Ansia e attacchi di panico che si ripresentano pur pensando di averli superati
Buonasera
Nel giugno 2015 mentre facevo cyclette mi è presa una lieve sensazione di difficoltà respiratoria, interrompo subito l'allenamento, l'episodio mi preoccupa abbastanza. Nei mesi seguenti anche a riposo si ripresenta la stessa sensazione, inizio a preoccuparmi più assiduamente. I sintomi comunque si placano sino al luglio dello stesso anno, quando in una situazione di forte stress emotivo (stavo studiando di notte per un esame universitario che avrei avuto il giorno dopo) inizio a sentirmi strano, con sensazioni sgradevoli alle braccia e alle gambe, e solita difficoltà respiratoria. Interrompo lo studio e mi corico. Il seguente mattino, dopo poche ore di sonno, mentre mi avviavo all'esame, ho avuto il primo forte attacco di panico della mia vita. Manco a dirlo da lì nulla è stato più lo stesso. Subito collegai la crisi di quel mattino con un problema cardiaco (poiché a 8 anni, durante un'operazione all'appendicite, sotto anestesia, ho avuto una tachicardia ventricolare (da li comunque ho fatto innumerevoli controlli, anche molto approfonditi dal punto di vista genetico, che con esito negativo hanno scongiurato la malattia attribuendo il fatto ad un effetto tossico dell'anestesia). Ho comunque ripetuto i controlli al cuore, tutti con esito negativo.
Nei mesi successivi a quell'episodio di luglio, probabilmente ho instaurato una serie di paure che si sono radicalizzate in me. Nonostante il confortante esito degli esami cardiaci, ho comunque continuato a provare vari sintomi, e non ero del tutto convinto della mia salute fisica. Da lì per un anno e mezzo la qualità della mia vita è calata un poco, in quanto le mie giornate spesso trascorrevano con l'ascolto e la successiva preoccupazione di tutti i sintomi che continuavo a provare, da difficoltà respiratorie, a vertigini e giramenti di testa, a tachicardie, crisi vasovagali etc. ho comunque bene o male continuato a vivere, ho concluso gli studi in triennale laureandomi, ho iniziato la laurea magistrale. In seguito (2016-17) sono riuscito più o meno a convincermi di non avere nulla dal punto di vista fisico, quando provavo i sintomi il pensiero "è solo un attacco di panico, non si muore di questo" mi ha aiutato molto a gestire i malesseri, tant'è che il 2017 è stato un anno molto proficuo da questo punto di vista, durante il quale sono arrivato a convincermi di essere quasi riuscito a risolvere da solo il mio problema. Infatti sono riuscito a fare cose che nel precedente anno causa malesseri ritenevo impensabili, i sintomi si erano molto ridotti, e quando insorgevano, con quel pensiero detto precedentemente, riuscivo comunque a gestirli. Scrivo perché purtroppo in quest'ultimo mese e mezzo mi si stanno ripresentando in una maniera che non riesco più a gestire gli stessi attacchi d'ansia che pensavo di aver sconfitto.Tra l'altro sono ben conscio che si tratti di ansia e non di altro, ma le mie difese mentali non stanno avendo più un grande effetto. Cerco consiglio su come procedere
Nel giugno 2015 mentre facevo cyclette mi è presa una lieve sensazione di difficoltà respiratoria, interrompo subito l'allenamento, l'episodio mi preoccupa abbastanza. Nei mesi seguenti anche a riposo si ripresenta la stessa sensazione, inizio a preoccuparmi più assiduamente. I sintomi comunque si placano sino al luglio dello stesso anno, quando in una situazione di forte stress emotivo (stavo studiando di notte per un esame universitario che avrei avuto il giorno dopo) inizio a sentirmi strano, con sensazioni sgradevoli alle braccia e alle gambe, e solita difficoltà respiratoria. Interrompo lo studio e mi corico. Il seguente mattino, dopo poche ore di sonno, mentre mi avviavo all'esame, ho avuto il primo forte attacco di panico della mia vita. Manco a dirlo da lì nulla è stato più lo stesso. Subito collegai la crisi di quel mattino con un problema cardiaco (poiché a 8 anni, durante un'operazione all'appendicite, sotto anestesia, ho avuto una tachicardia ventricolare (da li comunque ho fatto innumerevoli controlli, anche molto approfonditi dal punto di vista genetico, che con esito negativo hanno scongiurato la malattia attribuendo il fatto ad un effetto tossico dell'anestesia). Ho comunque ripetuto i controlli al cuore, tutti con esito negativo.
