Colite non meglio definita e ansia/depressione

Gentili medici iscritti,
ho usato spesso il vostro portale, e vi ringrazio per la competenza e la sollecitudine con la quale rispondete. Sono un pz in trattamento con Efexor 150 RP e EN gocce. Sono stato visitato recentemente dalla psichiatra, che non potendomi più vedere per ferie non se l'è sentita di cambiarmi la tp antidepressiva, che non sta più facendo l'effetto di un tempo (dal 2007). Abbiamo aggiunto Xanax in gocce come tampone. Purtroppo, appena tornato a casa dei miei e in procinto di partire per gli Stati Uniti con loro, mi si sono riacutizzati una serie di sintomi fisici fra cui una diarrea molto seccante. Nonostante le molte analisi effettuate, non siamo mai riusciti a capire quanto pesi la componente psicosomatica e quanto quella organica. Oltre al fastidio notevole, che comprende la spiacevole sensazione chiamata tenesmo, il senso di ripienezza intestinale e un vago malessere generale, essendo io ipocondriaco ho sempre paura che la situazione stia lentamente evolvendo verso il peggio. In più, in occasione di diarrea ho sempre, da un paio di anni, anche dei sintomi ansiosi che si placano dopo la defecazione.
Sono anche in psicoterapia con una terapeuta di indirizzo cognitivo-comportamentale, ma senza nessun miglioramento. Purtroppo ho girato terapeuti di molti indirizzi diversi, ma non ho mai riscontrato miglioramenti. Anzi, lentamente la situazione è andata peggiorando, tanto che no sento più motivazioni a fare alcunché nella vita. Sono sempre molto giù e non vedo via d'uscita. Inoltre mi focalizzo molto sui malesseri fisici perdendo di vista il loro significato globale. Adesso ad esempio avrei bisogno di essere tranquillizzato sulla diarrea, perché mi sembra diversa da quelle del passato (come forse ogni volta). Se guardate meno di un mese fa avevo chiesto un consulto per delle placche in gola, che adesso sembrerebbero rientrate. Ma anche lì l'ho vissuta come una tragedia.
Insomma, la situazione è di una qualità della vita prossima allo zero assoluto, in un ambiente familiare che giustamente non può avere gli strumenti per aiutarmi. Chiedo solo due parole di incoraggiamento,
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

In effetti l'ipocondria che indicava torna con il tipo di ragionamenti e di preoccupazioni. Quali altre cure sono state provate ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Purtroppo in questo momento sono preso dalla diarrea, che è decisamente forte.
All'inizio (1997) ero visitato da uno psichiatra della ASL dove vivevo, e anche da uno psicologo circa una volta alla settimana (di formazione psicodinamica). Prendevo Anafranil e EN.
Poi nel 2002 ho smesso l'Anafranil, perché portatore di un'aritmia (WPW). Siamo passati prima al citalopram e poi allo Zoloft. Lo Zoloft l'ho dovuto sospendere nel 2004, per un rialzo delle transaminasi. Siamo tornati al citalopram e successivamente escitalopram. Nel 2007 il passaggio a venlafaxina dopo un breve periodo con paroxetina (con totale mancanza di erezione).
Fra 2005 e 2006 un tentativo di psicoanalisi freudiana, finito per mancanza di soldi dopo circa un anno.
Poi mi sono trasferito di città.
La tp farmacologica è rimasta la stessa, mentre dopo alcuni psicologi dell'asl con cui non ero soddisfatto sono passato a una tp a cadenza settimanale con un counselor di orientamento gestaltico e successivamente a una psicoterapeuta cognitivo-comportamentale (da circa 3 anni).
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Ci sono alcune cose poco comprensibili.

La diagnosi non è definita mi pare, forse lo è ma non la cita. Mettiamo che si tratti di ipocondria, come accennava prima, o di qualcosa di questo tipo.
Le terapie sono tutte compatibili con un disturbo d'ansia, o una depressione, o sindrome correlata. Le dosi non le cita, sono un elemento importante almeno per le medicine che tollerava.
Il rialzo delle transaminasi, non specificando di che entità, non è valutabile come ragione di sospensione dello zoloft.

