Senso di testa leggera, disturbo d'ansia generalizzata con attacchi di panico ed agorafobia
Buongiorno a Voi e grazie per il servizio offerto.
Ho 36 anni e dal 2004 a causa di una improvvisa sensazione di testa leggera continua che a lungo andare mi causava un gran disagio psicologico (dopo l'esclusione di cause legate all'orecchio, vestibolo, labirinto, con terapia prima a base di microser e poi di Deflan protratta per un paio di mesi ma senza successo) si è optato per la paroxetina.
Questa molecola ha funzionato, eliminando completamente quel senso di testa leggera che lamentavo e che essendo persistente mi causava agorafobia e numerosi attacchi di panico nell'arco della giornata.
Premetto che (aimè) da circa il 2002 al 2004 ho fatto un pesante uso di cannabis che in alcuni momenti in cui la dose era particolarmente alta mi causava la stessa sensazione di testa leggera che ho iniziato a percepire senza pause dal 2004.
Ho protratto il trattamento con paroxetina fino al 2009 e sotto indicazione del medico (vedendomi bene) ho iniziato a scalare la dose (ero partito con 10mg nel 2004 con un picco di 40mg nel periodo centrale della terapia) diminuendo gradualmente fino ad azzerare la dose.
Per un paio di settimane sono stato bene dopodichè è ricomparso quel famoso sintomo di testa leggera che speravo non esistesse più, costringendomi a riprendere il trattamento con grande dispiacere e senso di sconfitta.
Come potete vedere dai miei dati antropometrici questa sostanza ha causato un aumento ponderale non indifferente considerando che quando mi ammalai pesavo circa 80kg e ora ne peso 100 (con grandi ripercussioni sulla mia autostima, e aggiungerei anche con un principio di steatosi epatica). Ho fatto sport aerobico per un anno circa tre volte alla settimana 2 ore al giorno ma non sono sceso sotto i 93kg.
Spaventato dagli effetti collaterali della paroxetina, su suggerimento del mio medico sono passato ad escitalopram(cipralex 20mg) intorno al 2014 associato a xanax RP 1mg per compensare la non completa schermatura offertami dal Cipralex.
Sono ancora in sovrappeso e questa cosa mi butta molto giù, nel senso che da una parte i farmaci ti tolgono il sintomo invalidante ma dall'altra ti fanno deprimere perchè ti modificano, ti fanno ingrassare, ti tolgono il piacere nelle cose che avevi una volta, ti rendono triste.
Durante questi anni ho fatto terapia Cogn. Comp che non mi ha aiutato.
Vorrei avere un consiglio su come procedere per uscire da questo tunnel; volevo porvi una domanda fondamentale che ho chiesto a tanti neurologi e psichiatri..è possibile che quei due anni di uso massivo di cannabis abbiano potuto danneggiare il mio equilibrio serotoninergico in maniera irreversibile? C'è una qualche possibilità di guarire? Dopo 14 di assunzione di SSRI non mi sento più la persona di prima e ho paura che se scalo nuovamente la dose possa ricomparire il disturbo di testa leggera con agorafobia e quant'altro.
Vorrei uscirne perchè non mi piaccio più e vedermi in sovrappeso con scarsissimi risultati di dimagrimento mi deprime.
Grazie mille
Ho 36 anni e dal 2004 a causa di una improvvisa sensazione di testa leggera continua che a lungo andare mi causava un gran disagio psicologico (dopo l'esclusione di cause legate all'orecchio, vestibolo, labirinto, con terapia prima a base di microser e poi di Deflan protratta per un paio di mesi ma senza successo) si è optato per la paroxetina.
Questa molecola ha funzionato, eliminando completamente quel senso di testa leggera che lamentavo e che essendo persistente mi causava agorafobia e numerosi attacchi di panico nell'arco della giornata.
Premetto che (aimè) da circa il 2002 al 2004 ho fatto un pesante uso di cannabis che in alcuni momenti in cui la dose era particolarmente alta mi causava la stessa sensazione di testa leggera che ho iniziato a percepire senza pause dal 2004.
