Terapia farmacologica della bulimia nervosa.
Siamo due genitori(entrambi farmacisti)seriamente interessati a conoscere le ultime acquisizioni in tema di risultati terapeutici ottenuti nel caso della bulimia con l'uso costante e ciclico della FLUOXETINA, dosata a 60 mg pro die come da protocolli. Nostra figlia continua la psicoterapia, ma non si è mai voluta sottoporre al farmaco. Nelle varie casistiche, si è dimostrato utile? La risposta terapeutica si è verificata presto? E' vero che occorrono 9 o 12 mesi costanti per avere benefici che persistano? Gli effetti collaterali sono inferiori ai risultati di risposta farmacologica? La specialista era restia inizialmente, ma ora è nostra figlia che lo richiede. Potreste aiutarci? Grazie dell'attenzione e a presto.
Fam. Marion TRIESTE.
Fam. Marion TRIESTE.
[#1]
Gentile utente,
le riporto l'abstract di una recente metanalisi di trials clinici che hanno studiato l'uso di ssri nella bulimia nervosa.
Int J Eat Disord. 2007 May;40(4):321-36. Bulimia nervosa treatment: a systematic review of randomized controlled trials.
Shapiro JR, Berkman ND, Brownley KA, Sedway JA, Lohr KN, Bulik CM.
Department of Psychiatry, University of North Carolina at Chapel Hill, North Carolina 27599-7160, USA.
OBJECTIVE: The RTI International-University of North Carolina at Chapel Hill Evidence-based Practice Center systematically reviewed evidence on efficacy of treatment for bulimia nervosa (BN), harms associated with treatments, factors associated with treatment efficacy, and differential outcome by sociodemographic characteristics. METHOD: We searched six major databases published from 1980 to September 2005 in all languages against a priori inclusion/exclusion criteria; we focused on eating, psychiatric or psychological, and biomarker outcomes. RESULTS: Forty-seven studies of medication only, behavioral interventions only, and medication plus behavioral interventions for adults or adolescents met our inclusion criteria. Fluoxetine (60 mg/day) decreases the core symptoms of binge eating and purging and associated psychological features in the short term. Cognitive behavioral therapy reduces core behavioral and psychological features in the short and long term. CONCLUSION: Evidence for medication or behavioral treatment for BN is strong, for self-help is weak; for harms related to medication is strong but either weak or nonexistent for other interventions; and evidence for differential outcome by sociodemographic factors is nonexistent. Attention to sample size, standardization of outcome measures, attrition, and reporting of abstinence from target behaviors are required. Longer follow-up intervals, innovative treatments, and attention to sociodemographic factors would enhance the literature.
le riporto l'abstract di una recente metanalisi di trials clinici che hanno studiato l'uso di ssri nella bulimia nervosa.
Int J Eat Disord. 2007 May;40(4):321-36. Bulimia nervosa treatment: a systematic review of randomized controlled trials.
Shapiro JR, Berkman ND, Brownley KA, Sedway JA, Lohr KN, Bulik CM.
Department of Psychiatry, University of North Carolina at Chapel Hill, North Carolina 27599-7160, USA.
OBJECTIVE: The RTI International-University of North Carolina at Chapel Hill Evidence-based Practice Center systematically reviewed evidence on efficacy of treatment for bulimia nervosa (BN), harms associated with treatments, factors associated with treatment efficacy, and differential outcome by sociodemographic characteristics. METHOD: We searched six major databases published from 1980 to September 2005 in all languages against a priori inclusion/exclusion criteria; we focused on eating, psychiatric or psychological, and biomarker outcomes. RESULTS: Forty-seven studies of medication only, behavioral interventions only, and medication plus behavioral interventions for adults or adolescents met our inclusion criteria. Fluoxetine (60 mg/day) decreases the core symptoms of binge eating and purging and associated psychological features in the short term. Cognitive behavioral therapy reduces core behavioral and psychological features in the short and long term. CONCLUSION: Evidence for medication or behavioral treatment for BN is strong, for self-help is weak; for harms related to medication is strong but either weak or nonexistent for other interventions; and evidence for differential outcome by sociodemographic factors is nonexistent. Attention to sample size, standardization of outcome measures, attrition, and reporting of abstinence from target behaviors are required. Longer follow-up intervals, innovative treatments, and attention to sociodemographic factors would enhance the literature.
