Peggioramento continuo della mia vita
Gentili dottori
Sono un ragazzo di 24 anni, iscritto all'università, con un solo esame rimasto e che tra qualche mese si laurea.Partiamo dall'ambiente familiare in cui ho vissuto, che non è mai stato positivo per la mia crescita (ed è confermato anche da molte persone che conoscono la mia famiglia). Il rapporto malandato tra mio padre e mia madre, i continui litigi, gli abusi psicologici e fisici subiti fin dalla tenera età, le percosse senza ragione ricevute, l'ansia, le paure e i freni che mi hanno trasmesso mi hanno impedito di vivere la mia vita e i rapporti interpersonali con normalità.Ho avuto 4 ragazze ma storie giovanili non durate mai più di 5 mesi. Ho avuto anche tutta una serie di conoscenze, ed "amicizie" , la maggior parte delle quali sono state altre esperienze negative e che mi hanno ulteriormente frenato su tante cose. Anche le mie attuali amicizie, almeno la maggior parte sono diventati rapporti a senso unico, dove do e non ricevo, dove ho a che fare con persone infantili nei comportamenti nonostante l'età. Non sono riuscito a crearmi una buona rete sociale nella vita, e soprattutto a trovare uno o più ambienti adatti a me. Negli ultimi due anni, dopo l'ultima relazione e scottature varie avute con le persone, ho rivolto tutte le mie energie verso lo studio, pressato principalmente dai miei genitori (che sono insegnanti) . A causa loro, non ho potuto vedere la luce del sole, sempre in casa, e potevo solo frequentare quelle persone per me insoddisfacenti e negative. Di contatti femminili quasi zero, perché secondo loro mi avrebbero distratto dai "doveri", quindi solo qualche rapporto sessuale sporadico e fatto di soppiatto. Quest'anno siamo andati in vacanza ad Agosto al solito posto, dove speravo di rimorchiare o di riuscire ad avere almeno un contatto con qualcuna, ma pur avendo avuto delle opportunità ad un palmo dal naso non ci sono riuscito. Dopo due anni relegato in casa è come se avessi perso la capacità di stare a contatto con le donne. Ora ho un forte rimorso che mi attanaglia ogni giorno e continue nevrosi per non aver conosciuto due ragazzine, vicine di ombrellone che erano a portata di mano. Sono state prove messe davanti a me che non ho saputo superare. Se fossi riuscito anche solo ad avere un contatto verbale ora non sarei tornato così afflitto dalla vacanza. Ho il desiderio di fare piazza pulita delle mie "amicizie" negative, e cercare di slegarmi dalla mia famiglia, trovando anche un lavoro umile per mantenermi, ma la situazione ovviamente non è facile. Ho il desiderio di scendere per strada e approcciare ragazze, e fare cose fuori dal normale. Non voglio più essere una persona composta, voglio uscire fuori dagli schemi e dai formalismi, non voglio più compiacere gli altri. Ai miei genitori non è mai interessato come stessi psicologicamente, per loro è sempre importato solo lo studio, facendomi sempre sentire in colpa e in debito nei loro confronti e non vedono di buon occhio un mio distacco.
Sono un ragazzo di 24 anni, iscritto all'università, con un solo esame rimasto e che tra qualche mese si laurea.Partiamo dall'ambiente familiare in cui ho vissuto, che non è mai stato positivo per la mia crescita (ed è confermato anche da molte persone che conoscono la mia famiglia). Il rapporto malandato tra mio padre e mia madre, i continui litigi, gli abusi psicologici e fisici subiti fin dalla tenera età, le percosse senza ragione ricevute, l'ansia, le paure e i freni che mi hanno trasmesso mi hanno impedito di vivere la mia vita e i rapporti interpersonali con normalità.Ho avuto 4 ragazze ma storie giovanili non durate mai più di 5 mesi. Ho avuto anche tutta una serie di conoscenze, ed "amicizie" , la maggior parte delle quali sono state altre esperienze negative e che mi hanno ulteriormente frenato su tante cose. Anche le mie attuali amicizie, almeno la maggior parte sono diventati rapporti a senso unico, dove do e non ricevo, dove ho a che fare con persone infantili nei comportamenti nonostante l'età. Non sono riuscito a crearmi una buona rete sociale nella vita, e soprattutto a trovare uno o più ambienti adatti a me. Negli ultimi due anni, dopo l'ultima relazione e scottature varie avute con le persone, ho rivolto tutte le mie energie verso lo studio, pressato principalmente dai miei genitori (che sono insegnanti) . A causa loro, non ho potuto vedere la luce del sole, sempre in casa, e potevo solo frequentare quelle persone per me insoddisfacenti e negative. Di contatti femminili quasi zero, perché secondo loro mi avrebbero distratto dai "doveri", quindi solo qualche rapporto sessuale sporadico e fatto di soppiatto. Quest'anno siamo andati in vacanza ad Agosto al solito posto, dove speravo di rimorchiare o di riuscire ad avere almeno un contatto con qualcuna, ma pur avendo avuto delle opportunità ad un palmo dal naso non ci sono riuscito. Dopo due anni relegato in casa è come se avessi perso la capacità di stare a contatto con le donne. Ora ho un forte rimorso che mi attanaglia ogni giorno e continue nevrosi per non aver conosciuto due ragazzine, vicine di ombrellone che erano a portata di mano. Sono state prove messe davanti a me che non ho saputo superare. Se fossi riuscito anche solo ad avere un contatto verbale ora non sarei tornato così afflitto dalla vacanza. Ho il desiderio di fare piazza pulita delle mie "amicizie" negative, e cercare di slegarmi dalla mia famiglia, trovando anche un lavoro umile per mantenermi, ma la situazione ovviamente non è facile. Ho il desiderio di scendere per strada e approcciare ragazze, e fare cose fuori dal normale. Non voglio più essere una persona composta, voglio uscire fuori dagli schemi e dai formalismi, non voglio più compiacere gli altri. Ai miei genitori non è mai interessato come stessi psicologicamente, per loro è sempre importato solo lo studio, facendomi sempre sentire in colpa e in debito nei loro confronti e non vedono di buon occhio un mio distacco.
