Problemi di sviluppo personalità ormonali?
Salve,
non so se è la sezione giusta e non so se il titolo esprime il concetto che sto per esporre, ma è un'idea che mi è balenata recentemente.
Mi rendo conto di avere un carattere particolare per essere un uomo (e forse un essere umano), mi spiego: sono sempre preso da dubbi e sono spesso in apprensione, sono piuttosto permaloso e molto negativo. Mi piace stare con le persone, ho amici e amiche, ho avuto rapporti di coppia e ne sto vivendo uno tuttora, che vivo con moltissima apprensione, a ogni piccola modifica del carattere di lei penso che sia la fine e al minimo cambiamento di umore di lei (sia anche per evidente stanchezza o pensieri o stress) mi allarmo, me la prendo, a volte rispondo male.
Sono particolarmente sensibile, una mia amica mi ha detto che per certi aspetti "sono una donna", mi faccio mille pippe mentali... da anni non so cosa fare della mia vita, sono distratto sempre da nuovi interessi e hobby, che mi distraggono dagli obiettivi più concreti (un miglior lavoro, una casa, una famiglia), ho paura di staccarmi da casa anche se vorrei avere un posto tutto mio, a prendermi delle responsabilità... ho mille paure e scarsa autostima. Mi sento ancora un adolescente e non riesco a staccarmi. E non riesco a concentrarmi veramente o a focalizzarmi su qualcosa con tutto me stesso.
Vengo al dunque: potrebbe essere un fattore "fisico" e non psicologico? Uno squilibrio ormonale o un qualcosa che non ha "concluso" il mio ingresso nella pubertà o fatto uscire dall'adolescenza? Ricordo che diversi anni fa ho avuto delle analisi del sangue dove FT4 era leggermente superiore al limite ( di 1.0 o meno), il CPK piuttosto elevato... mi consigliarono una risonanza magnetica con contrasto per cercare un eventuale adenoma ipofisario, per scrupolo (l'eco tiroide era ok), ma non me lo sono mai fatto per paura, principalmente, dell'iniezione (sono agofobico).
Con le donne ho sempre paura di non essere all'altezza, anche sessuale, ho un pene di dimensioni sotto la media e spesso mi chiedo se riesco a soddisfare veramente una donna, anche se ho avuto conferme positive. Non ho molta barba, anche se i peli sul corpo sono normali, piano piano sto perdendo i capelli a causa di calvizie androgenetica.
Con la mia ragazza attuale sto rovinando il rapporto per un carattere troppo "piccoso", rispondendo in modo assurdo e non riuscendo a comportarmi da "uomo" come vorrei.
Nel frattempo sto coltivando amicizie femminili per paura che mi lasci e non rimanere da solo... ma rimangono amicizie.
Insomma, io mi ritengo ancora un bambino per tante cose.
Potrebbe essere una questione "fisica", "ormonale" o simile? E cosa potrei fare per scoprirlo?
Spero di essermi riuscito a spiegare bene...
Grazie mille.
non so se è la sezione giusta e non so se il titolo esprime il concetto che sto per esporre, ma è un'idea che mi è balenata recentemente.
Mi rendo conto di avere un carattere particolare per essere un uomo (e forse un essere umano), mi spiego: sono sempre preso da dubbi e sono spesso in apprensione, sono piuttosto permaloso e molto negativo. Mi piace stare con le persone, ho amici e amiche, ho avuto rapporti di coppia e ne sto vivendo uno tuttora, che vivo con moltissima apprensione, a ogni piccola modifica del carattere di lei penso che sia la fine e al minimo cambiamento di umore di lei (sia anche per evidente stanchezza o pensieri o stress) mi allarmo, me la prendo, a volte rispondo male.
Sono particolarmente sensibile, una mia amica mi ha detto che per certi aspetti "sono una donna", mi faccio mille pippe mentali... da anni non so cosa fare della mia vita, sono distratto sempre da nuovi interessi e hobby, che mi distraggono dagli obiettivi più concreti (un miglior lavoro, una casa, una famiglia), ho paura di staccarmi da casa anche se vorrei avere un posto tutto mio, a prendermi delle responsabilità... ho mille paure e scarsa autostima. Mi sento ancora un adolescente e non riesco a staccarmi. E non riesco a concentrarmi veramente o a focalizzarmi su qualcosa con tutto me stesso.
