Cuore, allenamento e paura
Buonasera, sono N. ringrazio in anticipo in caso di eventuali risposte, volevo parlarvi riguardo ad un problema che mi trascino da qualche mese oramai, l'ipocondria. Tre mesi fa circa, nel periodo dell'esame di Stato ho avuto un periodo di forte stress, che ha risvegliato l'ansia che conservavo da due anni, in particolare la paura che possa succedermi qualcosa, in questo periodo particolarmente ho il timore di avere problemi al cuore. Sono un non fumatore, ansioso ma non depresso, senza familiarità con patologie cardiache, sportivo convinto (11 anni karate agonistico con anche importanti risultati a livello nazionale), ma la mia ansia questo periodo mi impedisce l'unica cosa che mi fa stare sempre bene, l'allenamento. Vicende di morte improvvisa mi hanno sempre scosso ma non con particolare interesse fino a poco tempo fa, fino a che ho scoperto quanto fosse ricorrente questo evento. Non ho mai fatto esami particolari, l'ultimo per scrupolo personale è stato un ECG sotto sforzo a luglio con esito negativo poi, analisi del sangue di routine, questo però non è bastato a convincermi. Provo a dare una spiegazione razionale ma non aiuta, provo ad allenarmi seneramente ma mi sento costretto a poggiare la mano sul petto dopo ogni singolo sforzo (provo ad evitarlo per quelli semplici anche se non sempre riesce), e questa costante attenzione mi porta a autoinfliggermi da solo paura, ansia, e credo delle extrasistoli che mi spaventano e non mi fanno dare il massimo e riducono l'allenamento ad essere praticato sempre meno spesso... Poi per uno come me che deve allenarsi tutti i giorni è una tragedia.
Misuro costantemente pressione e battiti anche a riposo, molte volte prima di dormire e solo uno sforzo fisico, ma difficilmente ho sintomi diversi da extrasistoli o capogiri, quasi mai palpitazioni e mancanza di aria ma comunque non riesco a tranquillizzarmi. Tralasciando il fatto che al 99% non ho nulla, posso trovare in uno psichiatra una via di fuga per essere spensierato come prima? Tra poco avrò la seconda seduta con uno specialista che già mi conosce, posso sperare che tutto tornerà alla normalità? E se devo sottopormi a qualche altro esame, mi potreste dire qual'è prima di buttarmi a capofitto nelle sedute psichiatriche?
PS. Assumo 10mg di entact, poche volte Xanax che cerco di evitare anche perché non sono molto attaccato a questi farmaci
Grazie della lettura
Misuro costantemente pressione e battiti anche a riposo, molte volte prima di dormire e solo uno sforzo fisico, ma difficilmente ho sintomi diversi da extrasistoli o capogiri, quasi mai palpitazioni e mancanza di aria ma comunque non riesco a tranquillizzarmi. Tralasciando il fatto che al 99% non ho nulla, posso trovare in uno psichiatra una via di fuga per essere spensierato come prima? Tra poco avrò la seconda seduta con uno specialista che già mi conosce, posso sperare che tutto tornerà alla normalità? E se devo sottopormi a qualche altro esame, mi potreste dire qual'è prima di buttarmi a capofitto nelle sedute psichiatriche?
PS. Assumo 10mg di entact, poche volte Xanax che cerco di evitare anche perché non sono molto attaccato a questi farmaci
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Da un punto di vista somatico un cardiologo può mettere la parola punto alla serie di accertamenti e tranquillizzarla su un piano razionale ( un esame ulteriore potrebbe essere l' ecg holter ) . Parallelamente potrebbe indagare dal punto di vista psicologico sul significato personale che possono avere i suoi sintomi per lei. Afferma di avere fatto un esame di stato recentemente. Che esame è stato ? ( non ne conosco che vengano fatti a 19 anni ). Dice anche di ritenere le morti improvvise frequenti. Non mi sembra una percezione comune.
Spesso un percorso di approfondimento sia organico che psicologico eseguito in questo senso è utile per rassicurare il paziente.
Spesso un percorso di approfondimento sia organico che psicologico eseguito in questo senso è utile per rassicurare il paziente.
Dr Giovanni Portuesi
[#2]
Ex utente
Dottore la ringrazio per la risposta fulminea e per l'attenzione, fin'ora ho evitato ulteriori esami perché potevano farmi pensare che non siano sufficienti o che poi avrei avuto la tentazione di ripeterli non molto tempo dopo, anche perché ho mia madre che è abbastanza ansiosa come me e non voglio che si preoccupi a causa mia, quindi cerco di agire di nascosto o parlare un po' di più con mio padre che al contrario è distaccato (in senso positivo). Quindi ritiene che sarebbe opportuno un ultimo esame?
Ho avuto l'esame di stato per il diploma, tutto normale, mai avuto problemi a scuola, ma la stanchezza mentale di quel periodo era enorme... Ciò mi spaventa un pochino anche per l'università che di esami ne ha un bel po' e mi ci vorrebbero una ventina di menti per lo stress ahahah.
In effetti le morti improvvise non sono così tante, ma vagando e cercando notizie molte testate di informazione tendono a sottolineare il contrario alimentando la mia ansia( anche se ormai l'unico sito che consulto per arginare questo comportamento è questo appunto, ma non dimentico quello che ho letto e tendo a ricordarlo nelle situazioni meno opportune, poi se mettiamo che molte di queste morti non hanno ancora una spiegazione ciò praticamente mi scoraggia).
Ho avuto l'esame di stato per il diploma, tutto normale, mai avuto problemi a scuola, ma la stanchezza mentale di quel periodo era enorme... Ciò mi spaventa un pochino anche per l'università che di esami ne ha un bel po' e mi ci vorrebbero una ventina di menti per lo stress ahahah.
In effetti le morti improvvise non sono così tante, ma vagando e cercando notizie molte testate di informazione tendono a sottolineare il contrario alimentando la mia ansia( anche se ormai l'unico sito che consulto per arginare questo comportamento è questo appunto, ma non dimentico quello che ho letto e tendo a ricordarlo nelle situazioni meno opportune, poi se mettiamo che molte di queste morti non hanno ancora una spiegazione ciò praticamente mi scoraggia).
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 18/09/2017.
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