Una vita all'insegna del mutismo
Gentilissimi medici, sono una ragazza di 25 anni che ha delle enormi e serie difficoltà in situazioni di esposizione pubblica. E non solo, perchè non è necessaria la presenza di molta gente, ma basta anche una cena dove ci siano delle persone che non conosco a farmi lo stesso effetto. Lo stato tremendo ed ingestibile che mi travolge ha come sintomi una fortissima tachicardia, tremolio della voce fino all'annebbiamento ed estraneamento dalla realtà, incapacità di proferire parola, spossatezza finale. Soffro di questa "cosa" da qualche anno, gestita quasi sempre con l'evitamento delle situazioni critiche, anche se periodicamente ha cambiato il suo volto presentandosi talvolta come incapacità di firmare o di mantenere un bicchiere, ovviamente sempre in presenza degli altri. Fortunatamente queste ultime sono riuscita a superarle, ma il noccioloduro della paura, aimè rimane. Da qualche settimana sono tenuta a frequentare un corso che inevitabilmente vuole che tutti gli iscritti apportino il loro contributo con delle esposizioni d'avanti alla classe...E io non ci riesco!!!!!Sono letteralmente spaventata all'idea di doverlo fare!!!! Continuo ad immaginare le situazioni in cui sono al centro dell'attenzione e non riesco a dire una parola, la voce mi si spezza..ed entro nel più completo panico, non riesco nemmeno a pensare!:-((..
Aldilà di queste problematiche che non mi fanno vivere la vita serenamente ed in maniera disinvolta, mi piace stare in compagnia, scambiare chiacchiere e ridere con la gente, amo la gente...Ma questo brutto malessere mi porta spesso ad evitare le situazioni in cui potrei sentirmi male :-(
Dottori, non ho chiesto mai un consulto medico riguardo a questa situazione, ma al più presto mi rendo conto di doverlo fare, ed intanto vorrei chiedervi il Vostro pensiero a riguardo, se la mia situazione è grave, se ce la posso fare a superare questo blocco, o se sono condannata ad una vita all'insegna del mutismo e della frustrazione...riuscirò ad essere me stessa, a superare tutti questi pensieri negativi riguardo alle pessime figure immaginarie che inevitabilmente farò, al giudizio negativo che potrebbe scaturire dalle mie pessime figure..Io penso che alla base del mio stato d'animo ci sia tutto questo..e come si fà a modificare queste convinzioni che mi rendono la vita ingestibilile? Come ritenete sia il decorso di questo tipo di patologie? Ho delle speranze? Con molta tristezza e con altrettanta stima, porgo i miei saluti
T.
Aldilà di queste problematiche che non mi fanno vivere la vita serenamente ed in maniera disinvolta, mi piace stare in compagnia, scambiare chiacchiere e ridere con la gente, amo la gente...Ma questo brutto malessere mi porta spesso ad evitare le situazioni in cui potrei sentirmi male :-(
Dottori, non ho chiesto mai un consulto medico riguardo a questa situazione, ma al più presto mi rendo conto di doverlo fare, ed intanto vorrei chiedervi il Vostro pensiero a riguardo, se la mia situazione è grave, se ce la posso fare a superare questo blocco, o se sono condannata ad una vita all'insegna del mutismo e della frustrazione...riuscirò ad essere me stessa, a superare tutti questi pensieri negativi riguardo alle pessime figure immaginarie che inevitabilmente farò, al giudizio negativo che potrebbe scaturire dalle mie pessime figure..Io penso che alla base del mio stato d'animo ci sia tutto questo..e come si fà a modificare queste convinzioni che mi rendono la vita ingestibilile? Come ritenete sia il decorso di questo tipo di patologie? Ho delle speranze? Con molta tristezza e con altrettanta stima, porgo i miei saluti
T.
[#1]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Va analizzato tutto il suo sistema psiconeuroimmunoendocrino, PNEI, come funzionano le sue ghiandole, soprattutto la tiroide?, da qui possono nascere tutti i suoi disturbi, certamente una componente psichica può esistere, ma una buonaparte è da attribuire ad una disregolazione dell'assetto neuroimmunoendocrino che va avalizzato.
saluti
saluti
[#2]
Gentile utente,
se si tratta effettivamente di ansia sociale, come sembra dalla sua descrizione, il miglior trattamento è l’associazione fra terapia farmacologica e psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale; quest’ultima è importante sia per apprendere strategie cognitive e comportamentali destinate a superare le situazioni temute sia per ristrutturare le convinzioni irrazionali che sono alla base della sofferenza e che portano all’evitamento.
L’associazione delle due terapie consente di ottenere dei buoni risultati ma è importante non rimandare troppo il problema anche perché le situazioni evitate potrebbero aumentare o comunque influire in maniera significativa sulla sua autostima con conseguente demoralizzazione.
Lei sembra avere una buona capacità introspettiva e questo è un elemento importante per lavorare in psicoterapia, sono quindi fiduciosa che riuscirà ad affrontare e superare le sue difficoltà.