Vengo al dunque: potrebbe essere un fattore "fisico" e non psicologico? Uno squilibrio ormonale o un qualcosa che non ha "concluso" il mio ingresso nella pubertà o fatto uscire dall'adolescenza? Ricordo che diversi anni fa ho avuto delle analisi del sangue dove FT4 era leggermente superiore al limite ( di 1.0 o meno), il CPK piuttosto elevato... mi consigliarono una risonanza magnetica con contrasto per cercare un eventuale adenoma ipofisario, per scrupolo (l'eco tiroide era ok), ma non me lo sono mai fatto per paura, principalmente, dell'iniezione (sono agofobico).
Con le donne ho sempre paura di non essere all'altezza, anche sessuale, ho un pene di dimensioni sotto la media e spesso mi chiedo se riesco a soddisfare veramente una donna, anche se ho avuto conferme positive. Non ho molta barba, anche se i peli sul corpo sono normali, piano piano sto perdendo i capelli a causa di calvizie androgenetica.
Con la mia ragazza attuale sto rovinando il rapporto per un carattere troppo "piccoso", rispondendo in modo assurdo e non riuscendo a comportarmi da "uomo" come vorrei.
Nel frattempo sto coltivando amicizie femminili per paura che mi lasci e non rimanere da solo... ma rimangono amicizie.
Insomma, io mi ritengo ancora un bambino per tante cose.
Potrebbe essere una questione "fisica", "ormonale" o simile? E cosa potrei fare per scoprirlo?
Spero di essermi riuscito a spiegare bene...
Grazie mille.
[#1]
Sarebbe meglio che cominci a discutere della questione con uno specialista dal vivo ma il problema non sembra avere connotati ormonali.
Probabilmente ha delle difficoltà interpersonali che non ha risolto.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Probabilmente ha delle difficoltà interpersonali che non ha risolto.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Salve,
sono in terapia da una psicologa da giugno, ma non sembra risolvere la cosa.
Forse la mia domanda è solo una "scusa" per non accettare la situazione.
Ma a volte veramente mi chiedo che cos'ho che non va: troppo sensibile, troppo attento a certe cose, mille seghe mentali e sempre tanta confusione in testa, tanto che i miei rapporti di coppia spesso falliscolo per mia inerzia, oppure mi tengo sempre più porte aperte perché non so mai se ho fatto la scelta giusta.
Ho spesso scatti di rabbia sproporzionati (non violenti, intendo solo a parole) alla causa e uso parole di cui poi mi pento subito... perché qualcosa, magari, non va come vorrei. Se la mia lei di turno è un attimo meno disponibile o mi accoglie con meno entusiasmo subito penso che qualcosa non va e mi cruccio... e ne viene fuori un circolo vizioso...
Se non è neanche un problema "fisiologico" non so veramente come comportarmi.
Valutare di cambiare specialista?
sono in terapia da una psicologa da giugno, ma non sembra risolvere la cosa.
Forse la mia domanda è solo una "scusa" per non accettare la situazione.
Ma a volte veramente mi chiedo che cos'ho che non va: troppo sensibile, troppo attento a certe cose, mille seghe mentali e sempre tanta confusione in testa, tanto che i miei rapporti di coppia spesso falliscolo per mia inerzia, oppure mi tengo sempre più porte aperte perché non so mai se ho fatto la scelta giusta.
Ho spesso scatti di rabbia sproporzionati (non violenti, intendo solo a parole) alla causa e uso parole di cui poi mi pento subito... perché qualcosa, magari, non va come vorrei. Se la mia lei di turno è un attimo meno disponibile o mi accoglie con meno entusiasmo subito penso che qualcosa non va e mi cruccio... e ne viene fuori un circolo vizioso...
Se non è neanche un problema "fisiologico" non so veramente come comportarmi.
Valutare di cambiare specialista?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 884 visite dal 25/10/2017.
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