Cymbalta... rischi legati all'assunzione.
Salve,
L'altro giorno sono andata per la prima volta da una psichiatra in quanto mi stanno capitando tanti eventi problematici, abbastanza gravi. E' un periodo di forte stress emotivo e a volte ho crisi di rabbia (controllate), nervosismo o ansia. La psichiatra mi ha prescritto questo antidepressivo per 3 mesi ma sinceramente, non avendo mai preso psicofarmaci ho paura di poter ricevere danni o alterazioni non desiderate a livello neurologico o psicologico.
Sinceramente non è che sto malissimo: sono stressata e perseguitata dagli eventi (in ultimo mia suocera che sta morendo a 51 anni di tumore). Ho una dipendenza da cibo, questo si... ma può giustificare l'assunzione del farmaco o è solo un rischio inutile?
L'altro giorno sono andata per la prima volta da una psichiatra in quanto mi stanno capitando tanti eventi problematici, abbastanza gravi. E' un periodo di forte stress emotivo e a volte ho crisi di rabbia (controllate), nervosismo o ansia. La psichiatra mi ha prescritto questo antidepressivo per 3 mesi ma sinceramente, non avendo mai preso psicofarmaci ho paura di poter ricevere danni o alterazioni non desiderate a livello neurologico o psicologico.
Sinceramente non è che sto malissimo: sono stressata e perseguitata dagli eventi (in ultimo mia suocera che sta morendo a 51 anni di tumore). Ho una dipendenza da cibo, questo si... ma può giustificare l'assunzione del farmaco o è solo un rischio inutile?
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Gentile utente,
avrebbe fatto bene ad esporre i suoi dubbi direttamente alla psichiatra che le ha prescritto il farmaco. I suoi problemi, come già le avevano risposto altri colleghi, sono multidisciplinari e un trattamento farmacologico antidepressivo non è sufficiente.
La psichiatra le ha prescritto il farmaco per tre mesi; in genere un trattamento antidepressivo va protratto per almeno un anno, ma occorre valutare "in itinere" se è efficace, e quindi dalla collega dovrà tornare, immagino, prima che siano passati tre mesi, al più tardi dopo un paio di settimane per valutare non tanto l'efficacia, che si vede dopo tre-quattro settimane, ma la tollerabilità e gli effetti collaterali che ci possono essere, e poi regolarmente per visite di controllo.
Il concetto fondamentale è comunque che se desidera cambiare qualcosa della sua vita si deve impegnare in modo attivo, per uscire dal circolo vizioso sono infelice-mangio-mi succedono solo cose brutte-mangio e così via.
Per questo occorre mettersi in gioco, e non è facile, chiedere aiuto anche a un dietologo, magari frequentare un gruppo di sostegno, in cui confrontarsi con altre ragazze.Non so se l'ASL della sua zona ha questo servizio, per molte giovani è utile.
Cordiali saluti
avrebbe fatto bene ad esporre i suoi dubbi direttamente alla psichiatra che le ha prescritto il farmaco. I suoi problemi, come già le avevano risposto altri colleghi, sono multidisciplinari e un trattamento farmacologico antidepressivo non è sufficiente.
La psichiatra le ha prescritto il farmaco per tre mesi; in genere un trattamento antidepressivo va protratto per almeno un anno, ma occorre valutare "in itinere" se è efficace, e quindi dalla collega dovrà tornare, immagino, prima che siano passati tre mesi, al più tardi dopo un paio di settimane per valutare non tanto l'efficacia, che si vede dopo tre-quattro settimane, ma la tollerabilità e gli effetti collaterali che ci possono essere, e poi regolarmente per visite di controllo.
Il concetto fondamentale è comunque che se desidera cambiare qualcosa della sua vita si deve impegnare in modo attivo, per uscire dal circolo vizioso sono infelice-mangio-mi succedono solo cose brutte-mangio e così via.
Per questo occorre mettersi in gioco, e non è facile, chiedere aiuto anche a un dietologo, magari frequentare un gruppo di sostegno, in cui confrontarsi con altre ragazze.Non so se l'ASL della sua zona ha questo servizio, per molte giovani è utile.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 19/12/2008.
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