In tutto ciò la psicanalisi freudiana che ruolo avrebbe dovuto svolgere, e per indicazione di chi ? Il counselling ci può anche stare, ma non è una "terapia".
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Mi scusi.
Per quanto riguarda la diagnosi, non me ne è stata mai data una precisa. Gli psichiatri concordano che con la vecchia nosografia si sarebbe trattato di una nevrosi, ma adesso io riunisco più disturbi, in cui sicuramente quello ipocondriaco è quello più invalidante.
Attualmente la psicoterapeuta mi parla di un disturbo di disadattamento: tendo a mettere in atto dei comportamenti disadattivi.
Per quanto riguarda i dosaggi, non li ricordo molto bene, ma mi sembra più o meno a metà del range fra dose minima e dose massima dei foglietti.
L'aumento delle transaminasi in effetti mi spaventò parecchio (l'ALT era circa a 100), perché già a quei tempi ero ipocondriaco.
L'indicazione all'analisi freudiana veniva sia dallo psichiatra che dallo psicologo, in quanto davano ambedue molta importanza a traumi infantili rimossi e a sintomi classici del trattamento psicoanalitico. Tuttavia, il trattamento era veramente troppo oneroso dal punto di vista finanziario (3 volte alla settimana).
Il counsellor mi fu indicato dalla compagna del tempo.
Invece la tp cognitivo-comportamentale ho deciso da solo di percorrerla.
Purtroppo in questo momento la mia attenzione è focalizzata sulla diarrea, per la cui acutizzazione do la colpa a una pastiglia conservata in un contenitore diverso dal blister per motivi di comodità (lopresor da frazionare in 4 per assumerne 1/4, per tachicardia), assunta 2 giorni fa in auto nonostante avessi notato dello sporco nel contenitore. Probabilmente già domani questo ragionamento mi sembrerà delirante, ma adesso ho paura che la diarrea si protragga rendendomi difficile la partenza per gli Stati Uniti.
Spero di non aver fatto troppa confusione
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Gentili psichiatri e psicologi iscritti, volevo chiedervi se è possibile che l'aggravamento della sintomatologia di questi giorni sia legato all'ansia per il viaggio con i miei negli Stati Uniti. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

La diagnosi va definita meglio. Nevrosi è il termine più vago che esista, non è una definizione specifica.
Lei prende lopresor per la sindrome di wpw ?
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Gentile Dr. Pacini,
la ringrazio per le risposte. Purtroppo non è facile trovare qualcuno con un approccio pragmatico e specifico come il suo; almeno non lo è stato per me. Se può indicarmi, anche in forma privata, qualche collega della sua stessa scuola e che lei reputa bravo sulle province di Cuneo, Torino o Asti, a questo punto a settembre (perché sono tutta l'estate dai miei) chiederei un consulto.
Per quanto riguarda il lopresor, lo prendo solo al bisogno (in caso di tachicardia) a quel dosaggio molto basso, su indicazione di due cardiologi che mi hanno visitato.
Non mi ha risposto però sulla possibile correlazione accentuazione dei sintomi/ ansia per il viaggio.
Grazie,
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Non posso indicarle nessuno.

