Non sono sicuro di essere bipolare

Salve a tutti e grazie per il vostro prezioso lavoro. Sono un ragazzo di 23 anni a cui è stato diagnosticato un disturbo bipolare a seguito di una relazione finita male. Mi spiego meglio: la fine della relazione ha avuto una brutta piega per me in quanto ho provato sensazioni di totale disperazione per più di un mese e ho avuto un abuso di alcol talmente forte che è stato necessario un ricovero per riprendermi in parte. Inoltre, trattandosi di una collega, ho perso anche il posto di lavoro. Ora a 4 mesi di distanza ho ancora il pensiero di lei che mi rimbomba in testa causandomi un senso di disperazione minore di prima. Per circa un mese sono stato in cura con carbolithium 900mg, risperdal 2mg e diazepam al bisogno (ora di testa mia ho deciso di diminuire il litio a 600mg e il risperdal a 1,5mg in quanto la dose di prima mi causava tanta ansia ed anche attacchi di panico di cui ne ho parlato con il mio psichiatra e mi ha detto che ciò non è causato dai farmaci). Ora che ho diminuito la dose mi sento un po' più energico di prima anche se la componente ansiosa persiste ma è minore di prima. Lo so è controproducente ma ho fatto di testa mia perché ho perso fiducia nel mio psichiatra. Mi sono informato bene sul disturbo bipolare e mi è sorto il dubbio sull'esattezza della diagnosi: invece di trattarsi appunto di disturbo bipolare, non si tratta di stress post traumatico o disturbi simili? Episodi di mania di particolare rilievo non ne ho vissuti anche se, credo giustamente, mentre avevo la relazione avevo un umore migliore (stavo bene per circa un anno). È vero che ho avuto e ho tutt'ora una componente depressiva di grande rilievo ma essa è dovuta comunque al ricordo quindi ha una causa esterna. In famiglia nessuno soffre di disturbo bipolare, sono "tecnicamente" l'unico. Grazie in anticipo delle risposte.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
La questione principale è che non deve essere lei ad essere sicuro, ma lo specialista che formula la diagnosi. Se ha dubbi può chiedere un secondo parere ma modificare di propria iniziativa la terapia farmacologica può avere importanti conseguenze sulla salute, in alcuni casi anche gravi. A distanza e senza conoscere la condizione attuale e la storia clinica non è possibile dare indicazioni diagnostiche. Ne parli con il suo specialista di fiducia e se non ha più fiducia cerchi un altro specialista.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
Quindi lei mi consiglia di ritornare alla terapia originale nonostante io mi senta meglio così? Purtroppo non ho la possibilità di consultare il mio psichiatra in tempi brevi ed è per questo che chiedo consiglio qui.
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