Chirurgia estetica per ragioni psichiatriche
I miei problemi mentali sono incurabili, perché il mio problema non è la mente, ma il corpo.
La mia mente è sanissima. Purtroppo però il mio corpo, e in particolare una deformità congenita che rende storto il mio naso ed i miei denti, quindi asimmetrico il mio viso e deviato il mio setto nasale, nonché delle mascelle e degli zigomi troppo piccoli, non corrisponde alla mia anima.
Solo da questo scaturisce la mia sofferenza. Il mio intero equilibrio mentale si fonda sul mio essere "un fico": senza tale componente la mia intera persona crolla ed io decado ad un rifiuto genetico che può solo avere frustrazioni e sofferenze, o al limite suicidarsi sperando molto vanamente e stupidamente di reincarnarsi in un figo.
Ogni psicoterapia è inutile ed ogni psicofarmaco non farebbe che peggiorare la situazione. Infatti la psicoterapia, così come gli psicofarmaci, sarebbero finalizzati a cambiare alcuni aspetti della mia personalità (tipo la mia selettività verso l'altro sesso) che, se intaccati, comprometterebbero tutte le altre aree di funzionamento, che vanno dalle competenze emotive a quelle intellettive (quest'ultime particolarmente preziose).
Sto molto male e non c'è alcuna cura "psichica" al mio malessere, nessuna terapia che possa lenire il mio dolore.
Sto già valutando di mettere l'apparecchio per risolvere una parte dei problemi (se solo avessi deciso prima di metterlo), dopodiché probabilmente farò un'operazione per correggere la deviazione del setto.
Tutto questo però, anche se a carico del servizio sanitario nazionale, ahimè, non basta.
Probabilmente dovrò fare anche una rinoplastica ed una plastica maxillo-facciale per mascelle e zigomi. Solo che tutto questo costa troppo.
Perciò non c'è modo di rivolgersi al servizio sanitario nazionale anche per questo?
So che per il cambio di sesso, ormai, l'operazione è gratuita, perché se uno è "una donna nel corpo di un uomo" il corpo maschile sarebbe un grave handicap ed un difetto funzionale grave.
Perciò dovrebbe essere gratuito anche per me, che sono un figo nel corpo di un mediocre. O sbaglio? C'è modo di ottenere ciò di cui ho bisogno tramite la mutua?
La mia mente è sanissima. Purtroppo però il mio corpo, e in particolare una deformità congenita che rende storto il mio naso ed i miei denti, quindi asimmetrico il mio viso e deviato il mio setto nasale, nonché delle mascelle e degli zigomi troppo piccoli, non corrisponde alla mia anima.
Solo da questo scaturisce la mia sofferenza. Il mio intero equilibrio mentale si fonda sul mio essere "un fico": senza tale componente la mia intera persona crolla ed io decado ad un rifiuto genetico che può solo avere frustrazioni e sofferenze, o al limite suicidarsi sperando molto vanamente e stupidamente di reincarnarsi in un figo.
Ogni psicoterapia è inutile ed ogni psicofarmaco non farebbe che peggiorare la situazione. Infatti la psicoterapia, così come gli psicofarmaci, sarebbero finalizzati a cambiare alcuni aspetti della mia personalità (tipo la mia selettività verso l'altro sesso) che, se intaccati, comprometterebbero tutte le altre aree di funzionamento, che vanno dalle competenze emotive a quelle intellettive (quest'ultime particolarmente preziose).
Sto molto male e non c'è alcuna cura "psichica" al mio malessere, nessuna terapia che possa lenire il mio dolore.
Sto già valutando di mettere l'apparecchio per risolvere una parte dei problemi (se solo avessi deciso prima di metterlo), dopodiché probabilmente farò un'operazione per correggere la deviazione del setto.
Tutto questo però, anche se a carico del servizio sanitario nazionale, ahimè, non basta.
Probabilmente dovrò fare anche una rinoplastica ed una plastica maxillo-facciale per mascelle e zigomi. Solo che tutto questo costa troppo.
Perciò non c'è modo di rivolgersi al servizio sanitario nazionale anche per questo?
So che per il cambio di sesso, ormai, l'operazione è gratuita, perché se uno è "una donna nel corpo di un uomo" il corpo maschile sarebbe un grave handicap ed un difetto funzionale grave.
Perciò dovrebbe essere gratuito anche per me, che sono un figo nel corpo di un mediocre. O sbaglio? C'è modo di ottenere ciò di cui ho bisogno tramite la mutua?
[#1]
Gentile utente,
Innanzitutto chi le ha detto che le terapie psichiatriche hanno come scopo quello di modificare la sua personalità (che significa poi ?) o cambiare i suoi orientamenti ? Decisamente no.
Poi, lei sta parlando di chirurgia per diventare più bello, come teoricamente chiunque potrebbe desiderare, ma a partire da una posizione oggettivamente "mediocre", quindi con possibilità medie di successo sentimentale-erotico, e non con un handicap maggiore.
Se l'handicap maggiore è questo suo pensiero squalificante, la terapia deve essere psichiatrica, altrimenti rischia di correggere l'elemento su cui concentra la speranza di cambiare, ma non la fonte di questo problema.
E' noto che esiste una malattia chiamata dismorfofobia, che spinge belli e meno belli a cambiarsi i connotati, con risultati inconcludenti e anche rischiosi per la salute.
Dovrebbe stabilire col medico se soffre di una cosa del genere oppure no, anche perché di solito il chirurgo vuole questo tipo di accertamento, se non si tratta di una correzione di un disfmorfismo vero e proprio.
Innanzitutto chi le ha detto che le terapie psichiatriche hanno come scopo quello di modificare la sua personalità (che significa poi ?) o cambiare i suoi orientamenti ? Decisamente no.
Poi, lei sta parlando di chirurgia per diventare più bello, come teoricamente chiunque potrebbe desiderare, ma a partire da una posizione oggettivamente "mediocre", quindi con possibilità medie di successo sentimentale-erotico, e non con un handicap maggiore.
Se l'handicap maggiore è questo suo pensiero squalificante, la terapia deve essere psichiatrica, altrimenti rischia di correggere l'elemento su cui concentra la speranza di cambiare, ma non la fonte di questo problema.
E' noto che esiste una malattia chiamata dismorfofobia, che spinge belli e meno belli a cambiarsi i connotati, con risultati inconcludenti e anche rischiosi per la salute.
Dovrebbe stabilire col medico se soffre di una cosa del genere oppure no, anche perché di solito il chirurgo vuole questo tipo di accertamento, se non si tratta di una correzione di un disfmorfismo vero e proprio.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Gentile dottore, non si tratta di dismorfofobia. Un conto è essere dismorfofobici, un altro è essere deformi.
La mia deformità è un fatto (riguarda i denti) così come lo è l'asimmetria del mio viso e la "devianza" del mio naso.