Ho protratto il trattamento con paroxetina fino al 2009 e sotto indicazione del medico (vedendomi bene) ho iniziato a scalare la dose (ero partito con 10mg nel 2004 con un picco di 40mg nel periodo centrale della terapia) diminuendo gradualmente fino ad azzerare la dose.
Per un paio di settimane sono stato bene dopodichè è ricomparso quel famoso sintomo di testa leggera che speravo non esistesse più, costringendomi a riprendere il trattamento con grande dispiacere e senso di sconfitta.
Come potete vedere dai miei dati antropometrici questa sostanza ha causato un aumento ponderale non indifferente considerando che quando mi ammalai pesavo circa 80kg e ora ne peso 100 (con grandi ripercussioni sulla mia autostima, e aggiungerei anche con un principio di steatosi epatica). Ho fatto sport aerobico per un anno circa tre volte alla settimana 2 ore al giorno ma non sono sceso sotto i 93kg.
Spaventato dagli effetti collaterali della paroxetina, su suggerimento del mio medico sono passato ad escitalopram(cipralex 20mg) intorno al 2014 associato a xanax RP 1mg per compensare la non completa schermatura offertami dal Cipralex.
Sono ancora in sovrappeso e questa cosa mi butta molto giù, nel senso che da una parte i farmaci ti tolgono il sintomo invalidante ma dall'altra ti fanno deprimere perchè ti modificano, ti fanno ingrassare, ti tolgono il piacere nelle cose che avevi una volta, ti rendono triste.
Durante questi anni ho fatto terapia Cogn. Comp che non mi ha aiutato.
Vorrei avere un consiglio su come procedere per uscire da questo tunnel; volevo porvi una domanda fondamentale che ho chiesto a tanti neurologi e psichiatri..è possibile che quei due anni di uso massivo di cannabis abbiano potuto danneggiare il mio equilibrio serotoninergico in maniera irreversibile? C'è una qualche possibilità di guarire? Dopo 14 di assunzione di SSRI non mi sento più la persona di prima e ho paura che se scalo nuovamente la dose possa ricomparire il disturbo di testa leggera con agorafobia e quant'altro.
Vorrei uscirne perchè non mi piaccio più e vedermi in sovrappeso con scarsissimi risultati di dimagrimento mi deprime.
Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
Le preoccupazioni che esprime adesso ricalcano quelle di un disturbo d'ansia, per cui si direbbe che adesso sia quello il centro della sua angoscia. Poi, rispetto agli effetti collaterali, quelli degli ssri sul peso risulta che passino attraverso l'appetito. Si riferiva ad altri effetti collaterali a parte quello ? Perché da come scrive non si capisce se essendosi curata è stata bene fino al 2014, oppure è stata male in generale.
Le preoccupazioni che esprime adesso ricalcano quelle di un disturbo d'ansia, per cui si direbbe che adesso sia quello il centro della sua angoscia. Poi, rispetto agli effetti collaterali, quelli degli ssri sul peso risulta che passino attraverso l'appetito. Si riferiva ad altri effetti collaterali a parte quello ? Perché da come scrive non si capisce se essendosi curata è stata bene fino al 2014, oppure è stata male in generale.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Buonasera Dott. Pacini e grazie per la pronta risposta.
Dunque diciamo che fino al 2014 assumendo paroxetina il disturbo era schermato al 100% ma aveva un suo prezzo nel senso che prendevo chili in più e sul lato relazionale comportava delle grosse frustrazioni in quanto era difficilissimo concludere un rapporto al punto che alcune volte ero costretto a "simulare" per non dover dare spiegazioni. Detto questo, intorno al 2009 il mio medico vedendomi bene decise di propormi la graduale eliminazione del farmaco che però dopo due settimane fallì. Si scelse l'escitalopram come nuova molecola perché a dire della letteratura e del medico sembrava avere un minor impatto sulla sfera sessuale, sull'aumento ponderale e sull' epatotossicità; tuttavia l'efficacia di schermatura del sintomo non era più quella di prima e si affiancò al escitalopram lo xanax rp. Dal 2014 ad oggi sto sopravvivendo ma non ho i benefici di una volta fermo restando che il peso non diminuisce e sulla sfera sessuale c'è un minimo miglioramento. Ribadisco, dopo 14 anni si perde la fiducia e ci si demoralizza perché ci si augura di arrivare alla fine di una galleria che però non finisce mai. Mi scusi per la mia prolissità, volevo rilanciare la domanda che mi angoscia dal 2004, quel periodo di abuso di cannabis secondo voi può aver compromesso a tempo indeterminato il mio equilibrio serotoninergico? Esiste una possibilità di risolvere questo problema? La ringrazio moltissimo per la sua disponibilità e gentilezza.
