Disturbo di memoria cronico in soggetto con "D.D.A. con coinvolgimento di più distretti somatici".
In qualità di pubblico dipendente, nel 1995, a seguito di una denuncia da me effettuata nei confronti dei miei dirigenti, per falso in atto pubblico, corruzione ecc., ho subito numerosi ed inverosimili atti ritorsivi. Umiliazioni, vessazioni, trasferimenti, sanzioni disciplinari, blocco della carriera, dequalificazione professionale (da funzionario di concetto a magazziniere). Da allora ad oggi, soffro di uno stato ansioso depressivo, refrattario alle cure farmacologiche, anche se, la cura, (Sereupin e successivamente Trittico), l'ho iniziata solo alcuni anni fa (dopo 15 anni dall'inizio dei fatti responsabili del DDA diagnosticatomi). Soffro, inoltre, sempre da dopo i fatti lavorativi, di ipertensione arteriosa. Da un decennio, quindi da oltre una dozzina di anni dall'inizio dei fatti lavorativi menzionati, soffro altresì di disturbi della memoria (ora ho 64 anni), che aumentano progressivamente. La notte dormo poco e non molto bene, sono aumentato di peso, dimentico le consegne, al computer digito molto frequentemente un tasto in luogo di un altro, dimentico di prendere i farmaci, non ricordo i nomi di calciatori, politici ecc. Ho effettuato la RMN nel 2009 e, a parte "note di atrofia corticale", non c'era niente di rilevante. L'esame neurologico, più volte effettuato, è sempre risultato nella norma. Confesso che l'oltre ventennale situazione lavorativa avversativa subita, mi ha segnato profondamente, in quanto ero un dipendente modello, con un passato lavorativo di tutto rispetto. A parte i problemi medici sopra riportati, non soffro di rilevanti patologie. Sono coniugato con prole e conduco una vita più o meno regolare. L'unica nota positiva è che, a seguito di azione giudiziaria, l'INAIL mi ha riconosciuto il DDA cronico con conseguente indennizzo. Le domande che le pongo sono le seguenti: ritiene che i problemi di memoria siano collegati direttamente alle vicende lavorative? Debbo rassegnarmi ad una quasi totale perdita di memoria nel tempo? Debbo continuare ad utilizzare gli antidepressivi, anche se l'effetto fino ad oggi è stato praticamente nullo? Dal punto di vista medico, ritiene debba fare qualcosa di diverso da ciò che fino ad oggi ho fatto? Spero molto che possa avere una risposta articolata ed esaustiva.
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Andrebbe chiarito se questo sintomo è oggettivamente un deficit di recupero di informazioni, oppure si iscrive nel disturbo d'ansia come preoccupazione che rallenta la performance o le dà la percezione di una performance difettosa. Ci sono test clinici anche semplici da eseguire per valutare i vari tipi di memoria, non so se sono già stati fatti o meno.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Utente
Il DDA ovvero il "disturbo dell'adattamento con coinvolgimento di più distratti somatici", così denominato e diagnosticato, sia dal "Servizio di Neuropsicologia Professionale" dell'Università di Milano nel 2001, sia dallo "sportello mobbing" della ASL di Pescara qualche anno più tardi, mi ha portato all'utilizzo degli antidepressivi menzionati. Mi è stato detto che i disturbi di memoria dipendono da detta patologia. Mi scuso se ho menzionato solo l'acronimo. Mi spiace molto farle perdere tempo, ma se può cortesemente dirmi se è il caso di continuare a prendere detti farmaci o se mi consiglia di fare altro. Ciò tenendo conto che anche un neurologo, attribuendo sempre al disturbo depressivo il problema del quale mi lamento, mi ha prescritto il trittico in luogo del sereupin, nell'agosto del 2006.
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Mi pare ci sia un po' di confusione. Una diagnosi risalente a molti anni fa, e una cura iniziata solo di recente, ma teoricamente per quella diagnosi, che però non è stata confermata come diagnosi attuale ?
Io ripartirei da un inquadramento di quel che ha ora, al di là dei nessi causali con i fatti esterni che sono una categoria ulteriore, e che forse adesso non ha più senso.
Comunque i commenti sulla situazione mi pare che li abbiamo già fatti. Indicazioni su cosa assumere come sa non se ne possono dare.
Io ripartirei da un inquadramento di quel che ha ora, al di là dei nessi causali con i fatti esterni che sono una categoria ulteriore, e che forse adesso non ha più senso.
Comunque i commenti sulla situazione mi pare che li abbiamo già fatti. Indicazioni su cosa assumere come sa non se ne possono dare.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 1.4k visite dal 15/12/2017.
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