Possibile insonnia terminale
Salve,
sono un ragazzo di 26 anni. Durante lo scorso inverno a causa di un periodo di stress che mi ha portato a soffrire d'ansia, ho iniziato ad avere episodi di insonnia occasionali, ovvero l'impossibilità di dormire un'intera notte, dopodiché la notte dopo riuscivo a dormire senza problemi (circa 7-8 ore a notte, senza risvegli e con periodo di addormentato molto rapido).
Poiché gli episodi di insonnia stavano diventando sempre più frequenti (circa 2-3 al mese) il medico a cui prima mi affidavo mi prescrisse dello Zolpidem per prendere sonno. I problemi sono iniziato quando ho iniziato ad assumere il farmaco. Sebbene mi facesse dormire circa 5 ore a notte, mi ritrovavo spesso ad affrontare il giorno seguente con emicrania e con improvvisi attacchi di sonnolenza diurna. Questo non fece altro che aumentarmi l'ansia. Il medico mi prescrisse a seguito dell'ansia anche dello Etizolam. Il risultato fu che la situazione non migliorò, le ore di sonno erano sempre quelle ma l'ansia peggiorò sia perché le cause dello stress iniziale non erano risolte sia per le sopraggiunte conseguenze sulla salute che non mi permettevano di vivere la giornata serenamente (emicrania, stanchezza, astenia, inquietudine).
Pertanto decisi di abbandonare il medico che mi aveva prescritto i farmaci e secondo il parere di un altro medico mi sono rivolto ad un terapeuta e ho affrontato un percorso di psicoanalisi di un periodo di circa 3 mesi. Durante questo periodo ho smesso completamente di assumere farmaci e sono tornato a dormire naturalmente grazie anche a tecniche di meditazione e attenta igiene del sonno.
Il problema che ho adesso è che, nonostante lo stress e l'ansia siano completamente passate, tendo sempre a svegliarmi dopo 5-6 ore di sonno e non riuscire più ad addormentarmi, ed avere talvolta dei brevi risvegli notturni (dai quali però riesco ad riaddormentarmi).
A causa di questo sonno, che non credo sia sufficiente (perché fino a qualche mese fa, prima dell'insonnia, dormivo decisamente di più), spesso mi capita di sentirmi spossato o ad avere fastidiosi mal di testa.
La mia domanda qui è: vi è la possibilità che abbia sviluppato una insonnia terminale a seguito dell'assunzione dei farmaci e del periodo di stress? Oppure il mio corpo si sta ancora "riprendendo" e mi ci vorrà ancora un po' di tempo per tornare ad avere un sonno ristoratore di 7-8 ore per notte? Nel caso, è consigliabile visitare un Centro del Sonno per un visita di approfondimento?
Aggiungo che perseguo uno stile di vita che reputo sano, pratico attività sportive 3-4 volte a settimana, consumo circa 4 pasti al giorno senza esagerare sui carboidrati (specialmente la sera), non assumo alcolici né caffeina né altre sostanze stimolanti, dormo in una camera fresca, isolata dal rumore e buia, la sera evito di espormi alla luce blu di monitor e schermi e pratico spesso meditazione nelle ore serali, insomma come già ho detto sono molto attento all'igiene del sonno.
Grazie e cordiali saluti.
sono un ragazzo di 26 anni. Durante lo scorso inverno a causa di un periodo di stress che mi ha portato a soffrire d'ansia, ho iniziato ad avere episodi di insonnia occasionali, ovvero l'impossibilità di dormire un'intera notte, dopodiché la notte dopo riuscivo a dormire senza problemi (circa 7-8 ore a notte, senza risvegli e con periodo di addormentato molto rapido).
Poiché gli episodi di insonnia stavano diventando sempre più frequenti (circa 2-3 al mese) il medico a cui prima mi affidavo mi prescrisse dello Zolpidem per prendere sonno. I problemi sono iniziato quando ho iniziato ad assumere il farmaco. Sebbene mi facesse dormire circa 5 ore a notte, mi ritrovavo spesso ad affrontare il giorno seguente con emicrania e con improvvisi attacchi di sonnolenza diurna. Questo non fece altro che aumentarmi l'ansia. Il medico mi prescrisse a seguito dell'ansia anche dello Etizolam. Il risultato fu che la situazione non migliorò, le ore di sonno erano sempre quelle ma l'ansia peggiorò sia perché le cause dello stress iniziale non erano risolte sia per le sopraggiunte conseguenze sulla salute che non mi permettevano di vivere la giornata serenamente (emicrania, stanchezza, astenia, inquietudine).
Pertanto decisi di abbandonare il medico che mi aveva prescritto i farmaci e secondo il parere di un altro medico mi sono rivolto ad un terapeuta e ho affrontato un percorso di psicoanalisi di un periodo di circa 3 mesi. Durante questo periodo ho smesso completamente di assumere farmaci e sono tornato a dormire naturalmente grazie anche a tecniche di meditazione e attenta igiene del sonno.
Il problema che ho adesso è che, nonostante lo stress e l'ansia siano completamente passate, tendo sempre a svegliarmi dopo 5-6 ore di sonno e non riuscire più ad addormentarmi, ed avere talvolta dei brevi risvegli notturni (dai quali però riesco ad riaddormentarmi).
A causa di questo sonno, che non credo sia sufficiente (perché fino a qualche mese fa, prima dell'insonnia, dormivo decisamente di più), spesso mi capita di sentirmi spossato o ad avere fastidiosi mal di testa.
La mia domanda qui è: vi è la possibilità che abbia sviluppato una insonnia terminale a seguito dell'assunzione dei farmaci e del periodo di stress? Oppure il mio corpo si sta ancora "riprendendo" e mi ci vorrà ancora un po' di tempo per tornare ad avere un sonno ristoratore di 7-8 ore per notte? Nel caso, è consigliabile visitare un Centro del Sonno per un visita di approfondimento?
Aggiungo che perseguo uno stile di vita che reputo sano, pratico attività sportive 3-4 volte a settimana, consumo circa 4 pasti al giorno senza esagerare sui carboidrati (specialmente la sera), non assumo alcolici né caffeina né altre sostanze stimolanti, dormo in una camera fresca, isolata dal rumore e buia, la sera evito di espormi alla luce blu di monitor e schermi e pratico spesso meditazione nelle ore serali, insomma come già ho detto sono molto attento all'igiene del sonno.
Grazie e cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente
L'insonnia continuativa va diagnosticata considerando il complesso dei sintomi, non solo il sonno. Vedo già che si sta fissando su tutta una serie di elementi riguardanti il sonno, come se nella normalità si dormisse per delicati equilibri.
Sarebbe quindi il caso di farsi diagnosticare, così la cura può se mai essere più mirata, e non costituita da un generico sonnifero.
L'insonnia continuativa va diagnosticata considerando il complesso dei sintomi, non solo il sonno. Vedo già che si sta fissando su tutta una serie di elementi riguardanti il sonno, come se nella normalità si dormisse per delicati equilibri.
Sarebbe quindi il caso di farsi diagnosticare, così la cura può se mai essere più mirata, e non costituita da un generico sonnifero.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.4k visite dal 25/07/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Insonnia
L'insonnia è un disturbo del sonno che comporta difficoltà ad addormentarsi o rimanere addormentati: tipologie, cause, conseguenze, cure e rimedi naturali.