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Utente
La ringraziamo per la sollecita risposta e le sottoponiamo il nostro difficile caso. Purtroppo da 3 anni , come genitori, stiamo assistendo impotenti a un grave caso di bulimia...nostra figlia ormai ventenne e iscritta al primo anno di biologia, dopo due anni di anoressia e un conseguente anno e mezzo di amenorrea, ha recuperato peso (da 36 kg. per 1, 58 a 48 kg )...per fortuna noi genitori ,entrambi farmacisti, l'abbiamo fatto seguire da una dr.ssa nutrizionista psichiatra che con psicoterapia, visite e incontri ripetuti (consigli, diario alimentare, etc) ha cercato di fare il possibile...salvo però il ricadere da circa 1 anno nella bulimia. Purtroppo, niente da fare...le abbuffate sono seguite da forte senso di colpa, depressione con sbalzi d'umore, aggressività nei confronti dei familiari, crisi di pianto e vomito procurato dopo ogni pasto da mesi e mesi. Con l'inizio del nuovo anno accademico, le abbiamo dato modo di coabitare in un altro nostro appartamento insieme a ragazze universitarie..desiderava tanto l'autonomia conduzionale, da sempre sospirata. Ma, pur essendo contenta di queste novità e stando a contatto con ragazze coetanee, continua ad avere gli stessi problemi...tra l'atro una delle coinquiline è a sua volta bulimica, pare che siamo di fronte al dilagare di un vero male sociale, sempre più diffuso. Consapevoli dei rischio a cui va incontro a lungo raggio per il sistema nevoso, già cosi tanto minato, il tubo digerente , organi e apparati vari e tristissimi per non riuscirla ad aiutare sufficientemente, chiediamo se non sia piossibile l'uso di qualche antidepressivo (fluoxetina,es.) che si sono rivelati utili in alcuni casi...non sempre prescritti per questi problemi dalla classe degli specialisti nel campo. Certi di una Sua cortese risposta, tenendo conto dei rischi e benefici indotti da tali molecole, anticipatamente ringraziamo.
fam. M.. Trieste.
fam. M.. Trieste.
[#3]
Gentile utente,
avevo già letto i suoi consulti e già risposto in merito, e per questo ho riportato un autorevole lavoro che analizza 47 studi internazionali sul trattamento della bulimia nervosa, giungendo alla conclusion (molto sinteticamente) che la terapia farmacologica e comportamentale sembrerebbe fortemente raccomandabile. Collaboro da oltre 10 anni con il Centro per la diagnosi e cura dei DCA dell'Università di Napoli SUN, e posso dirle che nella mia esperienza clinica la gestione della bulimia nervosa si giova molto spesso della terapia farmacologica basata su antidepressivi ssri (in particolare, ma non solo, la fluoxetina). non è vero che gli esperti del settore sono restii a prescrivere tali terapie. si tratta di una prassi consolidata e il fatto di non prescriverle mi fa pensare a pregiudizi generali nei confronti dei trattamenti farmacologici. come ho già detto in un altro consulto, la terapia farmacologica, insieme alla psicoterapia (maggiormente accreditati i modelli cognitivo-comportamentale e interpersonale) e alla terapia nutrizionale (nonchè all'apporto di consulenti internisti e cardiologi), può dare ottimi risultati in termini di riduzione della frequenza e intensità degli episodi di abbuffata/vomito e di riavvicinamento a un corretto regime alimentare, nonchè di analisi, verifica ed eventuale modifica di quegli aspetti più spiccatamente psicologici che hanno favorito l'insorgenza e il mantenimento del disturbo.
Vi faccio il mio in bocca al lupo per vostra figlia.
