A volte mi sembra di tornare indietro..
Buonasera cari dottori, chiedo scusa per il nuovo consulto. come potrete vedere dai precedenti sono in cura per nevrosi ansiosa somatoforme. Ad oggi assumo solo cipralex 15 mg e da più di un mese non assumo xanax. i sintomi fisici che presentavo in passato sono nettamente migliorati. Volevo chiedervi, dopo circa una settimana in cui sono stato abbastanza bene.. oggi mi sono svegliato con una certa angoscia... forte apatia.. poco entusiasmo verso tutto quel che sapevo di dover affrontare nella giornata di oggi... nel pomeriggio la situazione è peggiorata.. ho avuto la sensazione che mi stesse per accadere qualcosa all'interno di me senza sapere cosa.. mi sentivo fortemente preoccupato forse impaurito da un qualcosa che non capivo cosa fosse... ho pensato ma starò impazzendo? non riuscivo a stare tranquillo in un luogo.. neanche sul divano con la mia ragazza!! passato un attimo quel momento la situazione è migliorata lasciando però dentro di me una sorta di sconforto.. non tristezza, un qualcosa di simile. Il mio psichiatra ha sempre detto che non ho mai corrisposto sintomi della depressione.. ma allora questa angoscia cosa è? quella mancanza di entusiasmo nel vivere la giornata di oggi.. cosa è? dopo due mesi e mezzo di cura può ancora accadere? Grazie ed a presto...
[#1]
La buona notizia è che ora i sintomi sono nettamente diminuiti. Stamattina si è svegliato male, può succedere. Il problema è che questo suo svegliarsi male, svogliato, angosciato, ha scatenato una serie di pensieri ansiogeni che da un sassolino hanno creato una valanga. Tutti i miglioramenti, tutte le giornate positive nella sua mente sono stati cancellati ed è tornata la paura.
Le consiglio di associare alla terapia farmacologica una psicoterapia, ad esempio di tipo cognitivo, per gestire questi pensieri ansiogeni, perché la terapia farmacologica sta funzionando, ma non può far sparire l'ansia sempre.
Un'altra cosa che potrebbe fare è consultare lo psichiatra per chiedere un ansiolitico da assumere al bisogno nelle giornate "no".
Le consiglio di associare alla terapia farmacologica una psicoterapia, ad esempio di tipo cognitivo, per gestire questi pensieri ansiogeni, perché la terapia farmacologica sta funzionando, ma non può far sparire l'ansia sempre.
Un'altra cosa che potrebbe fare è consultare lo psichiatra per chiedere un ansiolitico da assumere al bisogno nelle giornate "no".
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 20/12/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.