[#1]
Senza continuare un racconto lunghissimo ha una domanda da porre? Qualche sintomo? O altro?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ex utente
Dr. Ruggiero
Sì sono afflitto da continue nevrosi già da molto tempo, che sembrano accentuarsi, ho anche voglia di fare cose anormali quando esco di casa e sconvolgere le persone.
Leggendo e approfondendo per mia cultura personale i disturbi di personalità, mi ritrovo molto se non completamente in quelli del Cluster B, in particolare quelli denominati come disturbo antisociale e disturbo borderline. E qualche domanda me la pongo a riguardo. Le manifestazioni che ho sono troppo varie per poterle descrivere una per una. Ma il racconto serve a far capire la base scatenante.
Sì sono afflitto da continue nevrosi già da molto tempo, che sembrano accentuarsi, ho anche voglia di fare cose anormali quando esco di casa e sconvolgere le persone.
Leggendo e approfondendo per mia cultura personale i disturbi di personalità, mi ritrovo molto se non completamente in quelli del Cluster B, in particolare quelli denominati come disturbo antisociale e disturbo borderline. E qualche domanda me la pongo a riguardo. Le manifestazioni che ho sono troppo varie per poterle descrivere una per una. Ma il racconto serve a far capire la base scatenante.
[#3]
Il racconto scritto non serve a far capire un bel niente, come anche la ricerca di diagnosi da parte sua senza che ci sia un riscontro pratico con una visita diretta.
Non può credere che una descrizione possa inquadrare un qualsiasi stato patologico con racconti che appartengono ad altri tempi.
Si parte inizialmente dai sintomi di cui soffre per cercare di trovare una soluzione clinica alla situazione e non viceversa.
Non può credere che una descrizione possa inquadrare un qualsiasi stato patologico con racconti che appartengono ad altri tempi.
Si parte inizialmente dai sintomi di cui soffre per cercare di trovare una soluzione clinica alla situazione e non viceversa.
[#4]
Ex utente
I racconti non appartengono "ad altri tempi", perché sono recenti alcune cose che ho riportato, e si tratta di una linea continua di avvenimenti e situazioni che anche un somaro come me riesce a cogliere.
Forse avrò sbagliato la sezione in cui inserirlo, forse non vi è la competenza adatta, ma non credo si possa liquidare così un consulto.
Forse avrò sbagliato la sezione in cui inserirlo, forse non vi è la competenza adatta, ma non credo si possa liquidare così un consulto.
[#5]
Questo lo pensa lei che si auto definisce un somaro.
La professione di alcune categorie non può essere relegata alla pari di quella del cartomante o della "posta del cuore" delle riviste che trova in edicola.
Lei pensa di avere un malessere di qualche genere? Faccia una visita psichiatrica, lo psichiatra valuterà se ci sono elementi che portano ad una diagnosi senza che ci sia lei ad autodiagnosticarsi cose come può fare chiunque con una banale ricerca su google.
La professione di alcune categorie non può essere relegata alla pari di quella del cartomante o della "posta del cuore" delle riviste che trova in edicola.
Lei pensa di avere un malessere di qualche genere? Faccia una visita psichiatrica, lo psichiatra valuterà se ci sono elementi che portano ad una diagnosi senza che ci sia lei ad autodiagnosticarsi cose come può fare chiunque con una banale ricerca su google.
[#6]
Ex utente
Non ho preteso di potermi diagnosticare da solo un malessere, né ho preteso che fossero quelli da me citati, che ho riportato solo in termini di curiosità. Ma che ci siano dei disagi reali con tanto di manifestazioni serie, lo posso constatare da solo senza cercare su google o altro. Poi come dice lei può essere solo un professionista del settore a poter dare una diagnosi.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.2k visite dal 01/09/2017.
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