Se ho un disturbo mentale, quello è il masochismo erogeno, già trattato con diversi terapeuti che non sono riusciti a venirne a capo, ed anzi hanno peggiorato la situazione. La causa del disturbo è semplice: frustrazione sessuale dovuta agli inevitabili rifiuti che subisco a causa dei miei difetti fisici.
Inutili tutti i tentativi di cambiare la mia mente: ci proverò sempre e solo con ragazze più belle di quelle che posso permettermi esteticamente. Ci hanno provato mille terapeuti a cambiarmi la mente, a spingermi ad accontentarmi delle bruttine o delle racchie, ma è stato tutto inutile. Al limite hanno aggravato il mio desiderio di autodistruzione.
Ripeto: io sono un fico nel corpo di un mediocre, o di un mostro, o di un brutto (non lo so di preciso, forse il termine tecnico è "cesso"). Il mio problema non sta in un pensiero, perché nella mia mente è tutto perfetto e non ho nulla da cambiare. E' il corpo che non si è adeguato alla mia anima.
Voglio solo sapere se esista un modo per, attraverso una valutazione psichiatrica, farsi passare dalla mutua l'operazione chirurgica.
La mia deformità è un fatto (riguarda i denti) così come lo è l'asimmetria del mio viso e la "devianza" del mio naso.
Se ho un disturbo mentale, quello è il masochismo erogeno, già trattato con diversi terapeuti che non sono riusciti a venirne a capo, ed anzi hanno peggiorato la situazione. La causa del disturbo è semplice: frustrazione sessuale dovuta agli inevitabili rifiuti che subisco a causa dei miei difetti fisici.
Inutili tutti i tentativi di cambiare la mia mente: ci proverò sempre e solo con ragazze più belle di quelle che posso permettermi esteticamente. Ci hanno provato mille terapeuti a cambiarmi la mente, a spingermi ad accontentarmi delle bruttine o delle racchie, ma è stato tutto inutile. Al limite hanno aggravato il mio desiderio di autodistruzione.
Ripeto: io sono un fico nel corpo di un mediocre, o di un mostro, o di un brutto (non lo so di preciso, forse il termine tecnico è "cesso"). Il mio problema non sta in un pensiero, perché nella mia mente è tutto perfetto e non ho nulla da cambiare. E' il corpo che non si è adeguato alla mia anima.
Voglio solo sapere se esista un modo per, attraverso una valutazione psichiatrica, farsi passare dalla mutua l'operazione chirurgica.
[#3]
Ex utente
Ho modificato il messaggio precedente in modo da evitare equivoci.
Aggiungo questo, per spiegarmi meglio: io non voglio "diventare più bello". Io sono già "più bello". Per la precisione sono un figo: ho tutte le caratteristiche dell'uomo ideale, quelle che piacciono a tutte le donne indiscriminatamente. Sono fermamente convinto di essere un figo e, stando a ciò che sono, tutte le donne che incontro dovrebbero voler fare sesso con me, tutti gli uomini dovrebbero rispettarmi come leader e vedermi come maschio alfa, e dovrei poter fare sesso almeno una volta al giorno, gratis e solo con donne che hanno il massimo delle caratteristiche attrattive.
Questo non succede perché la società non riconosce il mio essere un figo a tutti gli effetti, e non lo riconosce perché l'identità attribuita al mio corpo non corrisponde all'identità della mia psiche.
L'unico modo per essere riconosciuto per quello che sono (e non per quello che dovrei essere) è modificare il mio corpo in modo tale che corrisponda esattamente alla mia identità psichica.
Aggiungo questo, per spiegarmi meglio: io non voglio "diventare più bello". Io sono già "più bello". Per la precisione sono un figo: ho tutte le caratteristiche dell'uomo ideale, quelle che piacciono a tutte le donne indiscriminatamente. Sono fermamente convinto di essere un figo e, stando a ciò che sono, tutte le donne che incontro dovrebbero voler fare sesso con me, tutti gli uomini dovrebbero rispettarmi come leader e vedermi come maschio alfa, e dovrei poter fare sesso almeno una volta al giorno, gratis e solo con donne che hanno il massimo delle caratteristiche attrattive.
Questo non succede perché la società non riconosce il mio essere un figo a tutti gli effetti, e non lo riconosce perché l'identità attribuita al mio corpo non corrisponde all'identità della mia psiche.
L'unico modo per essere riconosciuto per quello che sono (e non per quello che dovrei essere) è modificare il mio corpo in modo tale che corrisponda esattamente alla mia identità psichica.
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Lei dovrebbe farsi curare da uno psichiatra per la diagnosi che, da quel che scrive, ha, e che forse non è una dismorfofobia ma qualcosa di diverso. Ricordo il discorso sul masochismo erogeno.
La questione è che, evidentemente, se i medici non valutano l'intervento come ricostruttivo o funzionale, anche psichicamente, il problema non è l'estetica, ma quell'idea che Lei ha di sé, e che la porta da un lato ad aspettative di un certo tipo, all'altra al desiderio di presunti adeguamenti fisici a tutto ciò.
Non è che questo significhi accettare di avere dalla vita di meno di quel che si ritiene di meritare, forse cambiare la visione di partenza di sé.
Il problema deve sottoporlo ad uno psichiatra, se già non è avvenuto. Non il problema dell'intervento, ma intanto di cosa ha, visto che il masochismo etc non è una diagnosi.
La questione è che, evidentemente, se i medici non valutano l'intervento come ricostruttivo o funzionale, anche psichicamente, il problema non è l'estetica, ma quell'idea che Lei ha di sé, e che la porta da un lato ad aspettative di un certo tipo, all'altra al desiderio di presunti adeguamenti fisici a tutto ciò.
Non è che questo significhi accettare di avere dalla vita di meno di quel che si ritiene di meritare, forse cambiare la visione di partenza di sé.
Il problema deve sottoporlo ad uno psichiatra, se già non è avvenuto. Non il problema dell'intervento, ma intanto di cosa ha, visto che il masochismo etc non è una diagnosi.
[#6]
Ex utente
Scusi dottore, ma io le ho fatto una richiesta precisa, alla quale ha omesso di rispondere.
Gliela ripeto: voglio solo sapere se esista un modo per, attraverso una valutazione psichiatrica, farsi passare dalla mutua l'operazione chirurgica.
Detto in chiave diversa: se i medici dovessero valutare l'intervento come psichicamente funzionale, avrei modo di farlo gratuitamente servendomi del servizio sanitario nazionale?
Gliela ripeto: voglio solo sapere se esista un modo per, attraverso una valutazione psichiatrica, farsi passare dalla mutua l'operazione chirurgica.
Detto in chiave diversa: se i medici dovessero valutare l'intervento come psichicamente funzionale, avrei modo di farlo gratuitamente servendomi del servizio sanitario nazionale?
