Derealizzazione e sonnolenza
Buonasera gentili Dottori.
Sono un ragazzo di 23 anni che dall'estate scorsa ha cominciato a soffrire di attacchi di panico, ansia e somatizzazioni d'ansia quali derealizzazione, "attacchi improvvisi di sonnolenza" e senso di testa vuota. Credendo che questo stati patologici fossero dovuti al periodo stressante precedente l'estate quando ho dovuto preparare in poco tempo numerosi esami universitari, pensavo ingenuamente che trascorsa l'estate e ritornato nella città dove studio mi sarei "ripreso". Una volta ritornato all'università sono invece continuati gli attacchi di panico e tutta la relativa somatizzazione d'ansia, così ho deciso di rivolgermi seriamente al medico e questo dallo scorso novembre, il quale mi ha prescritto Daparox gocce al dosaggio di 20 gocce che prendo dopo cena. Con la Paroxetina sono scomparsi attacchi di panico, ansia si è azzerata o meglio "sottoazzerata", e la notte dormo tranquillamente anzi dormo molto più rispetto a prima, l'unica pecca relativa al sonno è che la mattina appena sveglio ci metto un bel po a ritornare lucido . Detto questo il problema che mi attanaglia consiste in uno stato di sonnolenza, leggera/media mancanza di lucidità e leggera depersonalizzazione che mi colpisce perlopiù il pomeriggio. Da quanto assumo Daparox gocce sto veramente meglio però se devo dire di essere completamente soddisfatto non riesco a dirlo in quanto questo stato di "ovattamento" e passatemi il termine di "rincoglionimento" pomeridiano con anche relativi "attacchi di sonnolenza" che mi toglie in parte la lucidità mentale mi rende fortemente triste e frustrato . Voi pensate che sia meglio cambiare farmaco o abbassare la dose ? Io attualmente non riesco ad andare oltre le 17 gocce in quanto se ne assumo di più aumenta la sonnolenza. Preciso che ho effettuato una visita specialistica dal cardiologo con ecografia ed ecocardio 24h e da un rinomato neurologo, entrambe negative. Quindi presuppongo o meglio voglio sperare che questa sintomatologia fastidiosa sia da arrecare al farmaco. Presto ritornerò dal dottore che mi segue però ci tenevo ad avere una vostra consulenza.
Cordiali saluti
Sono un ragazzo di 23 anni che dall'estate scorsa ha cominciato a soffrire di attacchi di panico, ansia e somatizzazioni d'ansia quali derealizzazione, "attacchi improvvisi di sonnolenza" e senso di testa vuota. Credendo che questo stati patologici fossero dovuti al periodo stressante precedente l'estate quando ho dovuto preparare in poco tempo numerosi esami universitari, pensavo ingenuamente che trascorsa l'estate e ritornato nella città dove studio mi sarei "ripreso". Una volta ritornato all'università sono invece continuati gli attacchi di panico e tutta la relativa somatizzazione d'ansia, così ho deciso di rivolgermi seriamente al medico e questo dallo scorso novembre, il quale mi ha prescritto Daparox gocce al dosaggio di 20 gocce che prendo dopo cena. Con la Paroxetina sono scomparsi attacchi di panico, ansia si è azzerata o meglio "sottoazzerata", e la notte dormo tranquillamente anzi dormo molto più rispetto a prima, l'unica pecca relativa al sonno è che la mattina appena sveglio ci metto un bel po a ritornare lucido . Detto questo il problema che mi attanaglia consiste in uno stato di sonnolenza, leggera/media mancanza di lucidità e leggera depersonalizzazione che mi colpisce perlopiù il pomeriggio. Da quanto assumo Daparox gocce sto veramente meglio però se devo dire di essere completamente soddisfatto non riesco a dirlo in quanto questo stato di "ovattamento" e passatemi il termine di "rincoglionimento" pomeridiano con anche relativi "attacchi di sonnolenza" che mi toglie in parte la lucidità mentale mi rende fortemente triste e frustrato . Voi pensate che sia meglio cambiare farmaco o abbassare la dose ? Io attualmente non riesco ad andare oltre le 17 gocce in quanto se ne assumo di più aumenta la sonnolenza. Preciso che ho effettuato una visita specialistica dal cardiologo con ecografia ed ecocardio 24h e da un rinomato neurologo, entrambe negative. Quindi presuppongo o meglio voglio sperare che questa sintomatologia fastidiosa sia da arrecare al farmaco. Presto ritornerò dal dottore che mi segue però ci tenevo ad avere una vostra consulenza.
Cordiali saluti
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Deve discutere con il suo curante della possibilità di variazione della terapia farmacologica per capire quali siano i margini di variazione.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.2k visite dal 27/07/2017.
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