Disagio e ansia sociale
Salve a tutti, sono un ragazzo di 19 anni e cercherò di esporvi la mia situazione.
Sono sempre stato un tipetto ansioso, già dal periodo delle medie, al momento delle interrogazioni, dei saggi di pianoforte etc.,solo che l'ansia non mi divorava (manifestavo una leggera sudorazione alle mani). Inoltre son sempre stato un tipo un po' chiuso e timido, ma comunque ho sempre avuto amici.
Col passare del tempo, essendo cresciuto in una famiglia "anticonformista" , mi facevo tanti complessi riguardo alla gente, giudicavo molto gli altri, cercavo persone che si rispecchiassero negli ideali miei (o più che altro di mio padre).
Ho conosciuto un ambiente hippie lontano da casa dove sono stato tutto sommato bene, se non fosse che una volta tornato a casa ritornavo alla "pochezza" delle persone della mia città.
Fatto sta che gli anni scorrevano, e la mia leggera timidizza si è tramutata in una vera e propria ansia sociale, con sintomi fortissimi quali sudorazione eccessiva, colpi di calore, attacchi di ansia, forte battito cardiaco.
Così non potevo continuare, allora ho provato inizialmente con lo yoga, (un annetto) poi con uno psicologo (6 mesi) poi ancora con uno psichiatra psicoterapeuta (7-8) mesi e poi ho cambiato ancora, sempre con una dottoressa psicoterapeuta che "frequento" tutt'ora.
Il problema è che, con queste esperienze di dottori e specialisti, non sono arrivato non dico a risolvere completamente il problema, ma nemmeno ad alleviarne i sintomi.
Il primo psichiatra mi ha "diagnosticato" sintomi di un disturbo psicotico, e mi ha prescritto gocce rivotril e risperdal. Successivamente ha scambiato il risperdal con il seroquel che prendo ancora oggi con la nuova specialista. Con questi medici parlo del più e del meno, ma le cose vanno parecchio male. Penso costantemente al suicidio, come sanno bene i miei parenti e la dottoressa.
Ho lasciato la scuola e le mie giornate le passo ad uscire la sera con qualche amico, e sempre, dico sempre, si manifesta la forte ansia, il forte disagio nello stare con altre persone, anche solo uscendo con il mio migliore amico che sa tutto di me.
Tornato a casa, i sintomi si riducono notevolmente ma ovviamente non sono contento di ciò che mi succede. Non ho mai avuto lunghe relazioni e rapporti sessuali con una ragazza, e le ragazze, soprattutto quelle che più mi piacciono, sono la fonte maggiore del mio malessere. Non riesco praticamente nemmeno a guardarle in faccia.
Dunque sono molto frustrato dal fatto che nemmeno chiedendo aiuto a degli specialisti stia riuscendo a cavarne piede.
Avrei tante cose da aggiungere che ora non mi vengono in mente. Grazie a chi mi ascolterà, cordiali saluti.
Probabilmente il problema da gestire è capire se questi sintomi siano appartenenti a quella condizione oppure siano indipendenti come disturbo a sè stante.
La psicoterapia ha indicazione in condizioni di eleggibilità, diversamente può non trovare giovamento da essa.
Inoltre, alcuni orientamenti hanno maggiore indicazione rispetto ad altri, per cui anche la selezione del trattamento dovrebbe essere precisa.
Dr. F. S. Ruggiero
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