Struttura cervello e antidepressivi

Egregi Dottori, so che ai fini della cura che sto facendo per la mia depressione non cambia nulla ci terrei però lo stesso e tanto ad avere una vostro parere/delucidazione in merito perchè fondamentalmente la cosa un pò mi preoccupa.
In radio ho sentito che (non ho capito bene chi fosse) dicevano che gli antidepressivi sono dannosi per il cervello e cose varie; ho allora fatto una piccola ricerca in rete per vedere di cosa si tratta (dato che io assumo questi farmaci da tanto tempo) e alcune ricerche riportano che gli antidepr. migliorano il cervello, altri studi invece dicono che molto spesso non solo non curano la malattia ma danneggiano il cervello, ad esempio: "È sufficiente una piccola dose di antidepressivi per modificare drammaticamente l’architettura funzionale del nostro cervello. È questa l’ardua sentenza dei ricercatori del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences.
Sono state delle semplici scansioni cerebrali a mostrare i cambiamenti, tutt’altro che positivi, nei volontari che hanno assunto una singola dose di farmaci SSRI - inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. I cambiamenti della connettività nervosa si manifesterebbero già entro tre ore dall’assunzione" oppure: "non solo gli antidepressivi non affrontano la causa principale della depressione, ma potrebbero alterare pericolosamente e permanentemente le funzioni stesse del cervello".
IN questo sito però si legge un articolo del dottor Pacini che dice che gli antidepressivi fanno bene sia per la patologia che al cervello stesso.
Si legge inoltre che molti psichiatri e professori per il mondo ha da tempo superato il vecchio modello della serotonina ecc. ecc. ecc.
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 672 38
Nella risposta agli antidepressivi sono implicati molti neurotrasmettitori, non solo la serotonina. Sono a conoscenza di dati su un effetto positivo degli AD sul trofismo dell ' ippocampo nei pazienti depressi. Sugli effetti negativi devo dire che non ne ho mai sentito parlare, soprattutto se si riferisce a effetti permanenti. Notare una alterazione "funzionale" con metodiche raffinate di per se non mi sembra dimostrare molto.

Dr Giovanni Portuesi