[#7]
Ex utente
E poi, glielo dico in tutta onestà, non capisco perché sollevare un polverone sull'operazione. Male non può farmi. Può farmi solo bene, visto che mi consente di essere più attraente. Per me risultare massimamente attraente e avere un aspetto che mi consenta di fare sesso con qualsiasi ragazza è un bisogno primario, come il sesso, la respirazione ed il mangiare.
[#8]
Ogni intervento, così come ogni farmaco, ha delle sue regole di mutuabilità o no. Quindi questa informazione va riferita al singolo intervento, con una diagnosi di indicazione all'intervento che deve esserci (quindi l'intervento può essere passato se per una diagnosi x ma non per una diagnosi y). Se poi c'è la condizione di mutuabilità, può implicare una visita psichiatrica, certo.
No, assolutamente, non può farle solo bene. Chi ha determinati disturbi psichiatrici può non essere considerato da operare proprio per questo motivo.
Il suo disagio psichico non è detto che debba essere affrontato con un'operazione, anzi, detto così sembra che il problema non stia lì, ma nel ragionamento di partenza.
Inoltre, l'aspettativa potrebbe essere considerata irrealistica, e quindi il medico potrebbe non ritenere che l'intervento abbia senso e sia cauto praticarlo.
Tutto ciò poi lo può discutere direttamente con un chirurgo, o con uno psichiatra. Le consiglio però di non assumere un atteggiamento di pretesa o di insistenza, e di accettare inquadramenti diversi dai suoi. Non per generica creanza, ma perché se ha un disturbo che le altera la considerazione dei sui rapporti con gli altri, anche i ragionamenti che ne derivano e che per lei sono scontati, possono invece essere distorti alla radice.
No, assolutamente, non può farle solo bene. Chi ha determinati disturbi psichiatrici può non essere considerato da operare proprio per questo motivo.
Il suo disagio psichico non è detto che debba essere affrontato con un'operazione, anzi, detto così sembra che il problema non stia lì, ma nel ragionamento di partenza.
Inoltre, l'aspettativa potrebbe essere considerata irrealistica, e quindi il medico potrebbe non ritenere che l'intervento abbia senso e sia cauto praticarlo.
Tutto ciò poi lo può discutere direttamente con un chirurgo, o con uno psichiatra. Le consiglio però di non assumere un atteggiamento di pretesa o di insistenza, e di accettare inquadramenti diversi dai suoi. Non per generica creanza, ma perché se ha un disturbo che le altera la considerazione dei sui rapporti con gli altri, anche i ragionamenti che ne derivano e che per lei sono scontati, possono invece essere distorti alla radice.
[#11]
Ex utente
Io conosco la psicologia evoluzionistica e so che le caratteristiche fisiche che una femmina vuole in un maschio sono molto precise: so anche che quelle caratteristiche fisiche a me mancano.
Ora, le femmine che piacciono a me attualmente non accettano di avere rapporti sessuali con me.
Cosa mi manca per avere dei rapporti sessuali con loro? Evidentemente le caratteristiche che loro ricercano in un partner.
Il discorso è talmente vero da essere in sostanza tautologico.
L'unica possibilità che ho di accoppiarmi con quelle femmine che mi piacciono è acquisire quelle caratteristiche che mi mancano: tali caratteristiche, alla mia età, possono essere acquisite solo con la chirurgia estetica.
Ci sono alcuni che ripiegano su standard più bassi nella ricerca della partner femminile, altri cambiano sesso, altri ancora diventano omosessuali, altri lavorano per assumere caratteristiche da partner a lungo termine (anche se il più delle volte si beccano due corna così), altri ancora rinunciano al sesso, altri accettano di essere cornuti, altri si fanno schiavi sessuali per elemosinare gratificazione, altri si rendono eunuchi...
Ma io non sono nessuno di questi tipi di persona. Gli altri possono fare quello che vogliono e diventare ognuna di queste cose, ma io sono un maschio Alpha.
Io sono quello che va con partner esattamente corrispondenti agli standard ideali, che è maschio al 100%, che è eterosessuale al 100%, che non lavora per diventare appetibile perché è già appetibile e lascia che siano gli altri a mantenere le loro mogli per poi metterle incinta ad insaputa dei mariti, sono quello che fa sesso quotidianamente con chi vuole, sono il bull dei cuckold e l'artefice delle corna altrui, sono il dominatore sessuale, sono il sultano con il suo harem...
Io sono tutto questo. Finché però il mio aspetto fisico non si sarà adattato alla mia identità non mi sarà consentita né la piena realizzazione, né la felicità.
La mia è una "disforia estetica". Il ruolo estetico-sessuale che l'ambiente sociale nel quale sono cresciuto ha voluto attribuirmi, ossia quello del tipo col volto asimmetrico che può solo masturbarsi o farsi picchiare dalle concubine di un harem, non è il mio ruolo naturale. Sono stato costretto ad esso dalla società per chissà quale scopo, forse senza motivo. Quest'influenza familiare, sociale, - portata avanti tramite trascuratezze parentali, umiliazioni, trascuratezze e maltrattamenti da parte delle istituzioni scolastiche, maltrattamenti anche mediatici, - ha anche condizionato il mio aspetto fisico (è noto infatti che molte di queste deformazioni sono tutt'altro che genetiche, ma legate a stimoli ambientali particolari ed all'educazione). Epperò una cosa sono queste etichette esteriori, un'altra è quello che io intimamente e veramente sono.
Ora, le femmine che piacciono a me attualmente non accettano di avere rapporti sessuali con me.
Cosa mi manca per avere dei rapporti sessuali con loro? Evidentemente le caratteristiche che loro ricercano in un partner.
Il discorso è talmente vero da essere in sostanza tautologico.
L'unica possibilità che ho di accoppiarmi con quelle femmine che mi piacciono è acquisire quelle caratteristiche che mi mancano: tali caratteristiche, alla mia età, possono essere acquisite solo con la chirurgia estetica.
Ci sono alcuni che ripiegano su standard più bassi nella ricerca della partner femminile, altri cambiano sesso, altri ancora diventano omosessuali, altri lavorano per assumere caratteristiche da partner a lungo termine (anche se il più delle volte si beccano due corna così), altri ancora rinunciano al sesso, altri accettano di essere cornuti, altri si fanno schiavi sessuali per elemosinare gratificazione, altri si rendono eunuchi...
Ma io non sono nessuno di questi tipi di persona. Gli altri possono fare quello che vogliono e diventare ognuna di queste cose, ma io sono un maschio Alpha.
Io sono quello che va con partner esattamente corrispondenti agli standard ideali, che è maschio al 100%, che è eterosessuale al 100%, che non lavora per diventare appetibile perché è già appetibile e lascia che siano gli altri a mantenere le loro mogli per poi metterle incinta ad insaputa dei mariti, sono quello che fa sesso quotidianamente con chi vuole, sono il bull dei cuckold e l'artefice delle corna altrui, sono il dominatore sessuale, sono il sultano con il suo harem...
