Psicofarmaci e ritenzione urinaria

Salve, dall'età di 19 anni soffro di una prostato-vesciculite cronica curata con due anni di ritardo perchè non riconosciuta dal mio ex medico di famiglia. Il problema è che quei due anni di disturbi minzionali mi hanno provocato problemi di natura psicologica con conseguente sindrome ossessivo-compulsiva, ansia ed attacchi di panico.... secondo i medici l'ansia e le fissazioni mi portano a contrarre lo sfintere uretrale esterno con conseguente difficoltà ad urinare, arrivando quasi al blocco nei momenti di crisi. Sono stato in cura prima da uno psichiatra che mi ha risolto i disturbi con il seropram (assunto per 4 anni). Una volta dismesso il farmaco sono stato bene tre anni. Al sopraggiungere di una nuova crisi sono tornato in cura, stavolta col cipralex, associato all'inizio con il rivotril. Sono arrivato fino a 15 mg di cipralex e i sintomi sono spariti e quindi l'ho scalato pian piano. Adesso sono quasi 2 anni che lo prendo a 4mg. Purtroppo sono due settimane che i disturbi sono tornati e adesso ho scoperto, cosa che non sapevo, che questi farmaci possono dare ritenzione urinaria, aggravando così le mie angoscie.
Arrivo alle domande:

1-Può un ssri che non mi ha bloccato all'inizio, ne l'ha fatto al massimo dosaggio, dare ritenzione acuta a questo basso dosaggio dopo anni di
assunzione, contando pure che avevo preso un farmaco molto simile in precedenza e senza disturbi?

2-la riduzione della capacità contrattile della vescica provocata dai psicofarmaci scompare col tempo dopo che è stato tolto il farmaco, anche se usato per anni?

3-Il medico di base mi ha prescritto una compressa di xanax da 50 mg x 10 giorni per calmare l'ansia e rilasciare la muscolatura pelvica. Può
anch'esso dare ritenzione urinaria? Anche a questo basso dosaggio?

Ringrazio tantissimo chi eventualmente risponderà alle mie domande
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Mi pare fuori strada. Anziché pensare, se mai, ad adeguare la terapia alla ripresa dello stato ansioso, fa ragionamenti non logici su un farmaco che in due varianti, già in due episodi, le ha risolto la situazione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Prima di tutto Dottor Pacini la ringrazio per la sua risposta.
Ho solo paura che il farmaco dopo tutti questi anni abbia cominciato a darmi degli effetti collaterali sulla vescica. E quindi avrei voluto sapere se è possibile questo, anche se il dosaggio è minore rispetto a quello assunto per tanto tempo.
Cordiali saluti
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Che abbia questa paura è chiaro, il punto è che questa questione evidentemente anche il medico la conosce e ci ha ragionato.
Se si comincia a discutere una paura, questa rischia di essere dal cervello gestita come se fosse un problema sempre più condizionante.
[#4]
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Dottore per favore mi può rispondere solo a questa domanda. Tra i sintomi, anche quando stavo bene, c'era una leggera riduzione del flusso minzionale. L'urologo da colpa al cipralex. Volevo sapere solo questo: una volta dismesso il farmaco anche se assunto per anni, se è veramente questo a dare il problema, l'effetto scompare oppure può perdurare? L'urologo mi ha risposto che dipende da caso a caso e la cosa mi ha spiazzato: pensavo che gli effetti anticolinergici del farmaco non potessero essere vita natural durante. Volevo solo saperlo da lei che è specialista. Grazie
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Il farmaco non ha effetti anticolinergici.
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