Dunque diciamo che fino al 2014 assumendo paroxetina il disturbo era schermato al 100% ma aveva un suo prezzo nel senso che prendevo chili in più e sul lato relazionale comportava delle grosse frustrazioni in quanto era difficilissimo concludere un rapporto al punto che alcune volte ero costretto a "simulare" per non dover dare spiegazioni. Detto questo, intorno al 2009 il mio medico vedendomi bene decise di propormi la graduale eliminazione del farmaco che però dopo due settimane fallì. Si scelse l'escitalopram come nuova molecola perché a dire della letteratura e del medico sembrava avere un minor impatto sulla sfera sessuale, sull'aumento ponderale e sull' epatotossicità; tuttavia l'efficacia di schermatura del sintomo non era più quella di prima e si affiancò al escitalopram lo xanax rp. Dal 2014 ad oggi sto sopravvivendo ma non ho i benefici di una volta fermo restando che il peso non diminuisce e sulla sfera sessuale c'è un minimo miglioramento. Ribadisco, dopo 14 anni si perde la fiducia e ci si demoralizza perché ci si augura di arrivare alla fine di una galleria che però non finisce mai. Mi scusi per la mia prolissità, volevo rilanciare la domanda che mi angoscia dal 2004, quel periodo di abuso di cannabis secondo voi può aver compromesso a tempo indeterminato il mio equilibrio serotoninergico? Esiste una possibilità di risolvere questo problema? La ringrazio moltissimo per la sua disponibilità e gentilezza.
[#3]
Utente
Mi scusi mi reinserisco un attimo; con "sopravvivendo" volevo intendere che nonostante sia in cura con escitalopram 20mg + xanax 1mg rp non ho una copertura completa come quella che mi offriva la paroxetina (che però mi distruggeva con i suoi effetti colleterali), a volte i sintomi riaffiorano, ho queste sensazioni sporadiche di testa fluttuante e a volte ho difficoltà ad attraversare sale ampie e vuote passando per il centro di esse; questo mi fa pensare che dietro il farmaco il mio disturbo è ancora presente e non oso immaginare cosa può succedere se tentassi di nuovo di scalare i farmaci. Diciamo che sono in cerca di un compromesso ottimale benefici/effetti collaterali con la speranza ovviamente di uscirne un giorno (anche se 14 anni di lotta non mi rendono molto ottimista alla luce di un fallimento già vissuto nel 2009).
Mi scusi per l'inserimento ma ho pensato che sarebbe stato necessario un chiarimento per quella parola.
Grazie mille
Mi scusi per l'inserimento ma ho pensato che sarebbe stato necessario un chiarimento per quella parola.
Grazie mille
[#4]
Questo era chiaro, non capisco esattamente, se gli effetti della paroxetina sono definiti come "devastanti", che senso può aver avuto assumerla, sembrerebbe che non ci sia stato alcun vantaggio generale se ha tolto un problema a fronte di un peggioramento complessivo e "devastante" di tutti gli aspetti principali.
[#5]
Utente
Buongiorno Dr. Pacini e grazie di nuovo per il suo feedback.
