Manie di mettere ordine e pulire
Buona sera, mi chiamo Barbara e ho 36 anni. Sono sposata da 13 anni e ho una figlia di 12 anni e un figlio di 5. Lavoro come cassiera (non è il mio "lavoro", sono geometra ma ho dovuto abbandonare la carriera per poter seguire meglio mio figlio piccolo che è nato con una malformazione alla spina dorsale). Amo mio marito, ho un bel rapporto con lui e vivo la mia vita con un sacco di rimpianti. Mi guardo sempre indietro e soffro per non essere diventata la donna che volevo, e soffro per i sensi di colpa dovuti all'aver messo al mondo un bimbo con la spina bifida. Sono stata in cura con il Prozac e successivamente con l'Efexor (per poco, non ricordo nemmeno bene il nome giusto del farmaco)ma risultati zero. Ora non mi sento di definirmi depressa perchè non è così, ma ho un sacco di strane manie delle quali non riesco a liberarmi. Faccio degli esempi: La mattina quando alzo le tapparelle delle finestre DEVONO essere tutte allo stesso livello. In bagno gli asciugamani DEVONO essere tutti piegati dallo stesso lato e nell'armadio DEVONO stare in ordine cromatico. Nel cassetto dell'intimo (il mio rigorosamente solo nero)le mutane DEVONO essere tutte piegate nello stesso modo, divise per categoria (Perizona, tanga, slip...) e le calze idem e piegate tutte dalla stessa parte. Gli interruttori di casa DEVONO essere abbassati dallo stesso lato. Nel frigo i cibi DEVONO stare nell'ordine di scadenza e divisi per ripiano. Nella dispensa i barattoli DEVONO essere girati con l'etichetta in avanti, divisi per tipo e in ordine di scadenza. Quando ripondgo le bottiglie dell'acqua DEVONO essere in fila con l'etichetta girata davanti. Se salgo a piedi una scala DEVO contare i gradini. Passo le giornate a riordinare e a pulire anche dove c'è già ordine e pulizia ma se le cose non seguono il mio schema paranoico io STO MALE. Provo angoscia, ansia. Mi si stringe la gola e mi aumentano i battiti del cuore. Mio marito dice che sono frustrata e questi gesti maniacali di ordine compensano il disordine che ho dentro di me. Sono confusa. Vivo male e mi rendo conto di condizionare troppo la vita dei miei famigliari nel DOVERLI far sottostare a queste mie regole stupide. Vi prego di aiutarmi. Concludo dicendo che soffro anche di ulcere, gastrite, poliposi intestinale ed esofagite e recentemente ho sofferto di un problema ancora irrisolto (e del quale ho chiesto consulto in questo sito) dovuto all'impossibilità di muovere braccio e gamba destri. Alcuni medici mi hanno detto che forse sono malattie da ricercare nel mio stato di "stressata". Non lo so. Non mi sento neanche stressata.... Ho comunque bisogno di un aiuto. Grazie.
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Gentile Barbara,
le consiglio di chiedere una consulenza presso un Centro che si occupa nella specifico di Disturbo Ossessivo Compulsivo.
In questo modo potrà essere valutata correttamente ed iniziaerà un percorso terapeutico utile ad affrontare la sua attuale situazione.
le consiglio di chiedere una consulenza presso un Centro che si occupa nella specifico di Disturbo Ossessivo Compulsivo.
In questo modo potrà essere valutata correttamente ed iniziaerà un percorso terapeutico utile ad affrontare la sua attuale situazione.
Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò
www.cesidea.it
info@cesidea.it
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Gentile sig.a Barbara,
Il quadro da lei descritto appare ricondursi ad un disturbo del comportamento ossessivo, ovvero caratterizzato dall'impulso di compiere le proprie azioni secondo un rigoroso ordine sequenziale. Oggi le scienze del comportamento hanno compiuto sufficienti progressi per affrontare e risolvere disturbi del genere. Credo che valga la pena consultarsi con le Strutture Territoriali, probabilmente oltre la terapia farmacologica le potrebbero proporLe delle sedute di psicoterapia, associazione che ha dato a volte ottimi risultati.
Cordiali saluti
Il quadro da lei descritto appare ricondursi ad un disturbo del comportamento ossessivo, ovvero caratterizzato dall'impulso di compiere le proprie azioni secondo un rigoroso ordine sequenziale. Oggi le scienze del comportamento hanno compiuto sufficienti progressi per affrontare e risolvere disturbi del genere. Credo che valga la pena consultarsi con le Strutture Territoriali, probabilmente oltre la terapia farmacologica le potrebbero proporLe delle sedute di psicoterapia, associazione che ha dato a volte ottimi risultati.
Cordiali saluti
Cordiali Saluti
dr Giovanni Ronzani
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.4k visite dal 06/12/2008.
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