Depressione? Oppure Ansia?
Salve a tutti, segui da un po' medici Italia e ho deciso di chiedere un consulto, visto che il mio medico è momentaneamente irreperibile ( ferie, e fa bene , non ce l'ho con lui. )
Cercherò di essere breve. Riassumere la mia storia non è facile. Non lo è per Nessuno calmiamoci, ma clinicamente sono in cura da tempo senza grossi risultati. Ho quasi 30 anni e i miei problemi sono iniziati verso i 21. Prima di allora ero convinta di spaccare il mondo e di conquistare una felicità che sentivo mia di diritto. Poi l'università ha iniziato ad andare male ( studiavo seriamente ma bocciano gli esami ), il ragazzo di allora con cui stavo è entrato in Depressione, la mia famiglia era allo sbando e sono caduta in depressione. Ho seguito una cura a base di SSRI con qualche risultato. Alla fine ho cambiato università, mi sono laureata e ho iniziato un nuovo lavoro. Con molti momenti di basso, soprattutto in concomitanza a relazioni amorose che finivano, ma ho fatto anni di psicoterapia ed Essermi laureata, aver trovato un lavoro, mi dava speranza.
Poi a lavoro ho iniziato ad avere malesseri ovunque. Nausea, tachicardia, insonnia...e tutto il corollario dei sintomi da somatizzazione che conosco meglio della tabellina del 9. Il percorso di psicoterapia era finito, ho terminato il lavoro che era determinato e ho passato un'estate da cani, durante la quale mi chiedevo: ma perché a me? Voglio vivere, eppure ho la sensazione di sopravvivere e basta. A settembre scorso incontro il mio attuale ragazzo e tutti i disturbi scompaiono. Sto male perché sin disoccupata, ma almeno ho qualcuno accanto. Adesso ho probabilmente un nuovo lavoro ma...
Qnd son tornata dall'agenzia ..e la Hr si era complimentato per il successo del lavoro...ho pianto di disperazione. È continuo a farlo.
Mi odio. Dovrei essere contenta del risultato ed invece penso al fatto che il lavoro che farò sarà simile al vecchio, che starò male di nuovo, che non fa per me, che rinuncerò a vivere chiedendomi fino alle 17 di pomeriggio in un posto, solo per avere due soldi e sperare di arrivare a fine mese. Ho voglia di vomitare, mi viene da piangere..e la vedo lì. L'amica depressione.
Ma cosa dovrei fare? Devo lavorare per vivere, eppure se lo faccio mi sento in gabbia..quasi umiliata.
Cosa posso fare? Ho una malattia mentale? Un disturbo della personalità?
Grazie mille a prescindere e scusate il papiro scritto di getto.
Cercherò di essere breve. Riassumere la mia storia non è facile. Non lo è per Nessuno calmiamoci, ma clinicamente sono in cura da tempo senza grossi risultati. Ho quasi 30 anni e i miei problemi sono iniziati verso i 21. Prima di allora ero convinta di spaccare il mondo e di conquistare una felicità che sentivo mia di diritto. Poi l'università ha iniziato ad andare male ( studiavo seriamente ma bocciano gli esami ), il ragazzo di allora con cui stavo è entrato in Depressione, la mia famiglia era allo sbando e sono caduta in depressione. Ho seguito una cura a base di SSRI con qualche risultato. Alla fine ho cambiato università, mi sono laureata e ho iniziato un nuovo lavoro. Con molti momenti di basso, soprattutto in concomitanza a relazioni amorose che finivano, ma ho fatto anni di psicoterapia ed Essermi laureata, aver trovato un lavoro, mi dava speranza.
Poi a lavoro ho iniziato ad avere malesseri ovunque. Nausea, tachicardia, insonnia...e tutto il corollario dei sintomi da somatizzazione che conosco meglio della tabellina del 9. Il percorso di psicoterapia era finito, ho terminato il lavoro che era determinato e ho passato un'estate da cani, durante la quale mi chiedevo: ma perché a me? Voglio vivere, eppure ho la sensazione di sopravvivere e basta. A settembre scorso incontro il mio attuale ragazzo e tutti i disturbi scompaiono. Sto male perché sin disoccupata, ma almeno ho qualcuno accanto. Adesso ho probabilmente un nuovo lavoro ma...
Qnd son tornata dall'agenzia ..e la Hr si era complimentato per il successo del lavoro...ho pianto di disperazione. È continuo a farlo.
Mi odio. Dovrei essere contenta del risultato ed invece penso al fatto che il lavoro che farò sarà simile al vecchio, che starò male di nuovo, che non fa per me, che rinuncerò a vivere chiedendomi fino alle 17 di pomeriggio in un posto, solo per avere due soldi e sperare di arrivare a fine mese. Ho voglia di vomitare, mi viene da piangere..e la vedo lì. L'amica depressione.
Ma cosa dovrei fare? Devo lavorare per vivere, eppure se lo faccio mi sento in gabbia..quasi umiliata.
Cosa posso fare? Ho una malattia mentale? Un disturbo della personalità?
Grazie mille a prescindere e scusate il papiro scritto di getto.
[#1]
Quale è la sua diagnosi? Quale terapia assume?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
La diagnosi, fatta qualche mese fa era depressione. Prendevo 100 mg di zoloft. Dopo qualche mese ho scalato fino a smettere, perché da un lato lo zoloft aiutava ma mi sentivo..insensibile.
Adesso non prendo niente, se non mezza pasticca di xanac al bisogno. Se l'ansia raggiunge livelli alti mi da qualche ora di sollievo.
Il problema è che mi sento diversa dalla persona che ero fino a qualche anno fa. Sì, potevo stare poco bene, ma c'erano cose che mi piacevano. Ad es amo gli animali, mi piace ascoltare musica, mi piace stare con le persone. Invece adesso vorrei solo mandare a cagare tutti, il mio cane non lo sopporto, e non ho voglia di stare con gli altri. È solo fonte di stress. Alterno estremo sconforto a rabbia profonda. Cerco di non rifarmela con gli altri, ma mi rendo conto benissimo di non essere una persona piacevole.
Adesso non prendo niente, se non mezza pasticca di xanac al bisogno. Se l'ansia raggiunge livelli alti mi da qualche ora di sollievo.
Il problema è che mi sento diversa dalla persona che ero fino a qualche anno fa. Sì, potevo stare poco bene, ma c'erano cose che mi piacevano. Ad es amo gli animali, mi piace ascoltare musica, mi piace stare con le persone. Invece adesso vorrei solo mandare a cagare tutti, il mio cane non lo sopporto, e non ho voglia di stare con gli altri. È solo fonte di stress. Alterno estremo sconforto a rabbia profonda. Cerco di non rifarmela con gli altri, ma mi rendo conto benissimo di non essere una persona piacevole.
[#4]
Utente
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato. Purtroppo non riesco a liberarmi del male, ed è distante.
Ho paura di non uscirne mai , di dover campare a farmaci a vita. Non è quello che vorrei.
Come si può formare una famiglia, un domani, se non si riesce ad apprezzare l'oggi?
Grazie mille ancora e mi scuso per il linguaggio forbito..
Ho paura di non uscirne mai , di dover campare a farmaci a vita. Non è quello che vorrei.
Come si può formare una famiglia, un domani, se non si riesce ad apprezzare l'oggi?
Grazie mille ancora e mi scuso per il linguaggio forbito..
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.4k visite dal 17/07/2017.
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