La questione è semplicemente questa. Quando si definisce una diagnosi non è che si scopra chissà cosa, ma siccome le cure poi sono state provate in base alle diagnosi, si riesce a scegliere meglio cosa provare, a che dose, etc.
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Capisco, non avevo pensato al codice di condotta del portale.
Penso poi che non sia raro in un temperameno ansioso non tollerare l'idea di un viaggio intercontinentale, con tutti i pensieri sull'alimentazione diversa e l'eccessivo uso dell'aria condizionata, solo per fare esempi...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Tutti questi pensieri per esempio sono piuttosto caratteristici di un disturbo di tipo ansioso, ma questo credo sia stato già riconosciuto, viste le cure provate.
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Scusatemi se riprendo questo vecchio consulto:
allora, per quanto riguarda la diagnosi adesso ricordo che sia la psicoterapeuta che la psichiatra della ASL concordano nella difficoltà di formulare una diagnosi in quanto concorrono molti disturbi diversi, anche se nessuno da solo a livello grave, insieme contribuiscono a minare il mio adattamento sociale. Uno dei disturbi prevalenti è l'ipocondria, rafforzata da una forte tendenza alla somatizzazione. L'aspetto patofobico è minore rispetto all'interpretazione eccessiva dei disturbi effettivamente esistenti. Sono presenti strategie di evitamento causate dall'ipocondria (es. non andare in luoghi con l'aria condizionata). Ci sono difficoltà relazionali in quanto sono molto rinchiuso in me stesso: dovendomi occupare delle malattie ho ritirato l'energia dal mondo esterno. C'è uno sfondo depressivo di base (tristezza, tendenza quotidiana al pianto, percezione di mancanza di senso della vita) che però è estremamente rinforzato dall'ansia generata dalle singole percezioni di malattia (successione: nuovo sintomo - ansia - depressione). Disturbi minori sono un carattere generalmente polemico e oppositivo, e una difficoltà nei rapporti con l'autorità. A volte è successo che episodi di disforia (rabbia) tirino fuori momentaneamente dalla depressione, ma senza mai sforare nell'insulto diretto o nell'aggressività fisica.
La tp attuale: Efexor 150 mg En gocce 20 la sera, Xanax 10-20 gocce al bisogno. Colloqui con terapeuta cognitivo-comportamentale da 3 anni. Attualmente nessun hobby o interesse a causa delle paure relative a possibili malattie (es. suonare il flauto, si infiamma la gola, tonsillite, febbre reumatica o endocardite, morte). In primavera e in estate tutto peggiora.
La situazione è questa. Cosa devo fare?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Non vedo grosse novità rispetto a quello che già si era detto.
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Ho aperto un altro Topic con la nuova diagnosi che mi è stata darà presso la ASL della città dei miei genitori, in cui sono andato per esasperazione.
La diagnosi è disturbo ossessivo compulsivo. Mi è stato mantenuto l'efexor e sostituito l'EN con lorazepam 3 volte al giorno mezza cprima da 1 mg. In piu fevarin prima 1/2 poi dopo una settimana 1 cpr da 50 al giorno, e olanzapina 2,5 mg. Per adesso mi è aumentata la tachicardia che già avevo (ho anche una forma di aritmia congenita il wpw ), non ho miglioramenti. In più in famiglia abbiamo familiarità per diabete e in delle analisi al ps avevo la glicemia non a digiuno nell'intervallo di alterata tolleranza al glucosio. Mi sembra una tp eccessiva. Soprattutto l'olanzapina non mi quadra. Spero un domani di poter tornare indietro rispetto a questi farmaci e posologie, anche perché per me agosto è sempre stato distruttivo. Hanno usato un approccio molto forte, mi pare. Mi dica cosa ne pensa
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
L'altro Topic che ho aperto si intitola "urgente rsvp nuova terapia".
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

La cosa che non torna forse è l'associazione dei due antidepressivi, non si capisce perché a dose minima.
Il resto è uno schema possibile per i disturbi ossessivi resistenti.

La familiarità per diabete, la glicemia già mossa e l'olanzapina non vanno tanto d'accordo come rischio, presumo le abbiano comunque prescritto di controllare la glicemia.
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Non mi è stato prescritto dI controllare la glicemia. Ora al controllo lo farò presente. Pensa che già a questo dosaggio modesto (2,5 mg) l'olanzapina possa darmi dei problemi di glicemia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
In presenza di questi fattori di rischio diabetico, è opportuno controllare a qualsiasi dose.
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Domani farò l'esame di glicemia a digiuno. Basta quello o dovrei fare anche la curva di carico glicemico? Purtroppo ho letto che l'olanzapina può causare anche danni in parte irreversibili al cervello. Ho aperto un topic apposito. Quanto c'è di vero?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Sugli esami da fare appunto bisognerebbe che glieli indicasse il medico. Qui semplicemente si fa presente che è opportuno verificare l'effetto dell'olanzapina sul metabolismo.
Il resto, detto così, non è un concetto preciso, è allarmismo.
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Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
La glicemia è nella norma, così come le urine. Valuterò col curante quando torno nella regione di residenza - verso il 20 - ulteriori esami da fare (es. curva di carico, emoglobina glicata, trigliceridi, colesterolo totale e hdl).
Ringrazio
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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