Attacchi di panico, ansia generalizzata, depersonalizzazione
Buongiorno a tutti vorrei raccontarvi brevemente la mia esperienza, pregandovi di dare ascolto a ogni mia parola in quanto sono veramente disperato e non so più che fare.Iniziò tutto quest'estate ero in vacanza con dei miei amici a fine luglio e un giorno ci alzammo la mattina e andammo a fumarci una canna (non intera)e come sempre ci salì l'effetto, ma dopo un pò mi sentii spossato e molto in ansia ma dopo circa un paio d'ore nulla, tutto tornò come prima, e facemmo la giornata al mare tra bagni e risate. La sera invece andammo in una discoteca e circa 30 minuti dopo che fummo entrati all'interno mi venne un capogiro fortissimo e mi prese una sorta di attacco di panico quindi io dovetti uscire e di conseguenza anche i miei amici mi seguirono fuori per aiutarmi, dopo 20 minuti mi passò ma rimasi spaventatissimo e da qui iniziò il mio inferno, perchè nei giorni a seguire fui colpito da un'ansia e paura folle che risuccedesse quel fatto. Quest'ansia folle era accompagnata da sintomi quali: paura di avere un'infarto imminente, vertigini fortissime e mal di testa, e quella più brutta la depersonalizzazione e derealizzazione rovinandomi cosi tutta la vacanza.Quando tornai a casa ero distrutto ma le cose non finirono qui, in quanto il giorno successivo venni lasciato dalla mia ragazza alla quale io ero profondamente legato e innamorato, quel giorno stetti malissimo e mi preso un senso di vuoto incolmabile che andò ad amplificare tutti i sintomi, da quel giorno non fui più io avevo sempre depersonalizzazione e derealizzazione fortissime e tantissime paure di avere malattie gravi, intanto passarono i mesi e inizia la scuola che andò subito dall'inizio male in quanto a causa di questi sintomi non riuscivo a concentrarmi e studiare e gli attacchi di panico iniziarono ad aumentare e a diventare più forti tanto da mandarmi in ospedale in ambulanza. A questo punto insieme ai miei genitori decidemmo di andare a fare un percorso psicologico (però non di tipo cognitivo-comportamentale) e segui questo percorso fino a 2 settimane fa, però senza trarne benefici, perciò decisi di cambiare e intraprenderne uno di tipo cognitivo-comportamentale. Ormai le cose vanno di male in peggio dato che non riesco neanche più a uscire con i miei amici il sabato sera e quando lo faccio mi sento moltissimo distaccato dalla realtà, come se non fossi io li in quel momento (questo anche se mi sto divertendo) ed è una cosa bruttissima perchè per me è veramente devastante dato che io sono uno a cui piace molto stare con gli amici e sono anche abbastanza sportivo (anche se non pratico uno sport).Ormai sono passati 5 mesi da quello che è successo in vacanza con i miei amici e vorrei almeno capire se la cosa è grave e se è possibile uscirne sopratutto per quanto riguarda la depersonalizzazione e derealizzazione anche se so che nessuno può sapere i tempi giusti e che nessuno ha la sfera di cristallo per fare guarire le persone. Gradire una risposta che non sia chiedi allo psicologo GRAZIE!
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Se ho capito, ha iniziato il percorso cognitivo da poco tempo, quindi non si può ancora valutare se è efficace o no.
La sua è una storia abbastanza classica: c'è un evento scatenante, che a volte può essere una "canna", e poi il timore di avere un altro episodio si pianta nel cervello a fare danni. L'abbandono da parte della sua ragazza ha peggiorato la situazione.
Può essere utile associare una terapia farmacologica alla psicoterapia, e per questo sarà opportuna una visita da uno specialista in psichiatria.
La sua è una storia abbastanza classica: c'è un evento scatenante, che a volte può essere una "canna", e poi il timore di avere un altro episodio si pianta nel cervello a fare danni. L'abbandono da parte della sua ragazza ha peggiorato la situazione.
