Associazione di: anafranil rivotril solian olanzapina per ansia e disturbo del sonno.

Egregio dottore, buon pomeriggio. Le scrivo per delle delucidazioni. Da circa 9 mesi, sto seguendo un psicoterapeuta/psicologo per ansia generalizzata, qualche attacco di panico 2/3 l'anno, senza depressione, ma con paura delle malattie, son un pò ipocondriaco.

Con il psico terapeuta stiamo percorrendo un percorso, dapprima raccontando la mia vita, i miei traumi e da qualche mese abbiamo iniziato la terapia con l'EMDR, la desensibilizzazione. Devo dire che da quando ho iniziato questa tecnica di psico terapia sto un pò meglio.

A febbraio è venuto a mancare mio padre, la causa dei miei traumi infantili, un uomo molto violento che ha fatto passare a me e a mia madre anni di inferno, tra botte e fughe da casa, ecc ecc.... ma non mi va di raccontare tutta la mia vita.

Ultimamente, il mio malessere si è accentuato, spingendomi e fare ulteriori esami, sempre negativi. Lo psicoterapeuta mi dice che è naturale, ance perchè è un meccanismo di difesa del cervello all'EMDR, ma che piano piano passa.

Mi son recato un neurologo a cui ho raccontato brevemente la mia storia, come dormire male e con un pò di ansia generalizzata, mi sveglio spesso e ogni tanto mi viene qualche piccolo malessere.

naturalmente gli ho raccontato che sto facendo psicoterapia e mi ha detto di continuarla perchè è risolutiva. i farmaci nascondono, ma non curano... a suo dire....e mi ha dato degli aiuti per affrontarla meglio.

a mio parere ha esagerato un pò. mi ha dato questa terapia:
Anafranil 10mg, 3 compresse al giorno;
Rivotril: 3 gocce, 3 volte al giorno
Solian: 1/4 di compressa colazione e prenzo
Olanzapina 5 mg dopo cena.

Ammetto di essere ignorante in materia, non sono nè psichiatra nè neurologo, però mi sembra un cura un pò forte, anche perchè non sto malissimo. Sto facendo la mia psicoterapia, che piano piano dovrebbe "guarirmi", ma solo per avergli detto che la notte , specialmente dopo la morte di mio padre, dormo male e mi sveglio spesso, mi ha dato 4 farmaci. ma non mi sento depresso, studio, esco, mi piace viaggiare ecc ecc...

Non sarà un pò troppo? La ringrazio vivamente e le auguro buon pomeriggio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

E' sorprendente come ancora medico e paziente debbano interagire su concetti di tipo "magico", quali cure pesanti o leggere, o che i farmaci non curano ma nascondono. Anche i farmaci per la pressione la nascondono perché la fanno tornare normale, e questa si chiama cura.
Detto questo, la sua cura non si capisce di preciso dove vada a mirare, perché ha farmaci tra loro diversi.
Tutti sottodosati rispetto ai loro usi consueti (tranne il rivotril, la cui dose è congrua con un inizio di cura). Non è detto che un farmaco non funzioni anche se dato a dosi piccole, o che si usino dosi piccole all'inizio, per poi magari salire, però certamente non ha senso poi partire dall'idea che più di tanto non possa fare, dandolo a dosi minime.
In questo caso la cosa che della terapia non è chiara è la composizione eterogenea.

Io farei definire la diagnosi ad uno psichiatra francamente.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Egregio Dottore, grazie per la risposta.

Da quello che ho capito, il discorso era che un medicinale che cura l'attacco di panico e l'ansia, non è risolutivo, ma nasconde la "malattia", tanto che,quando non lo prendiamo più, l'attacco di panico torna.
La risoluzione definitiva sta nella psico terapia. Ha elogiato molto la tecnica dell'EMDR e pensa che sia la più efficace nel mio caso. Tuttavia questo neurologo ,pensa che sarebbe meglio intervenire un pò sull'ansia e sul fatto che dormo male, nell'attesa che l'EMDR faccia la sua funzione.
Questo è ciò che mi ha detto.
Rimango un pò perplesso sui farmaci dell'epilessia. Sinceramente che relazione avrei con l'epilessia? Io ho ansia e qualche attacco di panico che sto risolvendo poco a poco con il psicoterapeuta.
Sinceramente non ho mai preso nulla. Ho chiesto aiuto al neurologo sul fato che tardo ad addormentarmi e che ogno tanto mi sveglio la notte con un pò d'ansia. Da li, mi ha prescritto tutta quella roba.
Non sarebbe ideale qualche aiuto naturale, come valeriana o melatonina?
La ringrazio ancora e le auguro buona giornata!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Si sta affidando a dei soggetti che non hanno conoscenza della materia e per questo lei sta spendendo tempo e denaro a rendere i suoi disturbi ancora peggiori.

