Disturbo di conversione? Problema organico?

Buongiorno a tutti,
vi scrivo per un consiglio. In seguito ad abuso infantile ripetuto nel tempo in ambito familiare (dagli 8 anni circa ai 10), ho sviluppato tratti caratteriali ansiosi e periodi con ansia più o meno spiccata, episodi di crisi di panico, alternata a periodi di tranquillità (anche di anni). Tali problematiche sono state affrontate tramite psicoterapia ma senza particolare successo.
Da un anno: a seguito di un nuovo percorso di psicoterapia per risolvere alcuni problemi legati alla sfera sessuale (risolti grazie alla terapia, che mi ha portato ad avere finalmente una situazione sentimentale stabile e felice) mi è stato consigliato un percorso psicoanalitico per risolvere alcuni grossi nodi emersi durante la psicoterapia. Il percorso di psicanalisi è stato poi interrotto (dopo circa 5 mesi) a causa dell’insorgenza di una sintomatologia molto debilitante:
1)Episodi ricorrenti (circa 3 volte al giorno) di graduale perdità della lucità, associata a forte ansia, confusione mentale, sensazione di svenimento imminente, sudorazione, difficoltà a deglutire (e ingerire sia liquidi che solidi), a parlare, ad alzarmi, a muovermi, derealizzazione, sentire oggetti o persone comuni come “strani”, musiche ricorrenti, sensazione di non tornare alla normalità, visione offuscata, alle volte odori strani e forti. Capita che vengano innescate anche quando sono tranquilla, da forti rumori (es. cinema). Non hanno niente a che vedere con gli attacchi di panico che conoscevo.
Segnalo 2 episodi in particolare: il primo con accesso al pronto soccorso (era la prima volta che mi succedeva), diagnosi di palpitazioni (tachicardia>120), esami successivi Holter e visita cardiologica negativi. Insistivo sul fattore psicologico ma non hanno ritenuto fosse collegato. Io lo collego in quanto non ricordo altri eventi particolari in quel periodo se non la psicoanalisi.
Il secondo con accesso diretto in pronto soccorso psichiatrico (mi trovavo all’estero) per perpetuarsi della crisi di cui sopra per oltre una giornata consecutiva, non ho ricordi delle ultime ore ma riportano difficoltà alla coordinazione, paziente non lucida, diagnosi di disturbo di conversione (situazione rientrata dopo xanax inframuscolare), rimandata al medico curante.
2) Episodi notturni ricorrenti di paralisi notturne, risvegli improvvisi con la sintomatologia spiegata sopra.
La psicoanalisi è stata interrotta per rottura del rapporto di fiducia (insisteva sulla “normalità” della cosa, sconsigliava terapia farmacologica nonostante facessi presente di essere molto preoccupata) per il medico di base non + ansia ma crisi vaso vagali + pressione bassa e che lo psichiatra non serve. Assumo xanax al bisogno (grazie a vecchia prescrizione), prima tutto il giorno, ora cerco di "gestire" queste crisi con enorme dispenso fisico e mentale. Queste crisi mi lasciano sempre più senza forze e stanno compromettendo la mia vita lavorativa e sociale.
Vorrei avere un’opinione su cosa mi stia succedendo e cosa dovrei fare.
Controlli effettuati: cuore OK, tiroide OK, emocromo completo OK.

Grazie mille
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
I sintomi descritti riconducono ad una condizione psichiatrica che va trattata in modo adeguato piuttosto che andare ad utilizzare metodologie di trattamento che negano l'uso di farmaci portando in certi casi ad amplificare la sintomatologia.

Sarebbe utile una valutazione psichiatrica.

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta.
E' quello che vorrei fare. A questo punto farò richiesta del cambio medico di base (che è assolutamente contrario allo psichiatra e non vuole prescrivermi una visita).
Volevo solo chiederle se ritiene il quadro molto grave o se ho buone possibilità di remissione della sintomatologia (capirà che sono un po' spaventata).
Grazie ancora per il supporto
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