Si rivolga al più presto ad uno psichiatra o medico psicoterapeuta così che possa fare una corretta diagnosi ed iniziare il trattamento adeguato.
Cordiali saluti
Dr.ssa Cristiana Cecchi
se si tratta effettivamente di ansia sociale, come sembra dalla sua descrizione, il miglior trattamento è l’associazione fra terapia farmacologica e psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale; quest’ultima è importante sia per apprendere strategie cognitive e comportamentali destinate a superare le situazioni temute sia per ristrutturare le convinzioni irrazionali che sono alla base della sofferenza e che portano all’evitamento.
L’associazione delle due terapie consente di ottenere dei buoni risultati ma è importante non rimandare troppo il problema anche perché le situazioni evitate potrebbero aumentare o comunque influire in maniera significativa sulla sua autostima con conseguente demoralizzazione.
Lei sembra avere una buona capacità introspettiva e questo è un elemento importante per lavorare in psicoterapia, sono quindi fiduciosa che riuscirà ad affrontare e superare le sue difficoltà.
Si rivolga al più presto ad uno psichiatra o medico psicoterapeuta così che possa fare una corretta diagnosi ed iniziare il trattamento adeguato.
Cordiali saluti
Dr.ssa Cristiana Cecchi
Dr.ssa Cristiana Cecchi
[#4]
Gentile amica,
la diagnosi è chiaramente di un disturbo da ansia sociale. La terapia corretta è quella proposta.
Se può servire:
-per la terapia farmacologica: dr. Luciano Rossi o dr. Antonio Paiano, Centro Fisioeuropa (EUR)
-per la psicoterapia: Centro di terapia cognitivo-comportamentale (dr. Mancini)
Saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
la diagnosi è chiaramente di un disturbo da ansia sociale. La terapia corretta è quella proposta.
Se può servire:
-per la terapia farmacologica: dr. Luciano Rossi o dr. Antonio Paiano, Centro Fisioeuropa (EUR)
-per la psicoterapia: Centro di terapia cognitivo-comportamentale (dr. Mancini)
Saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#7]
Ex utente
Gentile dr Moschini, capisco il suo intervento che mi sollecita ad non escludere niente quando si tratta di fare una diagnosi. Non sono un medico, quindi, Vogliate scusarmi se sto per dire delle sciocchezze..Sicuramente le sintomatologie del mio disturbo possono essere causate, per es da un non corretto funzionamento della tiroide. Quello che non mi spiego è invece perchè la mia reazione si manifesta, in un rapporto di causa e ed effetto, senza eccezioni, solo in determinate circostanze..appunto in situazioni di esposizione pubblica. Qualora il mio stato fosse attribuibile a questo disequilibrio ghiandolare non dovrebbe manifestarsi con vissuti ansiosi, ma a prescindere dal dove mi trovo?
La ringrazio ancora per la sua disponibilità e cortesia
Distinti saluti
T
La ringrazio ancora per la sua disponibilità e cortesia
Distinti saluti
T
[#8]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Non è detto, un lieve stato ansioso potrebbe accentuarsi in determinate condizioni, maggiormente ansiogene. E' sempre meglio indagare che i disturbi presentati non dipendano da cause fisiche, o comunque, in buona percentuale, dipendano da cause fisiche. Riducendo la parte fisica, si affrontano molto meglio tutte le altre situazioni, anche le più ansiogene.
saluti alberto3691@lice.it
saluti alberto3691@lice.it
[#9]
Gentilissima Utente,
dalla Sua descrizione sembra soffrire di un disturbo psichico noto a noi psichiatri col termine ansia sociale. Tale patologia può essere risolta sia con una terapia cognitivo comportamentale sia con una terapia farmacologica a base di inibitori selettivi della ricapatazione della serotonina (più conosciuti col termine di antidepressivi di II generazione). Nelle forme più ostiche è possibile associare i due tipi di trattamento.
Cordiali saluti.
Claudio Lorenzetti
https://www.medicitalia.it/c.lorenzetti/
dalla Sua descrizione sembra soffrire di un disturbo psichico noto a noi psichiatri col termine ansia sociale. Tale patologia può essere risolta sia con una terapia cognitivo comportamentale sia con una terapia farmacologica a base di inibitori selettivi della ricapatazione della serotonina (più conosciuti col termine di antidepressivi di II generazione). Nelle forme più ostiche è possibile associare i due tipi di trattamento.
Cordiali saluti.
Claudio Lorenzetti
https://www.medicitalia.it/c.lorenzetti/
Dr. Claudio Lorenzetti
[#10]
Gentile utente,
in ogni caso e' necessario escludere le patologie organiche quale fonte primaria della sua ansia.
Poi potra' ovviamente continuare un approfondimento adeguato dal punto di vista psichiatrico.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
in ogni caso e' necessario escludere le patologie organiche quale fonte primaria della sua ansia.
Poi potra' ovviamente continuare un approfondimento adeguato dal punto di vista psichiatrico.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 7.1k visite dal 18/03/2006.
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