Viene supportato nelle sue credenze attraverso la demonizzazione delle terapie validate per poi giungere alla conclusione che troverà soluzione in modi diversi da quelli accreditati.

Sarebbe il caso di sentire altri pareri.

Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
Grazie a entrambi per la risposta.
Non riesco a capire cosa voglia dire che mi sto affidando a soggetti che non conoscono la materia.
L'unico soggetto a cui mi son affidato da quasi un anno è il psicoterapeuta.
Me l'ha praticamente imposto un caro amico anch'esso psicoterapeuta che lavora in un ospedale neurologico vicino a Roma. Mi recavo spesso da lui per fare delle analisi in quanto avevo dei malesseri dovuti ad attacchi di panico.
Ho fatto decine di esami clinici tutti negativi e lui mi ha detto che dovevo porre fine a questa storia e mi ha dato il numero di telefono di un psicoterapeuta.
La chiamai e iniziammo un percorso, in cui , nella prima parte parlammo della mia vita, dei miei traumi, delle violenze di mio padre verso me e mia madre ecc ecc, ed e da li che il psicoterapeuta ha capito che i miei attacchi di panico dipendono da questi traumi subiti da me quando avevo 8/10 anni.
Il fatto di essere scappato più volte da casa con mia madre per evitare la violenza di un padre ubriaco, i risvegli improvvisi di notte con le urla di mia madre mentre veniva picchiata da mio padre ecc ecc... Ho passato un infanzia schifosa e questo secondo il psicoterapeuta, è la causa dei miei malesseri.
Da quello che mi ha sempre detto, la mente a 8/10 anni, non è il grado di elaborare questi traumi ed ecco dunque l'attacco di panico improvviso, come improvvisa era la violenza di mio padre. Mi ha fatto riflettere su molte cose e dopo mesi di ascolto, siamo passato alla seconda fase, ovvero l'EMDR. A me sinceramente sembra un buon psicoterapeuta, ha un bel curriculum. L'unico errore che credo di aver fatto è stato ieri quando stupidamente mi son rivolto a un neurologo che , senza avermi mai visto e dopo che gli ho detto che dormivo male, senza chiedermi niente altro su la mia vita mi ha riempito di farmaci. Io vorrei solo dormire un pò meglio, tutto qui. Non sono depresso, esco, viaggio, sto con gli amici, rido. L'unica è la paura di un attacco di panico che certamente mi spaventa parecchio, anche se ne ho avuto pochi, circa 2 o 3 nel 2016. Il psicoterapeuta mi dice che una volta che elaboro le violenze con l'EMDR,l'attacco di panico sparisce.
La mia vita non è stata un gran che nell'infanzia, purtroppo. Ho iniziato a stare male nel 2000. In quell'anno andai da uno psichiatra che mi diede il Frontal 0,25 e parlammo, ma ma affrontammo il problema della violenza. Solo ora ho vomitato tutta la mia vita e spero di porre fine alle mie ansie, lo dico con il cuore perchè vivere cosi non è tanto bello, sebbene io reagisca, esca e mi diverta con gli amici. Attendo un vostro pensiero, vi ringrazio!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Le diagnosi vanno definite in maniera tale da poter scegliere le cure con un criterio, non semplicemente sulla base di sintomi generici. Quando un medico cura una polmonite, non significa semplicemente dare un anti-.tosse, un pro-respiro, un anti-febbre, ma ci sono ragionamenti possibilmente diversi per entrare nei meccanismi della malattia, in maniera più specifica e incisiva possibile.
In questo caso il neurologo (a parte non essere lo specialista di riferimento per i disturbi psichici, che è lo psichiatra, ma ammettiamo che questo sia un aspetto secondario) ha prescritto una cura composita, non direi che l'abbia "riempita", perché i farmaci sono tanti, le dosi di per sé piccole (e quindi se lasciate così forse non sufficienti). Il secondo fatto è che sono farmaci di vario tipo, per cui anche in caso di risposa non sarebbe chiaro cosa ha funzionato di preciso, e quale sia la diagnosi di conseguenza.
Ciò non toglie che con tale cura possa star meglio, ma appunto con alcuni interrogativi che rimangono, e una linea diagnosi-terapia non definita.

Le considerazioni sui farmaci che non curano ma aiutano invece sono di per sé una sciocchezza.
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