Diciamo che quando mi fu prescritta nel 2004 per la prima volta la paroxetina mi venne proposta come una molecola sicura e "con pochi effetti collaterali", io all'epoca inesperto e disperato decisi di seguire le istruzioni del medico come dovrebbe essere anche perchè non sapevo cosa altro fare dato che mi ero ridotto a camminare attaccato alle pareti a causa dell'agorafobia e mi ero recato già tre volte al pronto soccorso per attacchi di panico con fame d'aria. Quando il farmaco iniziò a funzionare il sintomo sparì e gli effetti collaterali lì per lì passarono in secondo luogo anche perchè l'aumento ponderale non fu istantaneo e i primi 2 o 3 kg di sovrappeso non erano così spaventosi. C'è poi stato modo di rendersi conto degli altri effetti collaterali (sulla sfera sessuale) quando si presentava l'occasione nel senso che io non sono sposato e/o non ho una fidanzata quindi non ho e non avevo una vita di coppia costante che mi permetteva un monitoring istantaneo di cosa cambiava nel mio corpo. Il senso di assumerla era quello di non vivere in balia di quei disturbi che fanno titolo a questo thread, che non mi permettevano più di camminare per strada, di scendere le scale, di stare in piedi al centro di una stanza e quant'altro. Dopo 5 anni di terapia 2004-2009 il medico vide che a parte gli effetti collaterali indotti dal farmaco e inevitabili stavo bene sul lato dell'ansia e dell'agorafobia, quindi mi invitò a procedere alla diminuzione graduale per poi giungere alla sospensione totale che però fu un fallimento nel senso che dopo due settimane mi riammalai e fui costretto a riprendere questa medicina.
Grazie mille Dr. Pacini per la sua disponibilità.
Diciamo che quando mi fu prescritta nel 2004 per la prima volta la paroxetina mi venne proposta come una molecola sicura e "con pochi effetti collaterali", io all'epoca inesperto e disperato decisi di seguire le istruzioni del medico come dovrebbe essere anche perchè non sapevo cosa altro fare dato che mi ero ridotto a camminare attaccato alle pareti a causa dell'agorafobia e mi ero recato già tre volte al pronto soccorso per attacchi di panico con fame d'aria. Quando il farmaco iniziò a funzionare il sintomo sparì e gli effetti collaterali lì per lì passarono in secondo luogo anche perchè l'aumento ponderale non fu istantaneo e i primi 2 o 3 kg di sovrappeso non erano così spaventosi. C'è poi stato modo di rendersi conto degli altri effetti collaterali (sulla sfera sessuale) quando si presentava l'occasione nel senso che io non sono sposato e/o non ho una fidanzata quindi non ho e non avevo una vita di coppia costante che mi permetteva un monitoring istantaneo di cosa cambiava nel mio corpo. Il senso di assumerla era quello di non vivere in balia di quei disturbi che fanno titolo a questo thread, che non mi permettevano più di camminare per strada, di scendere le scale, di stare in piedi al centro di una stanza e quant'altro. Dopo 5 anni di terapia 2004-2009 il medico vide che a parte gli effetti collaterali indotti dal farmaco e inevitabili stavo bene sul lato dell'ansia e dell'agorafobia, quindi mi invitò a procedere alla diminuzione graduale per poi giungere alla sospensione totale che però fu un fallimento nel senso che dopo due settimane mi riammalai e fui costretto a riprendere questa medicina.
Grazie mille Dr. Pacini per la sua disponibilità.
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Ho capito. In tal caso come farmaci antipanico ci sono diverse alternative. Gli effetti sul peso sono in genere maggiori con la paroxetina, quelli sessuali possono accadere un po' con tutti, l'unica quindi è verificare con delle prove.
[#7]
Utente
Grazie mille Dr. Pacini per la sua gentilezza e attenzione.
Va bene, tenterò nuove strade in accordo col medico per trovare una qualche molecola in grado di schermare l'ansia e con minore impatto negativo sull'organismo.
Come lei potrà immaginare in questi lunghi anni di lotta ho letto molti testi medici per capire come funziona tutto questo meccanismo del reuptake e dei neurotrasmettitori in genere.
Ho inoltre cercato di individuare molecole nuove che forse potrebbero essere compatibili per la cura del mio problema; in particolare la tianeptina (purtroppo ancora non disponibile in Italia poichè ritenuta "pericolosa" e a rischio di ritiro dal mercato) e la vortioxetina (quest'ultima forse più adatta alla mera depressione anche se a volte utilizzata off-label anche per il DAG e DAP); speriamo bene, secondo Lei esiste una qualche percentuale di reversibilità di psicosi indotte da THC? Spesso mi chiedo se il thc/cbd abbia avuto un qualche ruolo di delatentizzazione di una qualche forma ansiosa quiescente, vorrei non perdere la speranza di tornare un giorno ad essere una persona sana senza bisogno di medicine per stare bene.
