Apprendimento e memoria

Buonasera, mi appresto a studiare per un concorso ed essendo una persona ansiosa volevo chiedere quanto la mia ansia possa influire sia sulla preparazione al concorso sia il giorno dell'esame.
Inoltre mi chiedevo se era il caso di assumere degli ansiolitici anche se ho sentito dire che non aiutano la memoria.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Parlare di ansia non significa necessariamente parlare di un disturbo che interferisce con qualcosa o produce risposte negative.
Se deve far accertare questo lo si fa con una visita psichiatrica, ma non so se ha un motivo particolare per farlo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Sono già stato in passato dalla psicologa che mi ha detto che ho un disturbo d' ansia generalizzata ed è in particolare quando devo fare delle cose in pubblico che vado in ansia. Avendo anche dei problemi di insonnia non grave e di colon irritabile tempo fa feci una cura con compendium per tre mesi , cura prescritta dal medico curante.

In linea generale in base a quanto ho avuto modo di leggere mi sembra di aver capito che l'ansia incide in maniera negativa sull'appprendimento.

Altra cosa che volevo chiedere è cosa ne pensa lei dell'andare a fare dei corsi di memoria, possono servire? Ma sopratutto devono esser tenuti obbligatoriamente da psicologi/psichiatri , visto che io ero orientato a farlo con una persona che è stata campione europeo di memoria e che ha studiato con tony buzan l'inventore delle mappe mentali, ma che lui però ha una laurea in ingegneria.

Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Se quella era la situazione, l'obiettivo è la cura della sindrome ansiosa. Una cura di compendium per tre mesi non ha senso, prima di tutto perché dopo il primo mese il farmaco non funziona più, e poi perché avrebbe senso se in tre mesi il problema fosse estinto.
Quindi le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per farsi consigliare trattamenti più mirati, anziché trattare l'oggetto della preoccupazione come se quello fosse il sintomo (ovvero anziché l'ansia la memoria)
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Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
grazie per la delucidazione ma volevo anche un suo parere sull'alro pezzo della mia domanda, ovvero:

Altra cosa che volevo chiedere è cosa ne pensa lei dell'andare a fare dei corsi di memoria, possono servire? Ma sopratutto devono esser tenuti obbligatoriamente da psicologi/psichiatri , visto che io ero orientato a farlo con una persona che è stata campione europeo di memoria e che ha studiato con tony buzan l'inventore delle mappe mentali, ma che lui però ha una laurea in ingegneria.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
La risposta era infatti esattamente su quello. Non l'ha capito perché l'attenzione è già spostata dai sintomi (la preoccupazioen) all'oggetto della sua preoccuapazione, che secondo questa linea di pensiero dovrebbe diventare l'oggetto dell'intervento. Del tipo: ho paura di svenire, e quindi devo prendere qualcosa per la pressione ?
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Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Quindi mi sembra di caprire che dovrei assumere degli antidepressivi....solo che su quest'argomento non ho mai capito dove si trova la verità, nel senso alcuni dicono che sono curativi quindi la problematica non si dovrebbe ripresentare , mentre da altri ho sentito dire che dopo qualche anno dalle fine della cura il problema dovrebbe ripresentarsi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"nel senso alcuni dicono che sono curativi quindi la problematica non si dovrebbe ripresentare , "

Queste due cose sono due concetti diversi. Curativo significa che il disturbo si spegne e resta spento, durante la cura.
Che siano risolutivi, e la cura possa quindi essere sospesa dopo un ciclo, è una questione aperta. Anche perché se si tratta di disturbi con una base strutturale o genetica, per quanto la cura possa ricomporre la situazione e questa possa rimanere stabile anche per anni senza cura, un rischio di ricaduta è previsto comunque.
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Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Nello specifico del mio caso, io sò di accusare ansia e insonnia nelle situazioni in cui bisogna fare delle riunioni di gruppo a lavoro in cui bisogna esporre un qualcosa , situazione che si verifica 4 , 5 max 6 volte al mese per il resto dell'attività lavorativa riesco a gestire la situazione. Tenendo conto di questa situazione è ragionevole pensare che oltre alla cura con antidepressivi che spengono la sintomatologia con probabili ricadute in futuro, si possa pensare anche ad un ansiolitico e/o ipnotico al bisogno?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
In generale l'idea del farmaco al bisogno indica un equilibrio generale non ottimale, ed è quello invece su cui è meglio puntare quando si imposta una terapia.
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Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Ma forse visto che nel mio caso si tratta di disturbi con una base strutturale o genetica, è meglio una psicoterapia ? La psicoterapia dà risultati permanenti rispetto agli antidepressivi? o anche lì si potrebbero avere delle ricadute?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Le cure si dedicano in base all'indicazione, cioè alla possibilità che hanno di funzionare. Non esistono le distinzioni che ipotizzava Lei.