Può essere utile associare una terapia farmacologica alla psicoterapia, e per questo sarà opportuna una visita da uno specialista in psichiatria.
Franca Scapellato
[#3]
Nessuno è contento di prendere delle medicine, ma se ha la bronchite non mette ai voti l'antibiotico, no? Il cervello è un organo, se i farmaci riducono l'ansia prodotta dal cervello e così le permettono di lavorare meglio in psicoterapia per imparare a gestire l'ansia è una buona cosa.
[#5]
E' una paura che hanno in molti.
I farmaci che si usano per curare l'ansia cronica e il panico sono in genere ssri, che non danno dipendenza: si assumono per almeno un anno, se funzionano l'ansia si riduce, lei riprende la sua vita e impara con la psicoterapia a gestire quel po' di ansia che fa parte della vita.
Quando gradualmente il farmaco viene abbandonato non succede niente, perché nel frattempo le aree cerebrali che funzionavano male si sono riprese, i pensieri ansiogeni che facevano agitare non ci sono più, ecc. ecc.
I farmaci che si usano per curare l'ansia cronica e il panico sono in genere ssri, che non danno dipendenza: si assumono per almeno un anno, se funzionano l'ansia si riduce, lei riprende la sua vita e impara con la psicoterapia a gestire quel po' di ansia che fa parte della vita.
Quando gradualmente il farmaco viene abbandonato non succede niente, perché nel frattempo le aree cerebrali che funzionavano male si sono riprese, i pensieri ansiogeni che facevano agitare non ci sono più, ecc. ecc.
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Ex utente
Grazie mille, volevo chiederle un'altra informazione siccome io sento molto queste vertigini da quel giorno di fine luglio in vacanza e sento anche molte volte rigidità nei muscoli facciali è probabile che io abbia un aneurisma cerebrale(sono molto ipocondriaco però mi risponda in modo sincero) Grazie
[#13]
Ex utente
Ho scoperto in realtà di avere una pressione molto bassa sono andato in farcmacia a provarla ed avevo 133/44 ( sinceramente non so se è stato un errore ma secondo la farmacista ero un pò agitato ma la minima è molto bassa) cè qualcosa che posso fare per ovviare a questo problema sono molto spaventato! Grazie
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Se c'è l'indicazione medica di uno specialista è il caso di prenderli, soprattutto perché è molto giovane, così evita che i disturbi diventino cronici.
A nessuno piace assumere farmaci, ma se aiutano a stare bene, a divertirsi con gli amici invece di pensare a possibili malattie e soffrire per sintomi vari, direi che è una scelta giusta.
Nel frattempo segue la psicoterapia, che le insegna come evitare di ricadere nell'ansia quando sospenderà i farmaci.
A nessuno piace assumere farmaci, ma se aiutano a stare bene, a divertirsi con gli amici invece di pensare a possibili malattie e soffrire per sintomi vari, direi che è una scelta giusta.
Nel frattempo segue la psicoterapia, che le insegna come evitare di ricadere nell'ansia quando sospenderà i farmaci.
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L'ansia fa parte della vita, tutti hanno momenti di ansia. Pensare di eliminare l'ansia non è realistico. Un obiettivo realistico è evitare che l'ansia aumenti in modo eccessivo, e per quello c'è la psicoterapia, che funziona se il paziente si impegna sia dentro che fuori dallo studio del terapeuta, se fa gli esercizi e applica quello che gli è stato insegnato. E' una fatica, un impegno. Se non riesce perchè l'ansia è ingestibile o sta troppo male, alla psicoterapia si affiancano i farmaci, che impiegano meno tempo (qualche settimana) a fare effetto.
Questo consulto ha ricevuto 25 risposte e 2.1k visite dal 17/12/2017.
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Approfondimento su Attacchi di panico
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