Depersonalizzazione,lutto e farmaci

gentili medici,
sono una ragazza di 22 anni.ho letto la domanda della ragazza che soffre di depersonalizzazione.i miei sintomi sono esattamente gli stessi:mi sento come se non fossi io,come se la mia vita non fosse mia,guardo il mio corpo e mi sembra che non sia mio,ecc.
ho anche la paura continua di impazzire.mi stupisce che la ragazza abbia usato le mie stesse parole per descrivere il suo stato.
ho perso mia madre tre anni fa.sono in psicoterapia da quasi un anno per "mancata elaborazione del lutto".
ho fatto una visita psichiatrica con una dottoressa,che mi ha detto che sono nevrotica-isterica.continuo a sentire questa dottoressa,che,mentre all'inizio non mi ha prescritto farmaci,perchè sosteneva che mi "servissero" per accompagnarmi nel lavoro dell'elaborazione,ora mi ha detto di prendere del lexotan perchè mi vede più ansiosa del solito.
ho fatto anche una visita con un altro psichiatra,che mi ha detto che secondo lui mi "invento" dei motivi per non affrontare la realtà,assumermi le mie responsabilità..

da circa un mese la depersonalizzazione mi abbandona,per momenti,sempre più spesso,inizio a risentirmi "normale",inizio a risentirmi me in maniera normale,senza quel distacco,quel filtro,ma ho paura di tornare alla mia vita,a risentirmi "normale".
contemporaneamente,inizia a farsi avanti la disperazione per la morte di mia madre,che nel corso di questi anni avevo negato.

il problema è che questo mi dà un'ansia terribile,mi stanno tornando una specie di attacchi di panico,che mi vengono quando inizio a risentirmi normale,è come se avessi paura di affrontare la disperazione senza filtro,senza distacco.
ho paura che messa di fronte alla realtà impazzirò per il dolore.
il mio psicologo dice che la mia psiche è "programmata" per sopportare questo dolore,ma a me sembra troppo forte.

quando mi sento senza questo sintomo sento crescere questa disperazione terribile,mi sembra di perdermi.

l'altra sera ho avuto una crisi bruttissima,mi sembrava che mi sarei persa completamente,che non mi sarei più "riconosciuta",che avrei perso contatto con me stessa.
ho chiamato in ospedale e ho parlato con una psichiatra che mi ha detto che chi ha una struttura nevrotica non può diventare psicotico,mi ha detto che la depersonalizzazione è una specie di difesa dal dolore e mi ha suggerito di prendere del lexotan.
ma è proprio questo il problema : ho paura che mi faccia perdere il controllo,io sono ipercontrollata,sto tutto il giorno ad analizzare ogni mio pensiero,penso "se ho pensato questo vuol dire che sono matta",e cose così.
poi ho letto sul foglietto che tra gli effetti collaterali ci sono allucinazioni e psicosi,e io ho proprio questa ossessione,di impazzire,così non l'ho preso.

il mio psicologo continua a dire che non bisogna soffermarsi troppo sui miei sintomi,perchè sono solo una copertura del dolore vero e proprio.

non riesco ad affrontare il dolore per la morte di mia madre,lo sento ancora intollerabile,mi sembra ancora impossibile e troppo ingiusto che sia morta.

forse può esservi utile qualche informazione sul mio passato:
ho iniziato ad avere attacchi di panico la prima volta che mia madre si è operata per un tumore,poi ho avuto,verso i 14 anni,una depressione ansiosa,prendevo lo xanax ma mi faceva l'effetto paradosso,mi agitavo ancora di più.
poi sono stata più o meno bene fino ai 19 anni(con qualche periodo di ansia e attacchi di panico),quando mia madre è morta.
la depersonalizzazione è iniziata pochi mesi prima che morisse,quando la situazione era ormai gravissima,ed è sparita dopo circa un anno.
sono stata bene fino all'anno scorso,almeno non avevo nessun sintomo,niente attacchi di panico,niente ansia,niente depersonalizzazione.

poi ho iniziato a sentirmi sempre inquieta,sempre agitata,come se stessi scappando da qualcosa che stava tornando a galla.

