Ma mi ha risposto che mi aumenterebbe troppo lansia

Gent.mi dottori,
soffro da un anno e mezzo di ansia generalizzata. All’inizio ho risposto bene al trattamento con 20 mg di paroxetina + 20 gtt di lorazepam (mi sono ripresa nel giro di una settimana, non so se abbia fatto effetto il tavor o già anche la paroxetina), e sono stata bene per 7 mesi. Dopo i sintomi iniziali si sono ripresentati (derealizzazione, ansia, sentimenti di angoscia e tristezza, pensieri pessimisti e catastrofici, paura di impazzire e non riuscire a tornare normale, difficoltà ad addormentarmi, difficoltà di concentrazione). Ho provato a cambiare SSRI ma l’unico incisivo finora provato è la paroxetina, ho chiesto al medico se non fosse il caso di aumentarne il dosaggio (visto che a un certo punto era diventato “insufficiente), ma mi ha risposto che mi aumenterebbe troppo l’ansia. Che fare dunque? Il medico mi dice di continuare l’antidepressivo e di avere pazienza, ma sinceramente dopo mesi (9) non riesco a condurre una vita normale e mi sento sempre più depressa e scoraggiata. È vero che l’antidepressivo svolge una blanda azione ansiolitica e che non è adatto a curare l’ansia generalizzata? Il medico difatti me lo ha prescritto per l’umore, associandolo ad una benzodiazepina, ma sinceramente non vedo benefici, tanto più che sono passata al cipralex che sento anche più leggero rispetto alla paroxetina.
Consigli? Io, da ignorante, avrei aumentato la paroxetina a 30-40 mg, però il mio medico non è d’accordo e vorrei sentire altri pareri.
Vi ringrazio anticipatamente della disponibilità.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Le consiglio di consultare uno psichiatra. Gli inibitori della ricaptazione di serotonina, gli ssri, sono indicati per la terapia dell'ansia cronica e se l'effetto non si vede al dosaggio minimo efficace occorre aumentare la dose; questo nei primi giorni può dare un'attivazione un po' sgradevole, ma poi passa. Però ribadisco l'utilità di farsi seguire da uno psichiatra e di verificare se oltre alla terapia farmacologica possa essere utile anche un percorso psicoterapeutico.

Franca Scapellato

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Utente
Utente
Grazie dottoressa, estremamente gentile e chiara!
In base alla sua esperienza ritiene che con una corretta terapia (farmacologica e non) possa tornare come prima?
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Non sarebbe serio fare una prognosi sulla base di un consulto on line, ma non è molto tempo che soffre di questo disturbo ed è giovane, se si cura con pazienza ne può uscire con dell'esperienza in più (non solo migliorata o guarita, ma più consapevole).
Per quanto riguarda il tornare come prima, le mando il link di un mio articoletto di qualche anno fa:
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/280-la-sindrome-del-paradiso-perduto.html
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Utente
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Ho letto il suo articolo e devo dire che l’ho trovato azzeccato.
Grazie mille dell’aiuto!
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