Grande bisogno d'aiuto per diagnosi e terapia farmacologica
Gentili medici,
non è la prima volta che vi scrivo, ma da ormai 4 mesi sono stata costretta a un ritorno in famiglia perché a casa, da sola, non uscendo e non muovendomi, mi stavo letteralmente consumando.
I miei sintomi da 6 anni a questa parte (insorti improvvisamente) sono:
- autodenigrazione continua
- pensieri suicidari
- deliri di perdita e di rovina
- allucinazioni somatiche (assenza di ossa dal volto, animali sottopelle e corpo che non sta "in piedi", scomposizione corporea)
- passaggi all'atto come autoprelievi, sbattere la testa al muro, picchiarmi,
- angoscia paralizzante
- stato depressivo forte con difficoltà a fare qualunque cosa
- impossibilità a leggere o a guardare la televisione o a fare alcunché
- disinteresse verso il mondo ma vergogna di questo disinteresse
- crisi di pianto disperate
- convinzioni che durano anche un giorno rispetto a pensieri che diventano reali
- tornare indietro o avanti nel tempo
- deliri di colpa
- completa autoreclusione (non esco di casa se non accompagnata in auto dai genitori ma non posso entrare in bar o negozi perché non posso sentire una certa parola. Esco solo, coperta, per andare dai dottori.)
.- in casa, spesso resto coperta con occhiali da sole e berretti per tenere la testa contenuta e per non vedermi in volto
Sono in analisi, e sia da un primo psicoterapeuta che da un secondo, sono stata dichiarata come sofferente di psicosi di tipo melancolico, ciò nonostante, dopo ricoveri in spdc e 3 ricoveri di 3 mesi in clinica, le diagnosi sono sempre state differenti e, quasi sempre, mi è stato comunque detto che non servono a niente, e di conseguenza le terapie farmacologiche sono cambiate circa 20 volte in tre anni. Negli ultimi due ricoveri, lo psichiatra mi ha rilasciato con disturbo N.A.S, ma dice che serve solo per un fatto burocratico.
Attualmente, da due settimane, prendo: 2 ggt serenase mattino/ trittico contramid 1/3 al mattino (dose bassa perché a dose completa vado in mania con passaggi all'atto autolesivi o deliranti)/1 rivotril 2 mg/30-40 ggt talofen sera/altre 2 ggt di serenase sera./30 ggt talofen a bisogn
Con questa terapia, ad eccezione della prima settimana, catastrofica col trittico, finalmente mi sembra di stare un po' meglio (sul fronte allucinatorio e delirante) e dell'umore. Ancora non si parla di uscire di casa ma riesco ad alzarmi dal letto.
Secondo voi, questo tipo di terapia, giustifica la diagnosi di depressione psicotica/melancolia fatta da chi mi ha in cura psicoterapeutica?E vista la mia storia clinica, cominciata con disturbi all'età di 3 anni e proseguita prima in anoressia bulimica e poi psicosi melancolica, avrei diritto ad invalidità?
Non riuscendo ad essere vista non riesco a lavorare da sei anni, ma non posso essere mantenuta a vita. Di questo, però, gli psichiatri privati, non sembrano rendersene conto e non mi fanno andare al CSM perché ritengono che io ce la possa fare da sola, cosa che però non riesco a fare: da sola, io, mi lascio morire.
non è la prima volta che vi scrivo, ma da ormai 4 mesi sono stata costretta a un ritorno in famiglia perché a casa, da sola, non uscendo e non muovendomi, mi stavo letteralmente consumando.
I miei sintomi da 6 anni a questa parte (insorti improvvisamente) sono:
- autodenigrazione continua
- pensieri suicidari
- deliri di perdita e di rovina
- allucinazioni somatiche (assenza di ossa dal volto, animali sottopelle e corpo che non sta "in piedi", scomposizione corporea)
- passaggi all'atto come autoprelievi, sbattere la testa al muro, picchiarmi,
- angoscia paralizzante
- stato depressivo forte con difficoltà a fare qualunque cosa
- impossibilità a leggere o a guardare la televisione o a fare alcunché
- disinteresse verso il mondo ma vergogna di questo disinteresse
- crisi di pianto disperate
- convinzioni che durano anche un giorno rispetto a pensieri che diventano reali
- tornare indietro o avanti nel tempo
- deliri di colpa
- completa autoreclusione (non esco di casa se non accompagnata in auto dai genitori ma non posso entrare in bar o negozi perché non posso sentire una certa parola. Esco solo, coperta, per andare dai dottori.)