Io sono tutto questo. Finché però il mio aspetto fisico non si sarà adattato alla mia identità non mi sarà consentita né la piena realizzazione, né la felicità.
La mia è una "disforia estetica". Il ruolo estetico-sessuale che l'ambiente sociale nel quale sono cresciuto ha voluto attribuirmi, ossia quello del tipo col volto asimmetrico che può solo masturbarsi o farsi picchiare dalle concubine di un harem, non è il mio ruolo naturale. Sono stato costretto ad esso dalla società per chissà quale scopo, forse senza motivo. Quest'influenza familiare, sociale, - portata avanti tramite trascuratezze parentali, umiliazioni, trascuratezze e maltrattamenti da parte delle istituzioni scolastiche, maltrattamenti anche mediatici, - ha anche condizionato il mio aspetto fisico (è noto infatti che molte di queste deformazioni sono tutt'altro che genetiche, ma legate a stimoli ambientali particolari ed all'educazione). Epperò una cosa sono queste etichette esteriori, un'altra è quello che io intimamente e veramente sono.
[#13]
Ex utente
E allora secondo lei in che cosa mi sbaglio?
Secondo lei dopo la chirurgia estetica la tipa X continuerà a rifiutarmi? E perché mai?
Che significa? Che sono destinato a dovermi accontentare di ragazze che non mi piacciono?
In che modo un disturbo dovrebbe portarmi a produrre ragionamenti che distorcono i miei rapporti con gli altri?
Quale sarebbe la distorsione? Che non riesco a fare sesso con le tipe che mi piacciono perché non mi impegno? O perché non guardo a me stesso nel modo giusto?
Se è così, le chiedo: ma se io mi impegno tanto, e anche gli altri uomini fanno lo stesso, chi pensa che sceglierà la donna che mi piace, me o quelli più belli? E se finissi con il lavorare, faticare, farmi il mazzo, dare il massimo, soffrire per non ottenere il massimo, ma molto meno?
Perché devo solo dare senza che nulla mi sia promesso e quel poco che mi viene promesso non sia mantenuto?
Se anche mi impegno, mi affatico, mi rendo disponibile, lavoro per gli altri, cerco di essere un buon amico, un buon leader, un buon intrattenitore. Alla fine succede sempre qualcosa che mi butta giù.
Oggi stavo aiutando dei colleghi dell'università nello studio. Lo facevo perché? Perché pensavo che questo fosse il mio dovere nel mondo, perché penso di poter fare questo e per molti altri motivi connessi a quello che faccio e che non sto qui a spiegare perché non li capirebbe (sono cose che vanno oltre la mente in senso psicologico).
In questo gruppo c'era anche un mio collega, uno che conosco ma che non definisco un amico, ma comunque uno con cui ho legato. C'era anche una ragazza che conosco da poco, ma che trovo molto carina e simpatica. Non pensavo mi piacesse, ma ad un certo punto mi sono accorto che questi due stavano flirtando. Da quel momento la mia giornata si è incupita perché mi sono accorto di essere affascinato da quella ragazza ed ero terribilmente frustrato dall'idea che quel tale fosse riuscito a portarsela via in un attimo, dopo che io sono stato tutti i giorni scorsi in sua compagnia, che stavo imparando lentamente a conoscerla, che avevo anche fatto varie cose per lei, anche impegnative, solo perché mi piaceva che lei fosse contenta e stare in sua compagnia.
Questo dispiacere mi ha portato ad ora. Che sto qui a scrivere queste cose a lei su internet senza aver fatto il resto delle cose che avrei dovuto fare.
Lei vuole dirmi che se avessi i denti dritti, il viso simmetrico e le mascelle più larghe sarei nella stessa situazione perché è un pensiero quello che mi "squalifica"?
Secondo lei dopo la chirurgia estetica la tipa X continuerà a rifiutarmi? E perché mai?
Che significa? Che sono destinato a dovermi accontentare di ragazze che non mi piacciono?
In che modo un disturbo dovrebbe portarmi a produrre ragionamenti che distorcono i miei rapporti con gli altri?
Quale sarebbe la distorsione? Che non riesco a fare sesso con le tipe che mi piacciono perché non mi impegno? O perché non guardo a me stesso nel modo giusto?
Se è così, le chiedo: ma se io mi impegno tanto, e anche gli altri uomini fanno lo stesso, chi pensa che sceglierà la donna che mi piace, me o quelli più belli? E se finissi con il lavorare, faticare, farmi il mazzo, dare il massimo, soffrire per non ottenere il massimo, ma molto meno?
Perché devo solo dare senza che nulla mi sia promesso e quel poco che mi viene promesso non sia mantenuto?
Se anche mi impegno, mi affatico, mi rendo disponibile, lavoro per gli altri, cerco di essere un buon amico, un buon leader, un buon intrattenitore. Alla fine succede sempre qualcosa che mi butta giù.
Oggi stavo aiutando dei colleghi dell'università nello studio. Lo facevo perché? Perché pensavo che questo fosse il mio dovere nel mondo, perché penso di poter fare questo e per molti altri motivi connessi a quello che faccio e che non sto qui a spiegare perché non li capirebbe (sono cose che vanno oltre la mente in senso psicologico).
In questo gruppo c'era anche un mio collega, uno che conosco ma che non definisco un amico, ma comunque uno con cui ho legato. C'era anche una ragazza che conosco da poco, ma che trovo molto carina e simpatica. Non pensavo mi piacesse, ma ad un certo punto mi sono accorto che questi due stavano flirtando. Da quel momento la mia giornata si è incupita perché mi sono accorto di essere affascinato da quella ragazza ed ero terribilmente frustrato dall'idea che quel tale fosse riuscito a portarsela via in un attimo, dopo che io sono stato tutti i giorni scorsi in sua compagnia, che stavo imparando lentamente a conoscerla, che avevo anche fatto varie cose per lei, anche impegnative, solo perché mi piaceva che lei fosse contenta e stare in sua compagnia.
Questo dispiacere mi ha portato ad ora. Che sto qui a scrivere queste cose a lei su internet senza aver fatto il resto delle cose che avrei dovuto fare.
Lei vuole dirmi che se avessi i denti dritti, il viso simmetrico e le mascelle più larghe sarei nella stessa situazione perché è un pensiero quello che mi "squalifica"?
[#14]
Gentile utente,
Sì, è più che possibile. Così come è possibile che il suo ragionamento sia invertito. Del resto il concetto stesso di connotato estetico non adeguato non è una misura, se mai un riscontro esterno. Qui parliamo di una sua idea di partenza, che impostata così come è, non può che portare ad un rapporto problematico con la propria immagine.
