La mia ragazza soffre
Salve a tutti , mi chiamo Antonio , e scrivo su questo forum in quanto la mia ragazza soffre di depressione maggiore.
Soffre di depressione da circa tre mesi , e da qualche giorno ha avuto anche un consulto da uno specialista.
Il problema è il seguente , lei come quasi tutte le persone depresse , vede tutto nero , non dorme la notte, e si è autoconvinta di non voler stare bene ,cioè lei dice che è lei stessa a provocarsi tutto, non riesce a vedere un futuro felice davanti a lei.
Come dicevo sopra qualche giorno fa ha avuto un consulto da uno specialista che gli ha prescritto il lextan e delle pillole che contengono seratonina (non ricordo bene il nome ) , premesso che la mia ragazza è stata sempre contraria agli psicofarmaci , da quando ha avuto questo consulto , ha alzato una barriera nei confronti di tutte le persone che la stanno aiutando , affermando che lei ha preso la decisione di non farsi aiutare. I farmaci li sta prendendo con regolarità , in quanto la mia ragazza è supervsionata dalla madre , però ogni giorno che passa si convince sempre di più che l’assunzione di questi farmaci la porta a stare male di più .
E afferma sempre che ormai lei ha deciso di non stare bene .
Ha tagliato tutte le comunicazioni anche con me, non volendomi ne sentire e ne vedere.
Eppure sono 7 anni che stiamo insieme , e davvero non capisco come questa malattia cambi le persone.
Vorrei un vostro parere circa la situazione , perché non so proprio come comportarmi , sembra che ogni giorno che passi la situazione peggiora e non migliora.
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo concesso.
Soffre di depressione da circa tre mesi , e da qualche giorno ha avuto anche un consulto da uno specialista.
Il problema è il seguente , lei come quasi tutte le persone depresse , vede tutto nero , non dorme la notte, e si è autoconvinta di non voler stare bene ,cioè lei dice che è lei stessa a provocarsi tutto, non riesce a vedere un futuro felice davanti a lei.
Come dicevo sopra qualche giorno fa ha avuto un consulto da uno specialista che gli ha prescritto il lextan e delle pillole che contengono seratonina (non ricordo bene il nome ) , premesso che la mia ragazza è stata sempre contraria agli psicofarmaci , da quando ha avuto questo consulto , ha alzato una barriera nei confronti di tutte le persone che la stanno aiutando , affermando che lei ha preso la decisione di non farsi aiutare. I farmaci li sta prendendo con regolarità , in quanto la mia ragazza è supervsionata dalla madre , però ogni giorno che passa si convince sempre di più che l’assunzione di questi farmaci la porta a stare male di più .
E afferma sempre che ormai lei ha deciso di non stare bene .
Ha tagliato tutte le comunicazioni anche con me, non volendomi ne sentire e ne vedere.
Eppure sono 7 anni che stiamo insieme , e davvero non capisco come questa malattia cambi le persone.
Vorrei un vostro parere circa la situazione , perché non so proprio come comportarmi , sembra che ogni giorno che passi la situazione peggiora e non migliora.
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo concesso.
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"e davvero non capisco come questa malattia cambi le persone."
Infatti non cambia le persone, così come una polmonite non cambia i polmoni, li influenza almeno finché c'è, sperando ovviamente che poi, una volta guarita, li restituisca come erano in partenza.
I pensieri, i sentimenti e i comportamenti della depressione non hanno un senso condivisibile, hanno un senso come sintomi della depressione, così come la tosse ha senso rispetto alla polmonite. Ragionare sul perché la persona depressa pensi di interrompere un rapporto, o perché pensi di morire, o perché pensi che abbia senso rinunciare a tutto, è come chiedersi perché uno con la polmonite non la smette di tossire.
La cura ci mette un mesetto a funzionare, a patto che si tratti di un antidepressivo (presumo di sì dalla descrizione).
Infatti non cambia le persone, così come una polmonite non cambia i polmoni, li influenza almeno finché c'è, sperando ovviamente che poi, una volta guarita, li restituisca come erano in partenza.
I pensieri, i sentimenti e i comportamenti della depressione non hanno un senso condivisibile, hanno un senso come sintomi della depressione, così come la tosse ha senso rispetto alla polmonite. Ragionare sul perché la persona depressa pensi di interrompere un rapporto, o perché pensi di morire, o perché pensi che abbia senso rinunciare a tutto, è come chiedersi perché uno con la polmonite non la smette di tossire.
La cura ci mette un mesetto a funzionare, a patto che si tratti di un antidepressivo (presumo di sì dalla descrizione).
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 01/11/2017.
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