Cymbalta
Salve. Ho 28 anni e soffro di una sindrome ansioso depressiva da circa sei anni. Circa un mese fa ho iniziato una nuova terapia. Prima prendevo efexor 75 al dì...dopo circa un anno gli effetti benefici si sono molto affievoliti. Ora mi è stato prescritto Cymbalta a causa della mia tendenza a sviluppare sintomi psicosomatici. E' dunque un mese che ne faccio uso e sebbene l'umore sia migliorato avverto tuttavia un senso di stordimento...testa pesante e confusa...che a volte mi costringe e sdraiarmi. Ho come la sensazione di svenire. Questo me lo faceva anche prima. Da quando assumo cymbalta sono diventata stitica (presenza di muco nelle feci che sono dure e caprine...vado tuttavia tutti i giorni...ahimè..sforzandomi). Vorrei sapere se secondo voi questi sintomi neurovegetativi sono rafforzati dal farmaco...e quindi dopo un mese si dimostra la sua inefficacia..o se devo tenere duro...e aspettare. Cordiali saluti. p.s: il problema è che come tutti ho molte cose da fare e questi sintomi diventano invalidanti..sia per la concentrazione e la memoria...sia per una corretta attività fisica.
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Gentile utente,
ci sono alcuni punti da chiarire:
"sindrome ansioso-depressiva" è un'espressione generica ma non corrisponde ad una diagnosi chiara; può essere il quadro di presentazione di un disturbo d'ansia come di un disturbo dell'umore ricorrente.
La dose che lei assumeva è bassa e non produce quell'effetto di doppia azione per cui efexor è in genere scelto. La perdita di efficacia nel tempo per l'efexor nella depressione semplice non è previsto, anzi vi sono dati che mostrano un effetto preventivo.
Sintomi somatici possono essere corretti da diversi farmaci, tra cui anche efexor e cymbalta, ovviamente le dosi efficaci variano a seconda del farmaco, e ripeto che 75 di efexor sono una dose inferiore a quella media.
Direi che il primo passo è chiarire la diagnosi.
ci sono alcuni punti da chiarire:
"sindrome ansioso-depressiva" è un'espressione generica ma non corrisponde ad una diagnosi chiara; può essere il quadro di presentazione di un disturbo d'ansia come di un disturbo dell'umore ricorrente.
La dose che lei assumeva è bassa e non produce quell'effetto di doppia azione per cui efexor è in genere scelto. La perdita di efficacia nel tempo per l'efexor nella depressione semplice non è previsto, anzi vi sono dati che mostrano un effetto preventivo.
Sintomi somatici possono essere corretti da diversi farmaci, tra cui anche efexor e cymbalta, ovviamente le dosi efficaci variano a seconda del farmaco, e ripeto che 75 di efexor sono una dose inferiore a quella media.
Direi che il primo passo è chiarire la diagnosi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Gentile Dr. Pacini..le chiarisco subito i due punti. Ho iniziato la cura con efexor per il DAP che da 6 anni è il mio problema. Attacchi di panico e attacchi d'ansia che sfociano poi in depressione visti i "fallimenti" che ho riscontrato nel tempo. Prima dell'efexor prendevo il cipralex e anche quello si è rivelato inefficace. Per quanto riguarda la dose di efexor non so che dirle...il neurologo che mi ha in cura ha voluto cambiarmelo perchè i miei disturbi si erano accentuati nell'ultimo periodo. Addirittura quando guardavo la televisione mi prendeva un'angoscia molto forte..una sorta di intolleranza verso immagini e suoni. Al momento con il cymbalta ho problemi di concentrazione e memoria..mi sento rallentata..a volte mi sento a disagio quando esco e sono tesa..ho dunque la sensazione di svenire...non mi sento lucida.
[#3]
In caso di DAP i sintomi corporei sono la norma, quindi se sono sempre presenti probabilmente il controllo sul nucleo del disturbo può essere migliorato. I farmaci che lei ha provato sono i più "nuovi", e quindi anche i meno conosciuti su questa diagnosi, anche se indicati e quindi dotati di una certa efficacia. Ma il Cymbalta per esempio è indicato in altri tipi di disturbi, anche se il suo meccanismo di azione fa supporre che sia utile anche nel panico.
Direi che forse la cosa più logica sarebbero tentativi terapeutici con farmaci meglio conosciuti su panico e relative somatizzazioni, che in genere sono le "prime scelte" nel disturbo di panico al primo tentativo di terapia.