Il suo ragionamento è fondato su un assunto che oltretutto a poco a che fare con l'estetica, se mai con un'aspettativa e con un senso di frustrazione che ne deriva, dopo di che la spiegazione estetica sembra un meccanismo di controllo.
Pertanto, le confermo il consiglio
Sì, è più che possibile. Così come è possibile che il suo ragionamento sia invertito. Del resto il concetto stesso di connotato estetico non adeguato non è una misura, se mai un riscontro esterno. Qui parliamo di una sua idea di partenza, che impostata così come è, non può che portare ad un rapporto problematico con la propria immagine.
Il suo ragionamento è fondato su un assunto che oltretutto a poco a che fare con l'estetica, se mai con un'aspettativa e con un senso di frustrazione che ne deriva, dopo di che la spiegazione estetica sembra un meccanismo di controllo.
Pertanto, le confermo il consiglio
[#17]
Ex utente
Buonasera.
Ho fatto un percorso di psicoterapia conclusosi con successo certificato e certificabile.
Ora, poiché il percorso di psicoterapia ha risolto il problema mentale, ma non il difetto fisico, e resto comunque un figo nel corpo di un brutto, ripropongo la domanda di questo consulto.
Posso curare la mia sofferenza psicologica con la chirurgia estetica o no?
Ho fatto un percorso di psicoterapia conclusosi con successo certificato e certificabile.
Ora, poiché il percorso di psicoterapia ha risolto il problema mentale, ma non il difetto fisico, e resto comunque un figo nel corpo di un brutto, ripropongo la domanda di questo consulto.
Posso curare la mia sofferenza psicologica con la chirurgia estetica o no?
[#19]
Ex utente
In effetti mi sono espresso male.
Mettiamola così: la sofferenza non è più psicogena, nel senso che non soffro più per via della falsa realtà paranoide nella quale vivevo.
Soffro solo per frustrazione, alla quale non c'è altro rimedio se non la chirurgia estetica.
Mi chiedo quindi se per curare tale sofferenza si possa ricorrere alla chirurgia gratuita o meno. Sottolineo che non si tratta di un mio capriccio.
Non voglio essere più bello per soddisfare il mio gusto estetico.
Voglio essere più bello perché se resto come sono (anche con tutta la "cura" che posso metterci per piacere) non posso piacere alle donne e non potendolo sono frustrato ed inappagato e di conseguenza soffro.
Mettiamola così: la sofferenza non è più psicogena, nel senso che non soffro più per via della falsa realtà paranoide nella quale vivevo.
Soffro solo per frustrazione, alla quale non c'è altro rimedio se non la chirurgia estetica.
Mi chiedo quindi se per curare tale sofferenza si possa ricorrere alla chirurgia gratuita o meno. Sottolineo che non si tratta di un mio capriccio.
Non voglio essere più bello per soddisfare il mio gusto estetico.
Voglio essere più bello perché se resto come sono (anche con tutta la "cura" che posso metterci per piacere) non posso piacere alle donne e non potendolo sono frustrato ed inappagato e di conseguenza soffro.
[#20]
Psicogeno è un termine privo di senso. L'origine dei pensieri non è la psiche, se mai il cervello.
A me sembra esattamente fermo al punto di prima, con tutte le stesse idee e ragionamenti, almeno così pare dal modo in cui si esprime.
Se va dallo psichiatra con l'intento di "sentirsi bello" o viceversa di "accettarsi così" penso che non abbia capito in cosa consiste il problema che si ipotizzava, ovvero la dismorfofobia. Ma non so se questa sia la sua diagnosi, potrebbe trattarsi di altro, lei usava il termine di paranoia (non so se nel senso tecnico o per significare "ossessioni").
A mio avviso la sua visione della questione ancora è incongrua.
A me sembra esattamente fermo al punto di prima, con tutte le stesse idee e ragionamenti, almeno così pare dal modo in cui si esprime.
Se va dallo psichiatra con l'intento di "sentirsi bello" o viceversa di "accettarsi così" penso che non abbia capito in cosa consiste il problema che si ipotizzava, ovvero la dismorfofobia. Ma non so se questa sia la sua diagnosi, potrebbe trattarsi di altro, lei usava il termine di paranoia (non so se nel senso tecnico o per significare "ossessioni").
A mio avviso la sua visione della questione ancora è incongrua.
[#21]
Ex utente
Dottore, in merito a quale sia l'origine dei pensieri accetto il suo approccio riduzionista, ma non lo condivido.
Questo non significa che la mia visione sia incongrua o che sussista un disturbo mentale.
Il termine "paranoia" lo usavo in senso tecnico. Mi è stato diagnosticato questo disturbo (nello specifico credo si tratti di delirio paranoide) e mi è stato curato con successo.
Non ho intenzione né di "sentirmi bello" né di "accettarmi così". Desidero smettere di soffrire. La mia sofferenza ha origine dalla frustrazione. La mia frustrazione dalla mancanza di sesso. La mancanza di sesso dal fatto oggettivo che alle donne non interesso sessualmente. Durante la psicoterapia ho acquisito tutte le competenze necessarie per massimizzare il mio potenziale seduttivo con il mio aspetto estetico, ma anche se massimizzato il mio potenziale seduttivo non è sufficiente a sedurre le donne. E' proprio il mio aspetto fisico a non piacere alle donne: pertanto l'unica soluzione che ho per smettere di soffrire (a parte il suicidio, s'intende) è correggere il mio aspetto fisico con la chirurgia estetica.
Mi chiedevo se alla luce di tali considerazioni, che possono essere valutate in sede psichiatrica (ma si tratta solo di prenderne atto), io sia tenuto comunque a pagare per la correzione fisica o se possa essere operato gratuitamente.
Questo non significa che la mia visione sia incongrua o che sussista un disturbo mentale.
Il termine "paranoia" lo usavo in senso tecnico. Mi è stato diagnosticato questo disturbo (nello specifico credo si tratti di delirio paranoide) e mi è stato curato con successo.
Non ho intenzione né di "sentirmi bello" né di "accettarmi così". Desidero smettere di soffrire. La mia sofferenza ha origine dalla frustrazione. La mia frustrazione dalla mancanza di sesso. La mancanza di sesso dal fatto oggettivo che alle donne non interesso sessualmente. Durante la psicoterapia ho acquisito tutte le competenze necessarie per massimizzare il mio potenziale seduttivo con il mio aspetto estetico, ma anche se massimizzato il mio potenziale seduttivo non è sufficiente a sedurre le donne. E' proprio il mio aspetto fisico a non piacere alle donne: pertanto l'unica soluzione che ho per smettere di soffrire (a parte il suicidio, s'intende) è correggere il mio aspetto fisico con la chirurgia estetica.
Mi chiedevo se alla luce di tali considerazioni, che possono essere valutate in sede psichiatrica (ma si tratta solo di prenderne atto), io sia tenuto comunque a pagare per la correzione fisica o se possa essere operato gratuitamente.