.- in casa, spesso resto coperta con occhiali da sole e berretti per tenere la testa contenuta e per non vedermi in volto
Sono in analisi, e sia da un primo psicoterapeuta che da un secondo, sono stata dichiarata come sofferente di psicosi di tipo melancolico, ciò nonostante, dopo ricoveri in spdc e 3 ricoveri di 3 mesi in clinica, le diagnosi sono sempre state differenti e, quasi sempre, mi è stato comunque detto che non servono a niente, e di conseguenza le terapie farmacologiche sono cambiate circa 20 volte in tre anni. Negli ultimi due ricoveri, lo psichiatra mi ha rilasciato con disturbo N.A.S, ma dice che serve solo per un fatto burocratico.
Attualmente, da due settimane, prendo: 2 ggt serenase mattino/ trittico contramid 1/3 al mattino (dose bassa perché a dose completa vado in mania con passaggi all'atto autolesivi o deliranti)/1 rivotril 2 mg/30-40 ggt talofen sera/altre 2 ggt di serenase sera./30 ggt talofen a bisogn
Con questa terapia, ad eccezione della prima settimana, catastrofica col trittico, finalmente mi sembra di stare un po' meglio (sul fronte allucinatorio e delirante) e dell'umore. Ancora non si parla di uscire di casa ma riesco ad alzarmi dal letto.
Secondo voi, questo tipo di terapia, giustifica la diagnosi di depressione psicotica/melancolia fatta da chi mi ha in cura psicoterapeutica?E vista la mia storia clinica, cominciata con disturbi all'età di 3 anni e proseguita prima in anoressia bulimica e poi psicosi melancolica, avrei diritto ad invalidità?
Non riuscendo ad essere vista non riesco a lavorare da sei anni, ma non posso essere mantenuta a vita. Di questo, però, gli psichiatri privati, non sembrano rendersene conto e non mi fanno andare al CSM perché ritengono che io ce la possa fare da sola, cosa che però non riesco a fare: da sola, io, mi lascio morire.
[#1]
La terapia sembra un po’ bassina per la diagnosi che riferisce.
Se migliora può andare anche bene.
Deve però decidere se intraprendere il percorso dell’invalkdita indipendentemente della filosofia del “farcela da sola”
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Se migliora può andare anche bene.
Deve però decidere se intraprendere il percorso dell’invalkdita indipendentemente della filosofia del “farcela da sola”
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie Dott. Ruggiero.
Nel frattempo mi è stato detto via sms di provare ad aumentare di una goccia il Serenase.
Rispetto a un aiuto (invalidità), non ci vuole però una relazione del medico psichiatra? Ma se il medico non è disposto a farla, e comunque non conosce (come nel mio caso) tutta la mia storia clinica, nonostante mi conosca da due anni, come posso fare?Inoltre c'è il problema diagnostico: per lui non soffro di psicosi, per tutti gli altri sì - e questo immagino faccia una bella differenza per i punteggi. Basterebbe un invio per la commissione dal medico di base?
Grazie
Nel frattempo mi è stato detto via sms di provare ad aumentare di una goccia il Serenase.
Rispetto a un aiuto (invalidità), non ci vuole però una relazione del medico psichiatra? Ma se il medico non è disposto a farla, e comunque non conosce (come nel mio caso) tutta la mia storia clinica, nonostante mi conosca da due anni, come posso fare?Inoltre c'è il problema diagnostico: per lui non soffro di psicosi, per tutti gli altri sì - e questo immagino faccia una bella differenza per i punteggi. Basterebbe un invio per la commissione dal medico di base?
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 19/12/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.