La ringrazio molto di nuovo.
Va bene, tenterò nuove strade in accordo col medico per trovare una qualche molecola in grado di schermare l'ansia e con minore impatto negativo sull'organismo.
Come lei potrà immaginare in questi lunghi anni di lotta ho letto molti testi medici per capire come funziona tutto questo meccanismo del reuptake e dei neurotrasmettitori in genere.
Ho inoltre cercato di individuare molecole nuove che forse potrebbero essere compatibili per la cura del mio problema; in particolare la tianeptina (purtroppo ancora non disponibile in Italia poichè ritenuta "pericolosa" e a rischio di ritiro dal mercato) e la vortioxetina (quest'ultima forse più adatta alla mera depressione anche se a volte utilizzata off-label anche per il DAG e DAP); speriamo bene, secondo Lei esiste una qualche percentuale di reversibilità di psicosi indotte da THC? Spesso mi chiedo se il thc/cbd abbia avuto un qualche ruolo di delatentizzazione di una qualche forma ansiosa quiescente, vorrei non perdere la speranza di tornare un giorno ad essere una persona sana senza bisogno di medicine per stare bene.
La ringrazio molto di nuovo.
[#9]
Utente
Buonasera Dr. Pacini e grazie di nuovo,
io ne soffro, altrimenti non avrei intrapreso la cura, (con "psicosi" intendevo il quadro sintomatico di cui soffro). Nel primo paragrafo del thread avevo menzionato questo mio sospetto di correlazione tra l'uso di cannabis che feci dal 2002 al 2004 e l'origine della mia malattia.
Grazie mille
io ne soffro, altrimenti non avrei intrapreso la cura, (con "psicosi" intendevo il quadro sintomatico di cui soffro). Nel primo paragrafo del thread avevo menzionato questo mio sospetto di correlazione tra l'uso di cannabis che feci dal 2002 al 2004 e l'origine della mia malattia.
Grazie mille
[#11]
Utente
Buonasera Dr. Pacini, mi scusi per il termine utilizzato; la psicosì è una malattia mentale che si manifesta con una serie di anomalie psichiche, credo che l'ansia, l'agorafobia e l'attacco di panico rientrino nell'ambito di anomalie psichiche.
Dato che prima del 2004 stavo bene e non avevo nessun disturbo mi vien da pensare che qualcosa sia successo.
Forse ho usato un termine eccessivo o queste tre patologie rientrano ancora in un quadro fisiologico? Secondo me dal momento in cui sono invalidanti diventano un qualcosa che può essere considerato una malattia no? Se riuscissi a conviverci senza problemi non ricorrerei a una cura.
Mi scusi ancora.
Grazie mille
Dato che prima del 2004 stavo bene e non avevo nessun disturbo mi vien da pensare che qualcosa sia successo.
Forse ho usato un termine eccessivo o queste tre patologie rientrano ancora in un quadro fisiologico? Secondo me dal momento in cui sono invalidanti diventano un qualcosa che può essere considerato una malattia no? Se riuscissi a conviverci senza problemi non ricorrerei a una cura.
Mi scusi ancora.
Grazie mille
[#12]
"con una serie di anomalie psichiche"
Psicosi non è un modo per indicare qualsiasi disturbo mentale, ha dei suoi sintomi specifici, quindi ad esempio quelli che ha citato come ansia, agorafobia etc no, non sono sintomi della psicosi.
Quindi quel termine non c'entra nulla, è una diagnosi di un tipo di malattie psichiche, non in generale di anomalie.
Psicosi non è un modo per indicare qualsiasi disturbo mentale, ha dei suoi sintomi specifici, quindi ad esempio quelli che ha citato come ansia, agorafobia etc no, non sono sintomi della psicosi.
Quindi quel termine non c'entra nulla, è una diagnosi di un tipo di malattie psichiche, non in generale di anomalie.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.4k visite dal 08/01/2018.
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Approfondimento su Ansia
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