[#22]
Non si tratta di approccio riduzionista. Non c'è niente da ridurre. Noi conosciamo il cervello. Se Lei ha notizia di qualche altro ente che opera producendo i nostri pensieri...
Detto questo, mi spieghi allora una cosa. Quale è la barriera tra Lei e la chirurgia estetica ? Ovvero, ci sono persone che si rivolgono al chirurgo estetico per attuare modifiche, ovviamente tutti con l'idea di migliorare il proprio aspetto. Lei non lo ha mai fatto, o è stato respinto dai chirurghi ?
Detto questo, mi spieghi allora una cosa. Quale è la barriera tra Lei e la chirurgia estetica ? Ovvero, ci sono persone che si rivolgono al chirurgo estetico per attuare modifiche, ovviamente tutti con l'idea di migliorare il proprio aspetto. Lei non lo ha mai fatto, o è stato respinto dai chirurghi ?
[#23]
Ex utente
Gli stati fisici del cervello sono una condizione necessaria degli stati mentali, ma non è detto che siano anche una condizione sufficiente. Se le cose stessero come lei presuppone un pensiero sarebbe di rigore uno stato fisico, ma intanto Lei può affermare che il pensiero è uno stato fisico in quanto può ridurre il pensiero a stati fisici senza poter negare i pensieri come tali.
Comunque, la barriera è economica.
Quindi riformulando il quesito le chiedo: per ottenere questa operazione chirurgica devo abbattere la barriera economica ed innalzare il mio status economico oppure posso appellarmi ad una sofferenza psichica accertata in sede psichiatrica che non può essere superata senza ricorrere alla chirurgia estetica?
Comunque, la barriera è economica.
Quindi riformulando il quesito le chiedo: per ottenere questa operazione chirurgica devo abbattere la barriera economica ed innalzare il mio status economico oppure posso appellarmi ad una sofferenza psichica accertata in sede psichiatrica che non può essere superata senza ricorrere alla chirurgia estetica?
[#24]
E da dove dovrebbero venire gli stati mentali del suo cervello se non dal suo cervello ? E' sufficiente il cervello, ma non è riduzionismo, che è una parola inventata da chi va in cerca del paranormale.
Sarebbe come se Lei dicesse che la digestione è un processo che presuppone l'intestino, ma poi si svolge anche al di fuori di esso in maniera a se stante. No.
Quindi i pensieri "come tali" non significa niente, non sono "come tali", sono tali quali prodotti dal cervello, e sono un modo di descrivere l'attività di alcune sue parti.
Io mi chiedevo altro, ovverosia. Se questa è la sua preoccupazione, mi sta dicendo che nonostante ne sia convinto non si è mai rivolto a nessun chirurgo ?
Sarebbe come se Lei dicesse che la digestione è un processo che presuppone l'intestino, ma poi si svolge anche al di fuori di esso in maniera a se stante. No.
Quindi i pensieri "come tali" non significa niente, non sono "come tali", sono tali quali prodotti dal cervello, e sono un modo di descrivere l'attività di alcune sue parti.
Io mi chiedevo altro, ovverosia. Se questa è la sua preoccupazione, mi sta dicendo che nonostante ne sia convinto non si è mai rivolto a nessun chirurgo ?
[#25]
Ex utente
Dottore, sarei ben lieto di continuare a discutere con lei di epistemologia della mente. Purtroppo ho letto un solo libro in proposito ed ancora devo farmi una cultura: temo inoltre che tutto ciò possa durare a lungo.
Accenno solo che "essere riduzionista" non significa avere torto se la postura riduzionista è giusta: significa solo avere una determinata postura all'interno del dibattito intorno alla natura della mente. La ringrazio comunque per l'apertura al dialogo.
Convinto di cosa?
No, non mi sono mai rivolto a nessun chirurgo.
Accenno solo che "essere riduzionista" non significa avere torto se la postura riduzionista è giusta: significa solo avere una determinata postura all'interno del dibattito intorno alla natura della mente. La ringrazio comunque per l'apertura al dialogo.
Convinto di cosa?
No, non mi sono mai rivolto a nessun chirurgo.
[#26]
Non esiste proprio il "riduzionismo", così come l'"organicismo", sono termini inventati da chi parte da un gratuito presupposto per cui c'è altro (non si sa cosa) e quindi chi si occupa "solo" di ciò che si conosce ha una visione ridotta dolosamente.
Ecco, dicevo, e perché non si è mai rivolto a nessun chirurgo o comunque medico estetico ? Parrebbe strano che una persona che ha questo problema in maniera così importante non abbia mai chiesto un parere estetico.
Ecco, dicevo, e perché non si è mai rivolto a nessun chirurgo o comunque medico estetico ? Parrebbe strano che una persona che ha questo problema in maniera così importante non abbia mai chiesto un parere estetico.
[#27]
Ex utente
Il problema è cosa si conosce (conoscere il cervello significa conoscere la mente? Cosa significano "cervello" e "mente"? Che conoscere il cervello significhi conoscere il pensiero mi sembra, nel suo discorso, gratuitamente presupposto) e come lo si conosce, ma anche se lo si conosca o meno.
Il rifiuto sistematico da parte del sesso femminile di praticare il coito con il sottoscritto mi è sembrato un parere estetico sufficiente. Si tratta di insuccesso nella seduzione: escluse le lacune relazionali, trattate in sede di psicoterapia, non restano che quelle estetiche.
Nel frattempo ho anche studiato l'estetica e la psicologia evoluzionistica: guardandomi allo specchio (ed in foto, ed in video) con riferimento alle nozioni acquisite posso dire di oscillare, sotto il profilo estetico, fra il brutto ed il mostruoso e di essere, sotto il profilo evoluzionistico, del tutto inappetibile per una femmina, come partner sia a breve che a lungo termine.
Il rifiuto sistematico da parte del sesso femminile di praticare il coito con il sottoscritto mi è sembrato un parere estetico sufficiente. Si tratta di insuccesso nella seduzione: escluse le lacune relazionali, trattate in sede di psicoterapia, non restano che quelle estetiche.
Nel frattempo ho anche studiato l'estetica e la psicologia evoluzionistica: guardandomi allo specchio (ed in foto, ed in video) con riferimento alle nozioni acquisite posso dire di oscillare, sotto il profilo estetico, fra il brutto ed il mostruoso e di essere, sotto il profilo evoluzionistico, del tutto inappetibile per una femmina, come partner sia a breve che a lungo termine.
[#28]
Conoscere il cervello significa conoscere la mente, non è che si conosca tutto il cervello, però il rapporto concettuale è quello.
"Il rifiuto sistematico da parte del sesso femminile di praticare il coito con il sottoscritto mi è sembrato un parere estetico sufficiente. "
Eh, no. Non c'entra granché. Può essere ben altra la ragione, e cioè il tipo di contatto emotivo. Qui ritorna su una equivalenza che torna e non torna: può teorizzare che le probabilità dipendano da determinati fattori estetici, ma l'impedimento sistematico no.
