Difficoltà a cercare lavoro, paure, ossessioni
Salve,
ho chiesto altri consulti, spero che questo non mi verrà rifiutato, com'è accaduto con l'ultimo.
Ho smesso di fumare cannabis da quasi due mesi, e se per alcuni aspetti sto meglio, per altri mi sento uguale a prima, se non peggio. Non lavoro da otto mesi, e ho paura di fare domande di lavoro, di presentarmi ai colloqui, di parlare con le persone. Non riesco a focalizzare, a concentrarmi sul da farsi, è come se fossi allo stesso tempo troppo "eccitato" e troppo depresso, troppo stanco. Passo moltissimo tempo a pensare invece di agire, non so se questo corrisponde a un meccanismo ossessivo, ma è come se fossi obbligato a passare in rassegna ogni cosa ogni giorno. Penso che gli altri (gli eventuali datori di lavoro, i responsabili, i colleghi) si accorgerebbero della mia diversità, della mia stranezza, intuirebbero un passato non limpido e lineare, non normale. C'è qualcosa che potrei fare da solo, qualche esercizio di concentrazione, qualche tecnica cognitiva, per allentare questa morsa e smuovermi da questa situazione? Se gli specialisti ritengono, spostino questa richiesta in psicologia magari. Ho addirittura pensato di fare uso di codeina per affrontare gli eventuali colloqui, ma ho sperimentato che l'effetto sedativo è troppo forte. Pregherei chi si occuperà di accettare il consulto di considerare che per me in questo momento la questione occupazionale è prioritaria e urgente, e se si dovesse ritenere la mia richiesta al di fuori della competenza medica di girarla allora alla sezione psicologia, dove magari potrei ricevere qualche consiglio o indicazione. Al momento non riesco, per i motivi sopra esposti e per difficoltà economiche, ad andare personalmente da un medico o uno psicologo. Non so a chi altro rivolgermi per un consiglio o un riscontro. Grazie.
ho chiesto altri consulti, spero che questo non mi verrà rifiutato, com'è accaduto con l'ultimo.
Ho smesso di fumare cannabis da quasi due mesi, e se per alcuni aspetti sto meglio, per altri mi sento uguale a prima, se non peggio. Non lavoro da otto mesi, e ho paura di fare domande di lavoro, di presentarmi ai colloqui, di parlare con le persone. Non riesco a focalizzare, a concentrarmi sul da farsi, è come se fossi allo stesso tempo troppo "eccitato" e troppo depresso, troppo stanco. Passo moltissimo tempo a pensare invece di agire, non so se questo corrisponde a un meccanismo ossessivo, ma è come se fossi obbligato a passare in rassegna ogni cosa ogni giorno. Penso che gli altri (gli eventuali datori di lavoro, i responsabili, i colleghi) si accorgerebbero della mia diversità, della mia stranezza, intuirebbero un passato non limpido e lineare, non normale. C'è qualcosa che potrei fare da solo, qualche esercizio di concentrazione, qualche tecnica cognitiva, per allentare questa morsa e smuovermi da questa situazione? Se gli specialisti ritengono, spostino questa richiesta in psicologia magari. Ho addirittura pensato di fare uso di codeina per affrontare gli eventuali colloqui, ma ho sperimentato che l'effetto sedativo è troppo forte. Pregherei chi si occuperà di accettare il consulto di considerare che per me in questo momento la questione occupazionale è prioritaria e urgente, e se si dovesse ritenere la mia richiesta al di fuori della competenza medica di girarla allora alla sezione psicologia, dove magari potrei ricevere qualche consiglio o indicazione. Al momento non riesco, per i motivi sopra esposti e per difficoltà economiche, ad andare personalmente da un medico o uno psicologo. Non so a chi altro rivolgermi per un consiglio o un riscontro. Grazie.
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La sua domanda non è chiara.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Ex utente
Eppure esistono manuali di autoterapia. Non capisco perché qui non mi si possa aiutare a capirci qualcosa, darmi qualche riscontro puntuale rispetto a quello che dico, non capisco questa opacità nelle risposte. Così mi lasciate nel dubbio di non essere capito, o di non essere creduto, o di essere grave. Ad altri utenti si è risposto lungamente e nel merito di ciò che i richiedenti dicono e domandano. Ripeto, una persona così rimane senza vere risposte.
[#6]
Ex utente
Dottor Ruggiero, mi scusi, ma quando dice "deve primariamente curarsi SE ha dei disturbi", quel "se" è solo un modo di dire o Lei ha dei dubbi sul fatto che io possa effettivamente avere dei disturbi di area psichiatrica? Io stesso ne ho sempre, non so a cosa attribuire i miei comportamenti, se ad una malattia o se a una debolezza caratteriale, a scarsa intelligenza, ecc. Ho provato a fare dei test del q.i., ma sono risultato nella media, eppure io mi sento per certi versi di avere come una forma di ritardo mentale, come se mi sfuggissero aspetti della realtà che per tutti gli altri sono invece ovvi e assodati, e perciò si comportano di conseguenza evitando di ritrovarsi in situazioni problematiche e disagio come invece io ho sempre fatto. Non importa se non risponderà nessuno, dire queste cose in questo spazio è meglio che non dirle a nessuno in assoluto.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.5k visite dal 25/08/2017.
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