Nei mesi successivi a quell'episodio di luglio, probabilmente ho instaurato una serie di paure che si sono radicalizzate in me. Nonostante il confortante esito degli esami cardiaci, ho comunque continuato a provare vari sintomi, e non ero del tutto convinto della mia salute fisica. Da lì per un anno e mezzo la qualità della mia vita è calata un poco, in quanto le mie giornate spesso trascorrevano con l'ascolto e la successiva preoccupazione di tutti i sintomi che continuavo a provare, da difficoltà respiratorie, a vertigini e giramenti di testa, a tachicardie, crisi vasovagali etc. ho comunque bene o male continuato a vivere, ho concluso gli studi in triennale laureandomi, ho iniziato la laurea magistrale. In seguito (2016-17) sono riuscito più o meno a convincermi di non avere nulla dal punto di vista fisico, quando provavo i sintomi il pensiero "è solo un attacco di panico, non si muore di questo" mi ha aiutato molto a gestire i malesseri, tant'è che il 2017 è stato un anno molto proficuo da questo punto di vista, durante il quale sono arrivato a convincermi di essere quasi riuscito a risolvere da solo il mio problema. Infatti sono riuscito a fare cose che nel precedente anno causa malesseri ritenevo impensabili, i sintomi si erano molto ridotti, e quando insorgevano, con quel pensiero detto precedentemente, riuscivo comunque a gestirli. Scrivo perché purtroppo in quest'ultimo mese e mezzo mi si stanno ripresentando in una maniera che non riesco più a gestire gli stessi attacchi d'ansia che pensavo di aver sconfitto.Tra l'altro sono ben conscio che si tratti di ansia e non di altro, ma le mie difese mentali non stanno avendo più un grande effetto. Cerco consiglio su come procedere
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Invece di pensare di gestire il tutto con le su "difese mentali" avrebbe fatto cosa saggi rivolgendosi ad uno psichiatra di persona già dopo che era stato stabilito da un medico che si trattava di problematiche ansiose.
Attualmente, la cosa che deve fare è farsi visitare da uno specialista in psichiatria per far approntare una terapia corretta.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Attualmente, la cosa che deve fare è farsi visitare da uno specialista in psichiatria per far approntare una terapia corretta.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie della risposta, ho seguito il consiglio e ieri sono andato a fare la prima visita da uno specialista in psichiatria. Mi ha prescritto mirtazapina 30 mg, mezza pasticca i primi tre / quattro giorni, per poi passare ad una pasticca intera per il resto della terapia. Sono subito andato in farmacia dove mi hanno dato Remeron, compresse orosolubili. Ora, essendo che non mi va di scrivere al dottore direttamente il giorno dopo della visita (dovremmo risentirci tra una settimana per verificare gli effetti), torno qui con due domande: 1) Il dottore mi ha detto di prendere mirtazapina a stomaco pieno per evitare acidità di stomaco, e così ieri sera ho fatto, appena dopo cena, il problema è che così alle 10 e 30 già stavo ko, non potevo far altro che andare a letto. Sul foglietto illustrativo ho letto che Remeron può essere preso con o senza cibo, la domanda quindi è: posso posticipare la presa della pasticca al momento prima di andare a letto, anche se magari ormai ho lo stomaco vuoto?
2) Oggi sto completamente allucinato, con sonnolenza, testa distratta, irritabilità. Se mi sento così con una mezza pasticca presa ormai 16 ore fa, ho quasi paura a riprendere la pasticca stasera, perché non so se questi effetti indesiderati domani potranno aumentare.
Cosa ne pensa lei?
Cordiali saluti
2) Oggi sto completamente allucinato, con sonnolenza, testa distratta, irritabilità. Se mi sento così con una mezza pasticca presa ormai 16 ore fa, ho quasi paura a riprendere la pasticca stasera, perché non so se questi effetti indesiderati domani potranno aumentare.
Cosa ne pensa lei?
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 28/12/2017.
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