Nessun chirurgo le garantirebbe un esito sociale, il chirurgo le garantisce l'esecuzione di un lavoro. E' come se un meccanico le garantisse che non farà incidenti o che guiderà bene, insomma.
L'impressione che si ha è che ci sia qualcos nel contatto con l'altro sesso, che rende difficile arrivare allo scopo. Sono sicuro che gli psichiatri avranno quantomeno accennato a questo aspetto, che ne abbiate discusso.
"Il rifiuto sistematico da parte del sesso femminile di praticare il coito con il sottoscritto mi è sembrato un parere estetico sufficiente. "
Eh, no. Non c'entra granché. Può essere ben altra la ragione, e cioè il tipo di contatto emotivo. Qui ritorna su una equivalenza che torna e non torna: può teorizzare che le probabilità dipendano da determinati fattori estetici, ma l'impedimento sistematico no.
Nessun chirurgo le garantirebbe un esito sociale, il chirurgo le garantisce l'esecuzione di un lavoro. E' come se un meccanico le garantisse che non farà incidenti o che guiderà bene, insomma.
L'impressione che si ha è che ci sia qualcos nel contatto con l'altro sesso, che rende difficile arrivare allo scopo. Sono sicuro che gli psichiatri avranno quantomeno accennato a questo aspetto, che ne abbiate discusso.
[#29]
Ex utente
Sì dottore, il problema del contatto emotivo è stato sia discusso che risolto.
Risolverlo non è stato, però, sufficiente.
"può teorizzare che le probabilità dipendano da determinati fattori estetici, ma l'impedimento sistematico no."
Non capisco perché no, se l'esito sociale o relazionale c'è, ma manca l'attività sessuale che si presume debba conseguirne.
Risolverlo non è stato, però, sufficiente.
"può teorizzare che le probabilità dipendano da determinati fattori estetici, ma l'impedimento sistematico no."
Non capisco perché no, se l'esito sociale o relazionale c'è, ma manca l'attività sessuale che si presume debba conseguirne.
[#30]
Perché la sua percezione potrebbe essere che il contatto sia a posto, ma magari no. In altre parole, unisco due considerazioni. Chi ha un difetto fisico a se stante che ritiene di correggere di solito si rivolge al chirurgo e questi valuta. Di solito chi ha un problema di contatto umano non si rende perfettamente conto, a meno che non sia un problema di timidezza, ma non pare il suo caso da come si descrive.
Al di là di questo, esiste un motivo per cui non si è mai fatto valutare esteticamente rispetto alle possibilità intanto di che cosa è operabile e con che esiti ?
Al di là di questo, esiste un motivo per cui non si è mai fatto valutare esteticamente rispetto alle possibilità intanto di che cosa è operabile e con che esiti ?
[#32]
Perché cosa potrebbe spingerla a farlo lo ha illustrato Lei stesso, ma perché non l'abbia mai fatto non è chiaro, per questo chiedo se ci siano motivi particolari.
Lo psicoterapeuta quindi cosa ritiene che "non funzioni" nella dinamica di instaurazione di rapporti ?
Lo psicoterapeuta quindi cosa ritiene che "non funzioni" nella dinamica di instaurazione di rapporti ?
[#33]
Ex utente
Nulla, funziona tutto come dovrebbe. Prima della psicoterapia avevo un problema di paranoia, ma ora è tutto risolto.
L'unico motivo che mi viene in mente è economico. Non ha senso pagare per farmi visitare in relazione ad una operazione che non posso permettermi. Prima vorrei sapere se per fare l'operazione io debba potermela permettere e solo poi se sia possibile farla.
L'unico motivo che mi viene in mente è economico. Non ha senso pagare per farmi visitare in relazione ad una operazione che non posso permettermi. Prima vorrei sapere se per fare l'operazione io debba potermela permettere e solo poi se sia possibile farla.
[#34]
Se funziona tutto come dovrebbe, non avrebbe motivo di lamentarsi del risultato. Qualcosa non torna.
Appunto, secondo quello che dice, ripeto, non si capisce perché alla fine non abbia chiesto un parere: che gliene diano uno concreto senza visitarla, è impossibile.
Appunto, secondo quello che dice, ripeto, non si capisce perché alla fine non abbia chiesto un parere: che gliene diano uno concreto senza visitarla, è impossibile.
[#35]
Ex utente
Farò la visita!
La ringrazio.
Non capisco dottore perché afferma ciò.
Io non ho problemi di contatto umano, ma estetici. Posso interagire in modo piacevole con una donna e stabilirvi un contatto emotivo, ma non posso costringerla ad avere rapporti con me se lei non vuole.
Non c'è "contatto emotivo" che tenga di fronte alle lacune estetiche.
La ringrazio.
Non capisco dottore perché afferma ciò.
Io non ho problemi di contatto umano, ma estetici. Posso interagire in modo piacevole con una donna e stabilirvi un contatto emotivo, ma non posso costringerla ad avere rapporti con me se lei non vuole.
Non c'è "contatto emotivo" che tenga di fronte alle lacune estetiche.
[#36]
Ex utente
Buonasera dottore, volevo pubblicare un nuovo consulto, ma essendo tanto in linea con questo lo trascriverò qui.
Ho abbandonato il proposito di ricorrere alla chirurgia estetica perché tanto non potrei permettermela. Il mio problema è il seguente. Non essendo attraente non posso fare sesso, pur desiderandolo. Quando dico "non posso" intendo dire che non ne ho il potenziale. La questione è genetica: non ho le caratteristiche che mi permetterebbero di attrarre una donna e, trattandosi di caratteristiche genetiche, non posso averle. Ogni mio tentativo di sedurre una donna è sistematicamente fallimentare. Ne segue che, pur desiderando il sesso, l'amore, l'accoppiamento, la riproduzione, non ho il potenziale per realizzarlo. Non potendolo fare il mio desiderio è destinato alla frustrazione. Sicché il mio stato di sofferenza è sintetizzabile nel seguente stato: come corpo sono spinto all'accoppiamento, ma non ho la capacità di effettuarlo. Ne soffro perché il mio desiderio comporta un impiego di energie e di tempo enormi, ma sono tempo ed energie sprecati. Questa condizione mi logora e peraltro sottrae energie a tutti gli altri aspetti della mia vita. Mi chiedo se esista un modo per far convivere il desiderio con la mancanza dell'azione atta ad esaudirlo, se sia indicata una terapia psichiatrica e soprattutto se ci siano farmaci capaci di innescare una (buddhistissima) cessazione del dolore. Più precisamente, se ci sia un farmaco capace di sostituire, a livello neuronale, l'appagamento dato dall'amore e dall'orgasmo di coppia.
