intera ho un pò la testa pesante ma è tranquillamente sopportabile,ieri sera stavo guidando ed ho avuto un attimo di sbandamento(come senso di svenire)con conseguente vampata di caldo,poi però dopo un minuto tutto è passato.Stasera stavo andano in città e già prima di partire mi sentivo lo stomaco un pò "bloccato" ed avevo il presentimento(anzi ne ero sicuro)che avrei avuto un attacco di panico,così sono partito,un pò nervoso e con il cuore un pò accellerato.Ho resistito fino in centro città,fino a quando ho avuto l'impressione di perdere il controllo,un annebbiamento della vista di una frazione di secondo e la consueta vampata(che è durata massimo un minuto),sono arrivato a destinazione e sono sceso di macchina,sempre un pò scosso mi sono incamminato con la mia ragazza(che mi aspettava la)e gli ho raccontato tutto,nel frattempo un altro paio di volte ho avuto un pò il pensiero di perdere il controllo.A questo punto ho telefonato allo psichiatra che però era assente ed ho parlato con la sua assistente(molto brava e competente)che mi ha consigliato di prendere subito 6 gocce di rivotril(mi ha detto di farlo ogni volta che ricapita),oltretutto mi ha anche detto di prendere 10 gocce prima di dormire,anziché 8.
Logicamente mi ha detto che nella prima settimana non ci sono miglioramenti e di questo ne ero già coscente.Vorrei però chiederle se la cura può dare questi attacchi di panico leggeri(perchè come le dicevo io avevo questa forte ansia generalizzata ma l'attacco con la classica vampata di calore e paura di svenire è da un pò di tempo che non c'era),magari può essere l'effetto della pillola intera,e mi devo abituare a livello di organismo i primi giorni?Anche perchè con la mezza pillola non ho avuto nemmeno tanta sonnolenza i primi quattro giorni,come invece mi era stato detto dallo psichiatra,diciamo che non mi ha dato nessun tipo di problema.Poi vorrei chiederle se di solito si inizia a sentire qualche miglioramento prima della terza settimana oppure solo dopo questo ciclo iniziale si inizia a stare bene.
Mi sono dimenticato di dirle che dieci minuti dopo aver preso le gocce mi sono un pò tranquillizzato.
Mi scusi ancora per i miei monologhi ma ormai considero importante l'apporto che mi sta dando e ci tengo molto a tenerla informata perchè mi sta aiutando molto.
Grazie.
Saluti!
[#31]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Grazie per l'aggiornamento.

Le rammento che questo non e' un servizio di psicoterapia online.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#32]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Quindi mi vorrebbe dire che non devo più fare domande perchè il mio l'ho già ricevuto?Grazie,mi è stato molto di aiuto.
[#33]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

non vedo aspetti strani nel decorso dei primi giorni con una cura del genere data per una diagnosi di disturbo d'ansia. Segua le indicazioni dello psichiatra e riferisca a lui eventuali dubbi, perché il rapporto rispetto alla gestione di questa cura appena iniziata è bene che lo abbia con il medico in questione.
[#34]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Salve,oggi cade la terza settimana di trattamento,in teoria il farmaco dovrebbe cominciare ad entrare in circolo in questi giorni se ho ben capito?è normale che negli ultimi due giorni mi senta un pò più agitato?
Grazie.
Saluti
[#35]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

nonostante le sia stato indicato di evitare determinati comportamenti, lei ha perpetrato in richieste, non solo in questo spazio ma anche all'interno di altre specialita' ricercando delle possibili soluzioni al suo problema.

Deve solo decidere quale strada vuole intraprendere e perseguire quella strada per un tempo sufficiente alle valutazioni cliniche ed ai trattamenti.

Questo sito non e' il pronto soccorso dei suoi sintomi, bensi' un sito di consulenza specialistica.
[#36]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

NO, non ha ben capito niente sui meccanismi d'azione del farmaco. E non importa perché non è sua materia. Non capisco perché continua a volere fare il punto della situazione, cosa inutile. Rinunci a questo atteggiamento. Segua le precrizioni e riporti al medico quando vi dovete vedere.
Cefalea

Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.

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