Ansia debilitante
Buongiorno,
soffro di ansia da circa 5 anni. Curata con xanax, tavor, citalopram. L'ansia è circoscritta al lavoro, ma a tratti debilitante. L'ansia è sorta per la prima volta 5 anni fa, in merito di episodi discriminatori. Isolati tali episodi, e in qualche modo fronteggiati, l'ansia non mia ha più abbandonato. Per un periodo c è stata una vera ossessione di denuncia, affiancata ad un ansia lavorativa, ho associato la mia credibilità alla credibilità in ambito lavorativo, proprio per dar valore agli sforzi fatti in momenti ostili. I momenti spiacevoli sono lontani, non più tali da meritare importanza. Ma una parte di me si sente irrisarcita. Il lavoro per me è diventato lo strumento per affermare me stesso, per rendermi credibile e forse l'unico strumento di emancipazione. Da qui a me (nella mia testa) non sono concessi errori, forse perché un errore oggi potrebbe screditare il mio pregresso al quale ho dovuto porre molta resistenza. Oggi sono ansioso e basta, ansioso di sbagliare. A volte tanto ansioso da non dormire la notte su errori non commessi, ma solo possibili. L'ansia è sporadica -circa una volta al mese-, ma per 3/4 giorni è debilitante, ovvero sarei in panico e probabilmente sbaglierei pure se mi venisse chiesto il nome.
Mi chiedo se continuare con una psicoterapia possa funzionare o sarebbe bene scavare cosa hanno toccato e quanto mi hanno ferito gli episodi di 5 anni fa? Episodi ai quali io evidentemente non ho trovato una soluzione.
Grazie per l'attenzion
soffro di ansia da circa 5 anni. Curata con xanax, tavor, citalopram. L'ansia è circoscritta al lavoro, ma a tratti debilitante. L'ansia è sorta per la prima volta 5 anni fa, in merito di episodi discriminatori. Isolati tali episodi, e in qualche modo fronteggiati, l'ansia non mia ha più abbandonato. Per un periodo c è stata una vera ossessione di denuncia, affiancata ad un ansia lavorativa, ho associato la mia credibilità alla credibilità in ambito lavorativo, proprio per dar valore agli sforzi fatti in momenti ostili. I momenti spiacevoli sono lontani, non più tali da meritare importanza. Ma una parte di me si sente irrisarcita. Il lavoro per me è diventato lo strumento per affermare me stesso, per rendermi credibile e forse l'unico strumento di emancipazione. Da qui a me (nella mia testa) non sono concessi errori, forse perché un errore oggi potrebbe screditare il mio pregresso al quale ho dovuto porre molta resistenza. Oggi sono ansioso e basta, ansioso di sbagliare. A volte tanto ansioso da non dormire la notte su errori non commessi, ma solo possibili. L'ansia è sporadica -circa una volta al mese-, ma per 3/4 giorni è debilitante, ovvero sarei in panico e probabilmente sbaglierei pure se mi venisse chiesto il nome.
Mi chiedo se continuare con una psicoterapia possa funzionare o sarebbe bene scavare cosa hanno toccato e quanto mi hanno ferito gli episodi di 5 anni fa? Episodi ai quali io evidentemente non ho trovato una soluzione.
Grazie per l'attenzion
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Quali sono gli attuali dosaggi dei farmaci?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 03/12/2017.
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