Cordiali saluti
avevo già letto i suoi consulti e già risposto in merito, e per questo ho riportato un autorevole lavoro che analizza 47 studi internazionali sul trattamento della bulimia nervosa, giungendo alla conclusion (molto sinteticamente) che la terapia farmacologica e comportamentale sembrerebbe fortemente raccomandabile. Collaboro da oltre 10 anni con il Centro per la diagnosi e cura dei DCA dell'Università di Napoli SUN, e posso dirle che nella mia esperienza clinica la gestione della bulimia nervosa si giova molto spesso della terapia farmacologica basata su antidepressivi ssri (in particolare, ma non solo, la fluoxetina). non è vero che gli esperti del settore sono restii a prescrivere tali terapie. si tratta di una prassi consolidata e il fatto di non prescriverle mi fa pensare a pregiudizi generali nei confronti dei trattamenti farmacologici. come ho già detto in un altro consulto, la terapia farmacologica, insieme alla psicoterapia (maggiormente accreditati i modelli cognitivo-comportamentale e interpersonale) e alla terapia nutrizionale (nonchè all'apporto di consulenti internisti e cardiologi), può dare ottimi risultati in termini di riduzione della frequenza e intensità degli episodi di abbuffata/vomito e di riavvicinamento a un corretto regime alimentare, nonchè di analisi, verifica ed eventuale modifica di quegli aspetti più spiccatamente psicologici che hanno favorito l'insorgenza e il mantenimento del disturbo.
Vi faccio il mio in bocca al lupo per vostra figlia.
Cordiali saluti
[#4]
Gentile famiglia,
Vedo dalla storia che c'è un problema di iperalimentazione con aumento di peso. Negli ultimi anni accanto alla nota bulimia nervosa, che non sempre si accompagna ad aumento di peso, è stata descritta ufficialmente anche la sindrome da crisi bulimiche, che è diciamo una forma di iperalimentazione associata a sovrappeso e talora obesità, in cui non ci sono o non sono efficaci le condotte di eliminazione/neutralizzazione (BED)
Venendo alle terapie, mi sembra strano e discutibile che non sia stata proposta o valutata la terapia con fluoxetina, visto che è una delle poche proponibili nella bulimia nervosa, e che abbinata alla psicoterapia funziona meglio delle singole cose separatamente. Esistono anche nuovi farmaci con prime evidenze positive, come il topiramato che però rimangono sempre ufficialmente off-label. In ogni caso, risolvere le abbuffate e ridurre il peso sono due obiettivi diversi, spesso c'è confusione tra eliminare la voracità e far calare di peso la persona, che invece richiede purtroppo uno sforzo se è un risultato che si vuole ottenere subito.
Vedo dalla storia che c'è un problema di iperalimentazione con aumento di peso. Negli ultimi anni accanto alla nota bulimia nervosa, che non sempre si accompagna ad aumento di peso, è stata descritta ufficialmente anche la sindrome da crisi bulimiche, che è diciamo una forma di iperalimentazione associata a sovrappeso e talora obesità, in cui non ci sono o non sono efficaci le condotte di eliminazione/neutralizzazione (BED)
Venendo alle terapie, mi sembra strano e discutibile che non sia stata proposta o valutata la terapia con fluoxetina, visto che è una delle poche proponibili nella bulimia nervosa, e che abbinata alla psicoterapia funziona meglio delle singole cose separatamente. Esistono anche nuovi farmaci con prime evidenze positive, come il topiramato che però rimangono sempre ufficialmente off-label. In ogni caso, risolvere le abbuffate e ridurre il peso sono due obiettivi diversi, spesso c'è confusione tra eliminare la voracità e far calare di peso la persona, che invece richiede purtroppo uno sforzo se è un risultato che si vuole ottenere subito.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#5]
Gentili utenti,
ritengo opportuno fare presente che nonostante siate del settore, cioe' farmacisti, non e' possibile che acquisiate informazioni sui trattamenti senza relazionarvi in prima persona con il curante di vostra figlia.
Affermo cio' in quanto in breve tempo si sono susseguite due richieste di consulto dello stesso genere da parte vostra.
Penso sia immaginabile, eventualmente, anche cambiare curante qualora non vi soddisfino le risposte terapeutiche attuate sino ad ora, in accordo con vostra figlia che attualmente e' la diretta interessata dal problema.
ritengo opportuno fare presente che nonostante siate del settore, cioe' farmacisti, non e' possibile che acquisiate informazioni sui trattamenti senza relazionarvi in prima persona con il curante di vostra figlia.
Affermo cio' in quanto in breve tempo si sono susseguite due richieste di consulto dello stesso genere da parte vostra.
Penso sia immaginabile, eventualmente, anche cambiare curante qualora non vi soddisfino le risposte terapeutiche attuate sino ad ora, in accordo con vostra figlia che attualmente e' la diretta interessata dal problema.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.7k visite dal 09/12/2008.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.