vorrei sapere fino a che punto il lexotan può influire sulla depersonalizzazione(che comunque c'è quasi per tutta la giornata ed è fortissima),e più in generale un parere su questa situazione.
la psichiatra dice che ho paura di stare bene (e in effetti appena mi ci sento mi viene il panico) e di affrontare la mia sofferenza.
cosa ne pensate voi?(ho paura che mi diciate che sono matta..)
grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Gentile utente,
mi prmetto di dissentire in modo pressochè totale con le varie interpretazioni di colleghi e psicologi, i quali mi sembrani ancorati a posizioni culturali superate scientificamente da decenni (ad esempio, la diagnosi di 'nevrotico-isterica' non è più utilizzata nelle moderne classificazioni dal 1980). Inoltre, una terapia continuativa con benzodiazepine, tranquillanti minori alla cui categoria appartengono anche il Lexotan o lo Xanax, è considerata da molti anni 'malpractice': oggi il trattamento di questi problemi è assai più sofisticato.
Come è frequente osservare nella pratica clinica, una condizione di co-presenza di disturbi dell'umore e d'ansia (panico con o senza derealizzazione, disturbo ossessivo-compulsivo) è la regola e non l'eccezione (fino all'80% dei casi). Gli eventi esterni (lutto, separazione, fallimenti etc.) hanno il solo effetto di slatentizzare una predisposizione biologica preesistente (altrimenti, poichè prima o poi tutti affrontiamo nella vita situazioni del genere, tutti dovremmo incorrere in problemi simili a quelli che lei riferisce).
Le consiglio pertanto una nuova valutazione presso uno specialista esperto in diagnosi e terapia farmacologica di questi disturbi, il quale potrà con lei decidere anche quale supporto psicoterapico sia davvero efficace, se necessario. Se può servirle, a Gambolò (PV) può rivolgersi al dr. Claudio Lorenzetti (che trova anche come consulente su questo sito); in alternativa, su Milano il dr. Mario Savino o la dott.ssa Cristina Toni presso il Centro Medico Visconti di Modrone.
Carissimi saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

[#2]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
davvero quanta confusione! Ha ragione il Collega Presta, qui ci sono diverse cose da risistemare, anche perchè mi sembra palese il fatto che tutto questo sistema terapeutico non sta dando effetti particolarmente positivi.
Sempre d'accordo col Collega, inizierei con un consulto psichiatrico per sistemare la farmacoterapia.
Il panico ed i nuclei ossessivi necessitano inoltre di un intervento psicoterapeutico, e personalmente le consiglio una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.
Se desidera mi può scrivere su dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla
[#3]
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
grazie ad entrambi per le risposte.
mi fate preoccupare così,possibile che tre psichiatri e uno psicologo abbiano sbagliato tutto?
anche la ragazza che aveva scritto il messaggio sulla depersonalizzazione diceva che il suo analista la collocava nell'isteria.
io ho provato la psicoterapia cognitivo-comportamentale ma mi sembrava del tutto inutile,mi faceva parlare dei rituali che tutti hanno,per esempio nella doccia o cose così.
cosa vedete di diverso nella mia condizione rispetto a quella descritta dall'altra ragazza,che accusava i miei stessi identici sintomi?

grazie per l'attenzione
[#4]
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
aggiungo che lo xanax l'ho preso a 14 anni per altri motivi,mentre il lexotan mi è stato prescritto dalla dottoressa la scorsa settimana.la dottoressa sostiene che io abbia le risorse per affrontare e risolvere questi problemi da sola,senza l'aiuto dei farmaci,però di fronte alla mia richiesta di farmi prescrivere qualcosa mi ha detto di prendere 15 gocce di lexotan per tre volte al giorno.
grazie
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

sono in accordo con quanto affermato dai colleghi, mi pare di capire pero' che Lei e' gia' seguita sia da uno psicologo che da una psichiatra.
Certamente, la loro diagnosi e valutazione e' differente da quella che puo' ottenere da un sito internet descrivendo i suoi sintomi.
Innanzitutto, le consiglierei di effettuare dei controlli tiroidei.
Purtroppo, le patologie tiroidee sono alla base di alcuni sintomi ansiosi ma spesso sono sottodiagnosticate.
Poi porrei i dubbi che ha sulla sua psichiatra direttamente alla collega, in quanto sento nel suo scritto una certa 'critica'
Dopodiche' valutare bene con lo psicologo e con la psichiatra la sua diagnosi per poter intraprendere il percorso piu' adatto alla sua condizione.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#6]
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
gentile dottore,
la ringrazio per la risposta.
le ho appena scritto un'email.
spero che mi risponda.
grazie
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

non e' arrivato nulla in posta elettronica

Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it
[#8]
Attivo dal 2006 al 2006
Ex utente
la sua email non è
francescosaverioruggiero@medicitalia.it ?
[#9]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Sono spiacente,

ma non sono mai riuscito ad utilizzare quell'indirizzo di posta elettronica, puo' trovare il mio indirizzo su http://www.francescoruggiero.it
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