Ne parli con lo specialista o chieda un secondo parere.
Saluti
Direi che forse la cosa più logica sarebbero tentativi terapeutici con farmaci meglio conosciuti su panico e relative somatizzazioni, che in genere sono le "prime scelte" nel disturbo di panico al primo tentativo di terapia.
Ne parli con lo specialista o chieda un secondo parere.
Saluti
[#4]
Ex utente
Caro Dr. Pacini. Ho parlato con lo specialista e mi ha detto di sospendere il cymbalta a causa di questa "confusione" e pesantezza mentale che ormai da giorni mi tormenta. Devo dunque scalare il farmaco per una settimana a 30mg...dopodichè sospenderlo. Nel frattempo iniziare con il depakin. Vorrei sapere a questo punto...se sospendere del tutto...e rivolgersi a una medicina di tipo alternativo...è consigliabile. Dopo aver provato citalopram...escitalopram...paroxetina...efexor...e ora cymbalta... con gli ansiolitici annessi.. mi scusi il termine ma sono parecchio sfiduciata. Che questa testa pesante e confusa sia data dal farmaco? Questo non lo so...visto che per i primi anni..in cui non mi curavo farmacologicamente..non avevo di questi sintomi..bensì altri..come attacchi di panico veri e propri. Non so più che fare in realtà... cordiali saluti.
[#5]
Gentile utente,
non ha provato altri farmaci, ne ha provati alcuni. Però il cambiamento da antidepressivo a stabilizzante è come se sottendesse un cambiamento di strategia. Il depakin non è di per sé un antipanico, anche se si usa in sindromi che comprendono anche il panico, ma le sarà stato spiegato che funziona come stabilizzatore dell'umore. Medicine alternative....ogni medicina è alternativa ad un'altra, gli approcci sono tutti compresi nella grande famiglia della medicina scientifica, mentre altre cose sono fumose e incomprensibili nella loro formulazione. Non mi risulta comunque che ci siano approcci nuovi per il panico. Le ho detto, ci sono diverse soluzioni, parte di quelle che ha provato possono aver fallito per i motivi più svariati (la dose per esempio).
Non si demoralizzi ma chiarisca la questione diagnosi.
non ha provato altri farmaci, ne ha provati alcuni. Però il cambiamento da antidepressivo a stabilizzante è come se sottendesse un cambiamento di strategia. Il depakin non è di per sé un antipanico, anche se si usa in sindromi che comprendono anche il panico, ma le sarà stato spiegato che funziona come stabilizzatore dell'umore. Medicine alternative....ogni medicina è alternativa ad un'altra, gli approcci sono tutti compresi nella grande famiglia della medicina scientifica, mentre altre cose sono fumose e incomprensibili nella loro formulazione. Non mi risulta comunque che ci siano approcci nuovi per il panico. Le ho detto, ci sono diverse soluzioni, parte di quelle che ha provato possono aver fallito per i motivi più svariati (la dose per esempio).
Non si demoralizzi ma chiarisca la questione diagnosi.
[#6]
Ex utente
Caro Dr. Pacini. Lo specialista ha ascoltato quello che avevo da dire..ovvero..che il tono dell'umore non è giù...piuttosto la sensazione di questa testa compressa...e pesante...che mi rende "un vegetale"...è il problema al momento. Il Cymbalta aveva accentuato la mia "bipolarità"...visto che per natura ho sbalzi d'umore alternati..tra momenti di eccitazione ed energia e momenti di calo e astenia. Dunque lo specialista ha..come dice Lei..pensato di cambiare strategia..e modificare l'umore...per vedere come va. In ogni caso ha deciso di sospendere il cymbalta perchè dice che dopo quasi un mese non è normale che persistano questi sintomi..che lui ha reputato..EFFETTI COLLATERALI del farmaco.
[#7]
Quindi la diagnosi è diversa. Un disturbo bipolare + il panico. Cambia la logica del trattamento. Mi è oscuro perché per una diagnosi così si sia scelto cymbalta.
In ogni caso, sintomi somatici come quello che descrive ora possono essere equivalenti depressivi, cioè una condizione di "sottotono" che si esprime moderatamente con sintomi classici e in maniera più fastidiosa con sintomi corporei.
In ogni caso, sintomi somatici come quello che descrive ora possono essere equivalenti depressivi, cioè una condizione di "sottotono" che si esprime moderatamente con sintomi classici e in maniera più fastidiosa con sintomi corporei.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 12.8k visite dal 02/12/2008.
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