Ho abbandonato il proposito di ricorrere alla chirurgia estetica perché tanto non potrei permettermela. Il mio problema è il seguente. Non essendo attraente non posso fare sesso, pur desiderandolo. Quando dico "non posso" intendo dire che non ne ho il potenziale. La questione è genetica: non ho le caratteristiche che mi permetterebbero di attrarre una donna e, trattandosi di caratteristiche genetiche, non posso averle. Ogni mio tentativo di sedurre una donna è sistematicamente fallimentare. Ne segue che, pur desiderando il sesso, l'amore, l'accoppiamento, la riproduzione, non ho il potenziale per realizzarlo. Non potendolo fare il mio desiderio è destinato alla frustrazione. Sicché il mio stato di sofferenza è sintetizzabile nel seguente stato: come corpo sono spinto all'accoppiamento, ma non ho la capacità di effettuarlo. Ne soffro perché il mio desiderio comporta un impiego di energie e di tempo enormi, ma sono tempo ed energie sprecati. Questa condizione mi logora e peraltro sottrae energie a tutti gli altri aspetti della mia vita. Mi chiedo se esista un modo per far convivere il desiderio con la mancanza dell'azione atta ad esaudirlo, se sia indicata una terapia psichiatrica e soprattutto se ci siano farmaci capaci di innescare una (buddhistissima) cessazione del dolore. Più precisamente, se ci sia un farmaco capace di sostituire, a livello neuronale, l'appagamento dato dall'amore e dall'orgasmo di coppia.
[#37]
A me pare, e glielo ripeto, che il suo approccio al problema non sia assolutamente "neutro"; ovvero non mi pare che ragioni in maniera logica sul problema. Ci sono probabilmente aspetti banali a cui non dà peso o che non percepisce come anomali.
[#39]
Perché le suggerisco di farsi rivalutare. Quello che dice è come se mancasse di alcuni pezzi logici. E' preoccupato della chirurgia estetica, però poi alla fine al risolve dicendo che non chiede neanche un parere perché non se lo potrebbe permettere (a vuoto, perché non si sa che cosa e se).
Afferma di non aver problemi di interazione, o di averli risolti, e che quindi la questione è solo "estetica", ma non è chiaro cosa voglia dire che li ha risolti, se questa risoluzione non corrisponde ad un cambiamento della sua preoccupazione o del suo successo sul campo.
Quindi, a mio avviso qualcosa non quadra. E' chiaro che non posso sapere cosa virtualmente.
Afferma di non aver problemi di interazione, o di averli risolti, e che quindi la questione è solo "estetica", ma non è chiaro cosa voglia dire che li ha risolti, se questa risoluzione non corrisponde ad un cambiamento della sua preoccupazione o del suo successo sul campo.
Quindi, a mio avviso qualcosa non quadra. E' chiaro che non posso sapere cosa virtualmente.
[#40]
Ex utente
Chiaramente valuto le cose nei limiti delle mie conoscenze. Solo chi conosce tutto può ragionare senza mancanza di nessi logici.
In generale non posso permettermi spese troppo grandi per le mie tasche (anche solo una ridefinizione lieve di un pezzetto di viso costa minimo 500 euro se non più). Infatti mi rivolgerò ad uno psichiatra del servizio pubblico, sperando che i farmaci non siano troppo costosi, se ci sono.
La mia preoccupazione non c'è. Mi dispiace di dover morire senza una discendenza e di dover vivere senza sesso, ma me ne faccio una ragione.
Se soffro non è perché sono preoccupato, ma perché sono frustrato. Finché il desiderio c'è e rimane inappagato la sofferenza è inevitabile e si ripercuote su tutti gli altri ambiti della mia vita.
Per quanto riguarda il successo nell'accoppiamento non vedo come possa implicare la risoluzione dei problemi mentali. Se io prima non avevo le competenze per relazionarmi ad una donna e formulare una richiesta di affetto ed ora ce l'ho, l'intervento psicologico è risolto.
Questo non vuol dire che le donne siano tenute ad accoppiarsi (nel senso di fare sesso, amare, riprodursi) con me. Sicché la capacità di stabilire un contatto emotivo, relazionarmi efficacemente, etc., "me la tozzo aret' 'a capa", come si dice a Napoli, se non sono piacente (cioè di bell'aspetto, oppure se non possiedo le altre caratteristiche del maschio piacente).
Quello che le chiedo è se la vita amorosa e sessuale possa essere riprodotta, in termini di soddisfazione, tramite l'uso di psicofarmaci. Se la cura psichiatrica possa fare in modo che il cervello riproduca tutte quelle attività cerebrali che avrei se trovassi una ragazza, ci facessi regolarmente del sesso, mi riproducessi con lei, facessi dei figli e li crescessi.
In generale non posso permettermi spese troppo grandi per le mie tasche (anche solo una ridefinizione lieve di un pezzetto di viso costa minimo 500 euro se non più). Infatti mi rivolgerò ad uno psichiatra del servizio pubblico, sperando che i farmaci non siano troppo costosi, se ci sono.
La mia preoccupazione non c'è. Mi dispiace di dover morire senza una discendenza e di dover vivere senza sesso, ma me ne faccio una ragione.
Se soffro non è perché sono preoccupato, ma perché sono frustrato. Finché il desiderio c'è e rimane inappagato la sofferenza è inevitabile e si ripercuote su tutti gli altri ambiti della mia vita.
Per quanto riguarda il successo nell'accoppiamento non vedo come possa implicare la risoluzione dei problemi mentali. Se io prima non avevo le competenze per relazionarmi ad una donna e formulare una richiesta di affetto ed ora ce l'ho, l'intervento psicologico è risolto.
Questo non vuol dire che le donne siano tenute ad accoppiarsi (nel senso di fare sesso, amare, riprodursi) con me. Sicché la capacità di stabilire un contatto emotivo, relazionarmi efficacemente, etc., "me la tozzo aret' 'a capa", come si dice a Napoli, se non sono piacente (cioè di bell'aspetto, oppure se non possiedo le altre caratteristiche del maschio piacente).
Quello che le chiedo è se la vita amorosa e sessuale possa essere riprodotta, in termini di soddisfazione, tramite l'uso di psicofarmaci. Se la cura psichiatrica possa fare in modo che il cervello riproduca tutte quelle attività cerebrali che avrei se trovassi una ragazza, ci facessi regolarmente del sesso, mi riproducessi con lei, facessi dei figli e li crescessi.
[#41]
Le confermo che i suoi ragionamenti mi paiono fuori strada, io mi fare indicare da uno psichiatra il tipo di problema, ma non in risposta alla domanda che ha in testa, ma al tipo di meccanismo che la tiene "fissato" intorno a questo pensiero. Non chiamiamola preoccupazione se vuole, ma intendevo quello.
Questo consulto ha ricevuto 42 risposte e 6.8k visite dal 08/12/2017.
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